La Domenica di Bellerofonte - parte 16



"For decades, the CIA, the Pentagon, and secret organizations like Oliver North's Enterprise have been supporting and protecting the world's biggest drug dealers.... The Contras and some of their Central American allies ... have been documented by DEA as supplying ... at least 50 percent of our national cocaine consumption. They were the main conduit to the United States for Colombian cocaine during the 1980's. The rest of the drug supply ... came from other CIA-supported groups, such as DFS (the Mexican CIA) ... [and] other groups and/or individuals like Manual Noriega." (Ex-DEA agent Michael Levine: The Big White Lie: The CIA and the Cocaine/Crack Epidemic)

“Per decenni, la CIA, il pentagono e le organizzazioni segrete, come sostiene la Oliver North’s Enterprise, hanno sostenuto e protetto i commercianti di droga di tutto il mondo. Il Contras ed alcuni dei loro alleati dell’america centrale, come documentato dalla DEA (Drug Enforcement Administration), hanno assicurato almeno il 50 per cento del nostro consumo nazionale di cocaina. Erano il condotto principale negli Stati Uniti per far entrare la cocaina colombiana durante gli anni 80. Il resto del rifornimento della droga… è venuto da altri gruppi sostenuti dalla CIA, quale DFS (la CIA messicana) e altri gruppi individuali come Manual Noriega” (Ex-DEA agente Michael Levine (http://ciadrugs.homestead.com/files/outline.html#Micheal Levine): La grande bugia bianca: Il CIA e l'epidemia della cocaina, inedito in Italia)

La CIA ed il traffico di Droga

Quella che avete letto è solo una delle tantissime testimonianze che prova la connivenza tra la Cia e il commercio degli stupefacenti. Da questo punto di vista devo dire che ho trovato ottimo il sito “The C.I.A. & Drugs” (http://ciadrugs.homestead.com/) dove con dovizia di particolari, e documenti, viene dimostrata, grazie ad innumerevoli testimonianze e fonti, questo incredibile business sconosciuto a molti.


La storia di come gli Stati Uniti siano rimasti coinvolti nel traffico di narcotici risale a più di 150 anni. Prominenti famiglie dalla grande ricchezza, spesso membri di società segrete come quella esclusiva di Yale, l’Ordine del Teschio e delle Ossa (a tale proposito ricorderete un film proprio intitolato I Teschi di qualche anno fa), si buttarono sul commercio dell’oppio per produrre benessere e influenza. Una delle famiglie che fondarono Teschio e Ossa fu quella dei Russell. Sino ad oggi, il Trust dei Russell è l’entità legale dell’Order of the Skull and Bones.
Nel 1823, Samuel Russell fondò la Russell and Company. Acquisì le sue forniture d’oppio in Turchia e le contrabbandò in Cina a bordo di veloci velieri. Nel 1830, Russell rilevò il cartello dell’oppio di Perkins a Boston e fondò la più grande impresa per il contrabbando d’oppio del Connecticut. Il suo uomo a Canton era Warren Delano, Jr - nonno di Franklin Roosevelt che fu Presidente degli Stati Uniti negli anni prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli altri partner di Russell comprendevano le famiglie dei Coolidge, dei Perkins, degli Sturgi, dei Forbes e dei Low.

Nel 1832 il cugino di Samuel Russell, William Huntington, formò il primo circolo statunitense dell’Ordine del Teschio e delle Ossa.
Vi fece affluire membri dalle più potenti ed influenti famiglie d’America. La lista di appartenenza è quella di chi conta negli Stati Uniti: Lord, Whitney, Taft, Jay, Bundy, Harriman, Weyerhauser, Pinchot, Rockefeller, Goodyear, Sloane, Simpson, Phelps, Pillsbury, Perkins, Kellogg, Vanderbilt, Bush e Lovett, per citare alcuni dei più importanti.
É significativo come gli uomini del Skull and Bones abbiano sempre avuto un legame molto stretto e duraturo con la comunità dell’intelligence statunitense. L’ex Presidente degli Stati Uniti e membro dell’ordine George Bush fu direttore della CIA nel 1975-76. Non sorprende che il collegamento con l’intelligence risalga al College di Yale, dove quattro diplomati formarono parte del “Culper Ring”, una delle prime operazioni dell’intelligence statunitense, organizzata in gran segreto da George Washington onde raccogliere informazioni vitali sui britannici durante la Guerra d’Indipendenza.
Nel 1903, la Divinity School di Yale aveva allestito in tutta la Cina diverse scuole ed ospedali. Mao Tze Tung era un membro dello staff. Negli anni ‘30, l’influenza del collegamento cinese con Yale era tale che i servizi segreti statunitensi si appellarono alla “Yale in Cina” per ottenerne l’aiuto in operazioni di intelligence.(1)

