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Marco Placanica è il carabiniere che uccise Carlo Giuliani il 20 Luglio del 2001 nella tragica giornata del G8 di Genova.

Nel Maggio del 2003 viene prosciolto dal Gup Elena Daloiso su richiesta del pubblico ministero Silvio Franz dall'accusa di omicidio volontario con archiviamento per legittima difesa. La teoria fu dunque la seguente: "Giuliani, come si è visto nelle immagini girate da un videoamatore e che hanno fatto il giro del mondo, stava cercando di assalire un Defender dei carabinieri armato con un estintore. Placanica sparò con la pistola di ordinanza e il giovane rimase ucciso".

Nel Agosto del 2003 rimane gravemente ferito in incidente stradale a Botricello, fra Catanzaro e Crotone. Il militare era da solo, alla guida di una Ford Focus, quando ha perso il controllo dell'auto ed è finito contro un albero. Era tornato a casa per trascorrere le vacanze insieme ai genitori. Ricoverato in prognosi riservata per delle lesioni ad alcune vertebre. Il suo legale Vittorio Colosimo parla di "incidente inspiegabile", la cui "dinamica non è chiara". Anche Giuliano Giuliani, il padre di Carlo, avanza sospetti sull' incidente: "Siccome su questa vicenda non è stato detto un briciolo di verità - commenta - non è escluso che questo strano incidente sia stato provocato. Spero solo che le perizie non vengano affidate ai consulenti del pm Silvio Franz, altrimenti chissà cos'altro si inventano". Giuliani ricorderà anche che "in più di una occasione mia moglie ed io abbiamo detto che temevamo per quel ragazzo per tutte le contraddizioni mai chiarite".

Nell'Aprile del 2005 viene posto in "congedo assoluto" con effetto immediato perchè "permanentemente non idoneo al servizio militare in modo assoluto" per infermità dipendente da "causa di servizio".

Nel Settembre del 2005 annuncia la sua candidatura a consigliere comunale di Catanzaro con Alleanza Nazionale dichiarando: "L’ho fatto perchè apprezzo l’impegno politico di questo partito. Dopo quello che è successo, la mia vita non è comunque finita, voglio viverla nel migliore dei modi, anzi sono intenzionato a dare un contributo alla società con tutti i mezzo che ho a disposizione.. E' una scelta personale quella di candidarmi alle prossime elezioni comunali e non vedol motivo per cui un mio eventuale impegno elettorale debba provocare polemiche dolorose e inutili".

Nelle elezioni di Maggio 2006 non verrà eletto.

Nell'Agosto del 2006 l'ex carabiniere dichiara che intende chiedere un risarcimento alla famiglia del ragazzo ucciso a Piazza Alimonda: vuole i danni per il suo mancato reintegro nell'Arma e per non aver più trovato un impiego.
Ferma e immediata la replica di Heidi Giuliani, madre di Carlo: "Placanica dovrebbe smettere di dire bugie e decidersi finalmente a dire una parola di verità su quanto è accaduto in piazza Alimonda". E ribadisce: "Non continui a piangere miseria dopo le raccolte di denaro che ci sono state, perché se non glieli hanno mangiati tutti gli avvocati, di soldi dovrebbe averne molti".

Novembre, ora. In una lunga intervista al quotidiano Calabria Ora Marco Placanica rivela "Non potevo colpire Giuliani. Ho sparato sopra la ruota di scorta del Defender", e ancora "Ci hanno lasciato soli, ci hanno abbandonato. Potevano intervenire perché c'erano i carabinieri e anche gli agenti della polizia. Potevano fare una carica per disperdere i manifestanti e invece non hanno fatto niente. Quel momento è durato una vita". Al rientro in caserma, ricorda Placanica, i colleghi lo chiamano "il killer". Non solo. "Hanno fatto una festa mi hanno regalato un basco del Tuscania". "Benvenuto tra gli assassini, mi hanno detto. Si, erano contenti. dicevano: morte sua, vita mia. Cantavano canzoni. Hanno fatto una canzone anche su Carlo Giuliani. Io ero assente, non volevo stare con nessuno, mi sentivo troppo male". (tratto da la Stampa di oggi)

Sono passati cinque anni e quattro mesi dal 20 luglio del 2001, dalla morte di Carlo Giuliani. Mario Placanica, si è sposato, è diventato padre e non è più carabiniere.
La vicenda rimane, dal mio punto di vista, poco chiara. La verità sempre più confusa ed ogni tassello aggiuntivo non aiuta a farla emergere. Vi lascio con l'intervista integrale fatta dal Quotidiano CalabriaOra e pubblicata ieri.


