
Stragi, guerre cruente e disinvolto utilizzo di gas tossici, sono fatti storici, tatuati sui corpi morti o mutilati di uomini, donne e bambini. Io non so con certezza se sia stato lui l’artefice primo di tali scelte. Pero’ delle volte non si puo’ pretendere di essere certi aldila’ di ogni ragionevole dubbio. Occorre credere per approssimazione, altrimenti si rischia di diventare degli agnostici della storia, rifiutando di esprimere ogni opinione.
Non sto qui a piangere la vita di Saddam, ovvio che non mi sia simpatico, ma non condivido quanto scritto da Magdi Allam, il biografo di Saddam Hussein che afferma che il processo al dittatore è stato "un processo regolare e pubblico, con un collegio di avvocati della difesa di cui hanno fatto parte legali da tutto il mondo, celebrato sulla base della legge irachena vigente".
Evidentemente Allam non è ben informato, o fa finta di non esserlo. Non c'è stato nulla di regolare in quel processo e Amnesty International l'ha definito, giustamente, un "affare vergognoso". O forse le denunce di Amnesty vanno bene solo quando mettono sotto i riflettori la violazione dei diritti umani in paesi ostili agli Stati Uniti?
Nonostante il grande progresso della tecnologia, gli uomini rimangono sempre gli stessi e sempre lo stesso rimane il loro modo di chiudere con il passato. Etichette:
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