É interessante come il sottoprodotto dell’oppio, l’eroina, fosse un nome commerciale della compagnia Bayer la quale nel 1898 lanciò il suo prodotto, che da’ forte dipendenza, ed è ancora leader mondiale dell’industria farmaceutica. Eroina e cocaina erano legalmente disponibili per l’acquisto sino a che vennero messe fuori legge dalla Società delle Nazioni, l’antesignana delle Nazioni Unite, e dagli USA negli anni ‘20. In seguito al proibizionismo, il consumo di queste droghe cominciò ad aumentare vertiginosamente. Anche così, il periodo di guerra 1939-46 vide l’assuefazione virtualmente sradicata in Europa e in America del Nord, un felice stato di cose che non sarebbe durato a lungo, soprattutto in seguito alla guerra in Vietnam che contribuì a rafforzare il legame fra l’intelligence e i narcotrafficanti.

L’apparente dicotomia di facciata tra il commercio di stupefacenti pluridecennale della CIA e la “Guerra alla Droga” da parte della DEA è illusoria. Durante un’intervista alla radio nel 1991, il prof. Alfred McCoy spiegò quello che lui definiva “il rapporto istituzionale tra la DEA e la CIA”. Negli anni ‘30 venne fondato il Federal Bureau of Narcotics (FBN), precursore della DEA, per ridurre l’uso e la vendita di narcotici. L’FBN era la sola agenzia statunitense ad avere agenti operanti in clandestinità prima della Seconda Guerra Mondiale. Con l’arrivo di quest’ultima, agenti chiave dell’FBN furono trasferiti all’appena istituito Office of Strategic Services (OSS), precursore della CIA, onde insegnarne al personale le “arti clandestine”. McCoy dichiara che questa relazione continua a tutt’oggi. Il risultato è che in quelle parti del mondo dove la CIA sta conducendo traffici di droga, ufficialmente la DEA va a dormire. (2)
Questo ha portato a comprendere che il principale incarico della DEA è quello di impedire l’afflusso di droghe da fonti diverse da quelle “approvate dalla CIA”, e che i successivi programmi statunitensi di “Guerra alla Droga” sono, di fatto, intrapresi per distruggere la concorrenza. Che questa sia una politica finalizzata o meno, il risultato è chiaramente lo stesso. Portato alla sua logica conclusione, è che i trafficanti approvati e protetti dalla CIA continueranno incessantemente a guadagnare un controllo sempre maggiore sul commercio globale di stupefacenti, facendo del governo statunitense il più grande spacciatore di droga al mondo.

Nel frattempo, qualcuno ritiene che questo sia già accaduto e fosse da sempre parte dei piani a lungo termine concertati da oscuri politicanti, da quando gettarono il loro avido sguardo verso le materie prime del pianeta - essendo i narcotici una delle più remunerative.
L’eroina in entrata negli Stati Uniti veniva prodotta da due principali monopoli dell’oppio: quello controllato dalla CIA nel sud-est asiatico, e quello dalla Turchia, uno stretto alleato degli Stati Uniti. Quando il Presidente Richard Nixon dichiarò la sua “Guerra alla Droga” nel 1973, questo chiuse la connessione turca che fluiva attraverso Marsiglia sotto il controllo del crimine organizzato corso. Ciò creò una sempre maggiore domanda di eroina prodotta nel Triangolo D’oro del sud-est asiatico, specialmente in Birmania.
In precedenza, nel 1949, questa regione era diventata una ridotta armata per le forze nazionaliste cinesi in fuga al comando di Chiang Kai-shek, inseguite dall’Armata Rossa di Mao. La CIA organizzò una massiccia operazione di supporto che utilizzò queste forze cinesi per raccogliere informazioni all’interno della Cina, ingaggiare battaglie campali con le forze comuniste e fare da “allarme” per una temuta invasione comunista del sud-est asiatico. Per finanziare questa piccola guerra segreta, la CIA necessitava del tipo di fondi neri che provengono da una vendita di narcotici su vasta scala. Fu lì che le vecchie “mani cinesi” dell’OSS fecero il loro dovere trasformando la regione nel maggior singolo produttore di oppio del mondo, con quasi 1.000 tonnellate nel 1961. Oggi, i “campi coltivati” birmani rimangono sotto l’attento controllo di Khun Sa, il signorotto locale appoggiato dalla CIA.