Ieri 29 Novembre 2006.
(tratto http://www.carta.org/editoriali/index.htm)

Quando sei arrivato a Genova?
Siamo arrivati il 17 luglio
A quale reparto eri stato assegnato?
Ero con il dodicesimo battaglione Sicilia
Da quanto tempo eri nel battaglione?
Da dicembre del 2000
Avevi già svolto compiti di controllo dell'ordine pubblico?
Sì, un banale servizio d'ordine allo stadio di Palermo
Arrivato a Genova che clima hai trovato?
Eravamo stanchi. Le operazioni di sistemazione sono state lunghe e snervanti.
Tra i colleghi vi confrontavate?
C'era una tensione indescrivibile
Gli ufficiali tentavano di tranquillizzarvi?
I superiori gridavano sempre
Che ordini vi sono stati impartiti per le giornate del G8?
Ci dicevano che le situazioni sarebbero state un po' particolari, non come semplice ordine pubblico ma qualcosa di più
In che senso?
Ci dicevano di stare attenti, ci raccontavano che ci avrebbero tirato le sacche di sangue infetto. Ci dicevano di attacchi terroristici. La sensazione era come se dovessimo andare in guerra
Si è detto che per tenersi carichi alcuni fecero uso di droga.
Che io sappia no. Certo che c'era un'agitazione fuori dalla norma. Può darsi anche questo. Io non ne ho mai fatto uso.
Quella mattina del 20 luglio dove sei stato dislocato?
Ci hanno posizionato vicino la "Fiera" insieme ad alcuni poliziotti. Ci sono state delle cariche sul lungomare, ma solo di alleggerimento. Abbiamo partecipato alle cariche in cui venne dato alle fiamme il blindato dei carabinieri. In quella situazione mi è stato affidato il compito di sparare i lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Però dopo un po' il maggiore Cappello mi ha preso il lanciagranate perché diceva che non ero capace. Io stavo sparando a "parabola", così come mi è stato insegnato, e invece lui ha iniziato a sparare ad altezza d'uomo, colpendo in faccia le persone. Cose allucinanti.
Quando hai iniziato a sentirti male?
Io dovevo togliere il nastro ai lacrimogeni e passarli al maggiore Cappello. Quando si toglie il nastro fuoriesce un po' di gas e quindi ho iniziato a sentirmi male. Così sono stato accompagnato in una via che conduce a piazza Alimonda. Sulla strada ho visto di tutto, ho visto picchiare a sangue dal colonnello Truglio e dal maggiore Cappello alcune persone con la macchina fotografica. Ho iniziato a vomitare e mi hanno fatto salire sulla camionetta.
Chi eravate sul Defender?
C'eravamo io, Cavataio, carabiniere in ferma biennale e, Raffone, un ausiliario seduto dietro insieme a me
Nessuno che avesse esperienza?
Sì, eravamo solo noi
Accanto avevate un'altra camionetta?
Si, c'era un altro defender con a bordo il colonnello Truglio. Il responsabile del nostro mezzo era il maggiore Cappello
C'erano altri colleghi?
C'era il plotone dei carabinieri davanti a noi che ci faceva da scudo.
Dalle immagini si vede partire la carica dei manifestanti, tu cosa hai visto?
I carabinieri sono scappati, ci hanno superato, noi abbiamo fatto retromarcia e siamo rimasti incastrati contro un cassonetto della spazzatura.
Cosa ti ricordi di quei momenti?
Solo un rumore infernale.
Quando vi siete incagliati cosa hai pensato?
Ci hanno lasciato soli, ci hanno abbandonato. Potevano intervenire perché c'erano i carabinieri e anche gli agenti della polizia. Potevano fare una carica per disperdere i manifestanti e invece non hanno fatto niente. Quel momento è durato una vita.
Quando hai estratto la pistola?
Quando mi sono visto il sangue sulle mani. Ero stato colpito alla testa. Ho tolto la pistola e ho caricato
Cosa vedevi davanti a te?
Non vedevo praticamente nulla, ero quasi steso, solo Raffone era un po' più alzato. Mi è arrivato l'estintore sullo stinco, scalciando con i piedi l'ho ributtato giù. Loro continuavano con questo lancio di oggetti, io ho gridato che avrei sparato. Poi ho sparato in aria.
Sei convinto di aver sparato in aria?
Sono convinto di aver sparato in aria, non ho preso mira, è la verita
Quanti colpi hai sparato?
Due colpi, tutti e due in aria
Eri seduto?
Ero steso, con il braccio alzato verso l'alto, all'interno del defender. La mano era sopra la ruota di scorta del Defender.
Hai sentito solo i tuoi due colpi?
Sì. Dopo i due spari sul defender è salito un altro carabiniere che si chiama Rando di Messina e ha messo lo scudo sul vetro che avevano rotto. Davanti è salito un maresciallo dei Tuscania di cui non ricordo il nome. E siamo partiti. Eravamo diretti all'ospedale ma abbiamo dovuto allungare il percorso perché sulla strada c'erano i manifestanti, quelli di Agnoletto, che non volevano farci passare. Al pronto soccorso mi hanno ricoverato perché avevo perso molto sangue
Non vi siete accorti di quello che era successo a piazza Alimonda?
No. Ho saputo della morte di Carlo Giuliani alle 23 quando sono venuti in ospedale i carabinieri con un maggiore. Però non mi hanno comunicato la notizia in ospedale. Mi hanno fatto dimettere, mi hanno fatto firmare la cartella e mi hanno portato in caserma. Lì mi hanno detto che avevo ucciso un manifestante.
Come ti sei sentito in quel momento?
Mi è caduto il mondo addosso. Io sapevo di aver sparato però ero convinto anche di aver sparato in aria. Mi hanno fatto l'interrogatorio, mi hanno messo sotto pressione e io ho risposto quello che potevo rispondere. Hanno cercato di farmi dire qualcosa in più, ma io l'ho detto che non avevo sparato direttamente.
Quanto è durato l'interrogatorio?
Un'ora circa, intorno a mezzanotte
E dopo cosa è successo?
Mi hanno riportato alla fiera di Genova. Mi hanno fatto dare sette giorni di prognosi
Che ambiente hai trovato quando sei rientrato in caserma?
Mi chiamavano il killer. I colleghi hanno fatto festa, mi hanno regalato un basco dei Tuscania, "benvenuto tra gli assassini" mi hanno detto.
I colleghi erano contenti di quello che era capitato?
Si, erano contenti. Dicevano morte sua vita mia, cantavano canzoni. Hanno fatto una canzone su Carlo Giuliani
Tu come ti sentivi?
Io ero assente, non volevo stare con nessuno, mi sentivo troppo male.
Dopo tre giorni ti hanno mandato a Palermo
Ero felice di lasciare quel posto. Però appena arrivato in Sicilia sceso dall'autobus il colonnello mi ha preso a schiaffi
Perché?
Forse per scrollarmi un po', ma non lo so
A Palermo come ti hanno accolto i colleghi?
Tutti mi chiedevano, si informavano. Non ti dico che pressione psicologica
Ma a casa quando sei tornato?
Dopo una settimana che ero a Palermo mi hanno dato trenta giorni di convalescenza. Però mi hanno mandato nella caserma di Sellia e i miei genitori non potevano entrare. Mio padre tra l'altro era ricoverato in ospedale a Catanzaro. Io uscivo di nascosto, ma a Catanzaro non sono riuscito a salire.
Che idea ti sei fatto, era per proteggerti o perché non volevano che parlassi all'esterno?
Non lo so se mi proteggevano o avevano paura di qualcosa. Anche perché subito in quei giorni mi hanno messo gli psicologi per farmi controllare. Ma io che malattia avevo…
Certo che accettare di aver ucciso un ragazzo…Ma io non ero sicuro di averlo ucciso. Mi venivano i dubbi perché se io ho sparato in aria come fanno a dire che l'ho colpito in faccia, che sono un cecchino
Avevi sparato prima di quel giorno?
Tre volte al poligono e non ti dico i risultati, non ne ho preso uno. Non ero buono con la pistola anche per questo mi hanno mandato al battaglione. Alle stazioni mandano quelli più bravi, gli altri vanno nei battaglioni.
Dopo Sellia ritorni in Sicilia…
Lì sono iniziati i problemi. Perché tutte quelle domande erano uno stress incredibile. Insomma ho iniziato a marcare visita. Mi hanno trasferito a Catanzaro al reparto comando, poi sono andato a un corso integrativo in Sardegna. Ma anche lì continuavano le domande e non ho neanche finito il corso. Sono tornato in Calabria e per due anni ho iniziato a lavorare a singhiozzo.
In questo periodo ti capita un altro episodio che ha fatto discutere. Ti salvi quasi miracolosamente da un incidente stradale.