Se il passato è stato sicuramente costruttivo per chiarire come la CIA abbia monopolizzato il mercato mondiale della droga è altrettanto giusto chiarire come anche gli Stati Uniti e soprattutto il Ministero di Grazia e Giustizia, attraverso l’accordo segreto del 1981, abbiano sempre tutelato tale operazione.

Infatti nel marzo 1998, l’ispettore generale della CIA (Casey) ha testimoniato che era esistito un accordo segreto fra la CIA ed il ministero della giustizia, in cui “durante gli anni 1982 - 1995, la CIA non ha dovuto segnalare il traffico di droga dei relativi beni al reparto della giustizia. A tale proposito, e grazie ad un indagine interna, alcuni documenti che dimostrano tale tesi sono reperibili online, in particolare uno scambio di lettere fra William Casey (direttore della CIA dal 81 all’87) e William French Smith (http://ciadrugs.homestead.com/files/cia-doj-agreement.gif, http://ciadrugs.homestead.com/files/cia-doj-agreement2.gif)

In particolare nella lettera di Smith si legge un tratto inquietante ma chiarificatore: “In vista della fine della cooperazione fra la Dea e la Cia non è stato inserita, in questa procedura, nessuna segnalazione ufficiale delle violazioni dei narcotici..”, William French Smith (http://en.wikipedia.org/wiki/William_French_Smith - deceduto nel 1990) era General Attorney ai tempi del mandato Regan.

Ma se pensate che questo sia l’unico riferimento o menzione vi sbagliate.

Eclatante, ad esempio, è la denuncia di un gruppo di membri del congresso nel 1998 in cui presentarono un documento che dimostrava la connivenza fra la CIA e il traffico di droga (http://ciadrugs.homestead.com/files/congress-cia-drug-history-doc.html ) o il lavoro dell’intraprendente, e coraggioso, giornalista investigativo Gary Web ( autore di Dark Alliance ) del Mercury News di San Jose, che pubblicò la sua storia nell’agosto del 1996 in un articolo in tre parti (che potete trovare qui http://ciadrugs.homestead.com/files/cia-ig-rpt-gw.html) intitolato “L’oscura alleanza” in cui faceva nomi di ex personaggi di spicco del movimento Contra appoggiato dalla Cia.
Inizialmente appoggiato dal suo direttore e dalla redazione del Mercury News, che gli aprì anche un sito web dove continuare a scrivere le sue ricerche, e poi scaricato, umiliato e trasferito l’anno successivo.

Insomma come vedete ancora oggi il legame esiste ed è forte. Probabilmente la presenza di Gorge Bush alla casa bianca conferma tale supposizione, e come ogni buon segreto americano verrà svelato fra dieci anni, quando Presidente, Direttori e Ministri saranno morti o giocheranno a golf completamente rincoglioniti.

A prescindere dall’ attendibilità di tali notizie (su cui credo in pochi avranno dubbi) la cosa che più mi rammarica è vedere come il mestiere del giornalista sia caduto cosi in basso.

Dove sono i Gary Web? Dove siamo noi ora?
Sarà retorica ma la droga nel frattempo uccide.


Fonti: Nexus n.17 (http://www.nexusitalia.com), CIA Drugs (http://ciadrugs.homestead.com), 1) Il materiale su Yale è stato liberamente tratto dall’eccellente saggio di Kris Millegan, “Everything you wanted to know about Skull and Bones but were afraid to ask”. Altro materiale di prima classe è disponibile nell’opera di Paul Goldstein e Jeffrey Steinberg, George Bush, Skull and Bones and the New World Order, 2) Intervista radio di Paul DiRienzo col prof. Alfred McCoy, 9 novembre 1991.
L'ultimo rapporto sul consumo di droghe (ONU, 2003 - http://www.iss.it/binary/ofad/cont/Dati%20e%20tendenze%20dell%202003.1153399583.pdf) Etichette:

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