Ho perso improvvisamente il controllo del veicolo. Lo sterzo è come se si fosse bloccato, non riuscivo più a sterzare.
Dopo questo periodo difficile però inizi a sentirti meglio e il 22 novembre 2004 ti sottoponi a una visita psichiatrica all'ospedale militare per tornare in servizio
Era parecchio che non lavoravo, mi sentivo di voler riprendere, ero più sereno, mi ero appena fidanzato. Il dottore Pagnotta dell'ospedale militare dopo avermi esaminato mi dice che ero idoneo. Porto il certificato in commissione medica e invece i tre ufficiali della commissione non ne tengono conto e mi dicono che mi fanno fare un'altra visita.
Perché un'altra visita?
Non me lo hanno detto. Mi hanno mandato dalla dottoressa Vittorina Palazzo. Secondo me avevano già deciso di congedarmi. Con la dottoressa ci eravamo già visti a Villa Bianca. Io ero andato perché prendevo delle gocce per dormire. Lei invece, senza visitarmi, mi ha fatto prendere l'Aldol. Dormivo venti ore al giorno, mi ha rovinato, non me lo doveva dare.
Fai quest'altra visita il 13 dicembre del 2004 e cosa succede?
La dottoressa mi ha dichiarato non idoneo. Mi è caduto il mondo addosso
Potevi però chiedere di essere destinato agli uffici?
Me lo hanno consigliato loro di fare domanda e io l'ho fatto. Non l'hanno accolta perché non ero inquadrato nella forza dell'Arma, perché ero ancora in ferma volontaria. I quattro anni però erano già scaduti, ma non ne hanno tenuto conto.
Hai presentato ricorso al Tar?
Ma dicono che è innamissibile il mio rientro, hanno prodotto la mia domanda per i ruoli civili sostenendo che io ero già consapevole di voler andare in ufficio, quando invece sono stati loro a consigliarmi di farla. E non hanno tenuto conto della mia causa di servizio, a me spetta il ruolo civile.
Perché non ti vogliono più?
Sono un capro espiatorio usato per coprire qualcuno. Le porte sono chiuse per Placanica
A logica però sarebbe stato più conveniente tenerti buono e non lasciarti solo?
Però se vengo congedato per problemi psichici chi mi crede! Per anni mi hanno sottoposto a uno stress psichico insopportabile. Mi hanno detto che i no global mi avrebbero ammazzato. Sono arrivati a dirmi che avrebbero ucciso mia moglie quando era incinta. Con il congedo che mi hanno dato chi mi darà un lavoro?
Eppure c'è una terza perizia…
Ho chiesto una perizia di parte effettuata da Mauro Notarangelo che ha certificato che io sto bene. Sono riuscito a ripulirmi da tutti i farmaci che mi hanno fatto prendere
A distanza di cinque anni quale è il tuo pensiero su questa vicenda?
Credo che mi sono trovato in un ingranaggio più grande di me. Che ero nel posto sbagliato, non si potevano mandare ragazzi inesperti e armati in quella situazione
Secondo te si è detta tutta la verità sul G8 di Genova?
No.
Cosa è rimasto all'oscuro?
Ci sono troppe cose che non sono chiare.
A cosa ti riferisci?
A quello che è successo dopo a piazza Alimonda. Perché alcuni militari hanno "lavorato" sul corpo di Giuliani? Perché gli hanno fracassato la testa con una pietra?
Hai posto queste domande ai tuoi superiori?
Una volta ho telefonato al maggiore Cappello. Lui mi ha detto che non dovevo avere dubbi. Però lui mi disse di aver saputo quanto successo la sera alle 20 e invece nelle immagini che ho rivisto si vede lui accanto al corpo di Giuliani. Io non ho sentito altri spari, però anche i colleghi che erano dentro al defender non hanno sentito i miei colpi. Ritengo che cremare il corpo di Giuliani sia stato un errore, forse si sarebbe potuto scoprire di più, qualcosa sul corpo forse c'era.
Sei alla ricerca della verità?
Si. Come fanno a dire che l'ho sparato in faccia. Non è vero. È impossibile. Non potevo colpire Giuliani. Ho sparato sopra la ruota di scorta del defender.
Perché hai deciso di parlare solo adesso?
Perché ci vuole coraggio e io finalmente l'ho trovato. Merito anche dell'avvocato a cui mi sono rivolto, Antonio Ludovico, che mi ha sempre sostenuto e mi ha consigliato di non aver paura della verità. Etichette:

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Girando nei miei weekend di curiosità attraverso la rete ed in particolare, come nell'ultimo periodo, nel mondo della filantropia ho trovato la FORD FOUNDATION.

Prima di farvi leggere un interessante articolo trovato in rete è giusto però dirvi in due parole di cosa si tratta questa fondazione Ford. Fondata da Edsel Ford e da due dirigenti della Ford Motor Company nel 1936 aveva inizialmente una missione di amministrazione di fondi per la ricerca scientifica, l’educazione e per iniziative caritatevoli da affiancare al welfare pubblico. Dopo la morte di Edsel e Henry Ford la Fondazione cominciò a precisare meglio i suoi campi d’intervento, cosa che fu palesata nel 1950 quando sotto la guida di Henry Ford II vennero commissionati dei veri e propri studi di filantropia.

Strumento di questa intenzione fu il The Gaither Study Committee il quale elaborò delle linee guida sulle quali si sarebbe basata la Fondazione. Tra i più importanti vennero inseriti il contributo per la pace nel mondo, la soluzione democratica dei problemi dovuti ai cambiamenti delle società e il loro l’avanzamento economico, il progresso del sistema educativo e la ricerca scientifica.

Apparentemente sembrerebbero enunciazioni di carattere generale ma che lasciano intendere come fin dal principio la Fondazione Ford intese agire parallelamente alle istituzioni internazionali. Un carattere che divenne ancora più chiaro quando nel 1957 il quartier generale della Fondazione fu spostato a New York.

Attualmente i suoi uffici sono dislocati in quasi cinquanta paesi, principalmente in Asia, Africa, Medio Oriente, Latinamerica and Russia. Il patrimonio è stimato in circa 10 miliardi di dollari che sono impiegati principalmente in programmi diretti ai governi e alla società civile.

Insomma brava gente e bella idea ma giorvagando, appunto, in rete capito sul sito radical.org (www.radical.org) ed in particolare su un articolo di James Petras (professore emerito di sociologia presso l’Università di Binghampton, New York), il quale senza troppa paura dichiara che la CIA si serve di fondazioni filantropiche come del mezzo più efficace per convogliare forti somme di denaro verso progetti dell’Agenzia senza destare nei beneficiari alcun sospetto circa la loro provenienza.

Si legge infatti che fin dai primi anni cinquanta ad oggi l’intromissione della CIA in questo contesto è stata e rimane notevole. Nel 1976 un’indagine del Congresso USA aveva svelato come almeno il 50% su 700 sovvenzioni versate da importanti fondazioni per attività internazionali erano state finanziate dalla CIA (Who Paid the Piper? The CIA and Cultural Cold War, Frances Stonor Saunders, Granta Books, 1999, pp. 134-135 inedito in Italia).

Vi domanderete ora che c'entra la Fondazione Ford ? Esatto. La Cia considera fondazioni come la Ford "La migliore e più plausibile forma di copertura finanziaria" (Ibid, p. 135). La collaborazione di fondazioni rispettabili e prestigiose, secondo un ex agente della CIA, ha permesso all’Agenzia di finanziare "una gamma apparentemente illimitata di operazioni sotto copertura aventi come obiettivo gruppi giovanili, sindacati dei lavoratori, università, case editrici ed altre istituzioni private" (p.135). Tra cui dei gruppi di difesa dei "diritti umani" che sono tuttora operanti.

La Fondazione Ford è una delle principali "fondazioni private" che per significativi periodi di tempo hanno collaborato con la CIA a progetti fondamentali per la Guerra Fredda in ambito culturale.

James Pretas attraverso il suo saggio cerca di dimostrare come l’unione tra la Fondazione Ford e la CIA abbia rappresentato un comune, consapevole e deliberato sforzo atto a rafforzare l’egemonia culturale imperialistica degli Stati Uniti e ad indebolire l’influenza culturale e politica della Sinistra.

Ora liberi di crederci o meno, vi posto l'articolo, che come al solito potete trovare in versione originale su radical.org (http://www.ratical.org/ratville/CAH/FordFandCIA.html).

Retroscena: la Fondazione Ford e la CIA.
di James Petras

Alla fine degli anni cinquanta la Fondazione Ford era in attivo di oltre 3 miliardi di dollari. I capi della Fondazione si trovavano pienamente d’accordo con i propositi di egemonia mondiale di Washington che seguirono alla Seconda Guerra Mondiale. Un noto studioso di quel periodo scrive: “A volte la Fondazione Ford appariva quasi come un prolungamento del governo in tema di propaganda culturale internazionale. La Fondazione aveva precedenti di stretto coinvolgimento in azioni segrete in Europa, avendo collaborato da vicino al Piano Marshall e con i dirigenti CIA riguardo a dei piani specifici” (Ibid, p.139). Cosa che risulta chiaramente dimostrata dalla nomina di Richard Bissel a Presidente della Fondazione nel 1952. Durante il biennio in carica Bissel ebbe modo di incontrarsi spesso con il capo della CIA, Allen Dulles, e con altri funzionari in una “comune ricerca” di idee innovative. Nel gennaio del 1954 Bissel lasciò la Ford per divenire assistente personale di Allen Dulles (Ibid, p. 139). Sotto Bissel, la Fondazione Ford (FF) fu “all’avanguardia nell’escogitare strategie per la Guerra Fredda”

Uno dei primi progetti della Fondazione Ford durante la Guerra Fredda fu di fondare una casa editrice, la Inter-cultural Publications e di pubblicare in Europa una rivista in quattro lingue denominata Perspectives. Lo scopo della FF secondo Bissel “ non era tanto quello di sconfiggere gli intellettuali di sinistra sul piano dialettico (sic) quanto di indurli a prendere distanza dalle loro stesse posizioni” (Ibid, p.140). Il consiglio di amministrazione della casa editrice era totalmente dominato da Combattenti intellettuali della Guerra Fredda. A causa della radicata cultura di sinistra presente nell’Europa del dopoguerra, Perspective non fu in grado di far presa sui lettori e dovette chiudere i battenti.

Un’altra pubblicazione Der Monat fondata con il Fondo Confidenziale della forza militare statunitense e diretta da Melvin Lasky venne rilevata dalla FF, perché assumesse una parvenza d’indipendenza (Ibid, p.140).

Nel 1954 ad essere presidente della FF, sarà John McCloy. Ossia la personificazione del potere imperiale. Prima di ricoprire detta carica era stato Assistant Secretary of War, Presidente della Banca Mondiale, Alto Commissario della Germania occupata, presidente della Rockfeller’s Chase Manhattan Bank, avvocato di sette grandi compagnie petrolifere a Wall Street e amministratore di svariate società. In veste di Alto Commissario in Germania, McCloy aveva fornito copertura ad un mucchio di agenti della CIA (Ibid, p. 141).

McCloy integrò la FF con le operazioni della CIA. Creò un’unità amministrativa all’interno della FF che si occupava esclusivamente della CIA. McCloy fu a capo di un comitato di tre persone che si riunivano con la CIA per agevolare l’utilizzo della FF come copertura ed il trasferimento di fondi. Grazie a tali collegamenti strutturali la FF fu una di quelle organizzazioni che la CIA riuscì a mobilitare negli scontri politici contro la sinistra antimperialista favorevole al comunismo. Numerosi “fronti” della CIA ricevettero sostanziosi contributi dalla FF. Numerose organizzazioni culturali, gruppi per i diritti umani, artisti ed intellettuali sponsorizzati dalla CIA all’apparenza indipendenti ricevettero sovvenzioni dalla CIA/FF. Una delle più grosse donazioni della FF andò al Congresso per la Libertà Culturale organizzato dalla CIA che ricevette 7 milioni di dollari agli inizi degli anni sessanta. Numerosi agenti della CIA ottennero impiego presso la FF garantendo una continuità collaborativa con l’Agenzia (Ibid, p.143).

Tra la CIA e la FF si instaurò fin dall’inizio una fitta relazione strutturale ed uno scambio di personale ad alti livelli. Un legame strutturale basato sulla condivisione di comuni interessi imperialistici. Da tale collaborazione scaturì la proliferazione di un certo tipo di riviste e l’accesso ai mass media di cui si servirono gli intellettuali favorevoli agli Stati Uniti per lanciare accese polemiche atte a screditare i marxisti ed altre realtà che si opponevano ai principi dell’imperialismo. I fondi elargiti fornivano a dette organizzazioni e agli intellettuali anti-marxisti la copertura di cui necessitavano per potersi legittimamente reputare “indipendenti” dai finanziamenti governativi (CIA).

Il finanziamento da parte della Fondazione Ford di fronti culturali riconducibili alla CIA fu importante per disporre di intellettuali non comunisti i quali venivano incoraggiati ad attaccare la sinistra marxista e comunista. Molti di questi intellettuali non comunisti di sinistra ammisero di essere stati “raggirati” e che se fossero stati al corrente che dietro alla facciata rappresentata dalla FF si celava la CIA non avrebbero prestato il loro nome ed il loro prestigio. Tale disillusione della sinistra sfavorevole al comunismo comunque ebbe luogo dopo che vennero pubblicate sulla stampa le rivelazioni circa la collaborazione tra la FF e la CIA. Quei democratici socialisti contrari al comunismo erano davvero così ingenui da credere che tutti quei Congressi presso ville sontuose ed alberghi a cinque stelle sul Lago di Como, a Parigi e a Roma, tutte quelle costose mostre d’arte e riviste patinate altro non erano che il risultato di filantropia volontaria? Sarà. Ma anche il più ingenuo doveva essersi accorto che in tutti quei Congressi come nelle riviste specializzate obiettivo di critica erano “l’imperialismo Sovietico”, “la tirannia Comunista” e “gli apologeti di sinistra della dittatura” – nonostante costituisse un falso segreto il fatto che gli USA fossero intervenuti per sollevare il governo di Arbens in Guatemala ed il regime dei Mossadegh in Iran e che i diritti umani fossero stati massicciamente violati da dittatori forti dell’appoggio USA a Cuba, nella Repubblica Dominicana, in Nicaragua e in altre località.

“L’indignazione” e le rivendicazioni “d’innocenza” da parte di molti intellettuali anticomunisti di sinistra seguita alla rivelazione della loro appartenenza a fronti culturali della CIA deve essere presa con una buona dose di cinico scetticismo. Un eminente giornalista, Andrew Kopkind, espresse un profondo senso di disillusione nei confronti dei fronti culturali CIA finanziati da fondazioni private. Egli scrisse:
br> “La distanza tra la retorica della società aperta e la realtà di controllo fu più grande di quanto chiunque immaginasse. Chiunque si fosse recato all’estero per conto di un’organizzazione americana sarebbe stato testimone, in un modo o nell’altro, della teoria di un mondo diviso tra comunismo e democrazia dove ogni via di mezzo rappresentava un tradimento. L’illusione del dissenso veniva mantenuta: la CIA sosteneva i combattenti della guerra fredda socialisti, quelli fascisti, quelli bianchi e quelli neri. La connotazione cattolica e la flessibilità delle operazioni della CIA costituivano degli enormi vantaggi. Ma si trattava di un falso pluralismo profondamente disonesto” (Ibid, pp. 408-409)”.

Quando Dwight Macdonald, il giornalista statunitense redattore dell’Encounter (influente pubblicazione culturale finanziata dalla FF-CIA) inviò un articolo critico verso la cultura e la politica degli USA, questo gli venne respinto dai suoi superiori in stretta cooperazione con la CIA (ibid, pp. 314-321). Nel campo della pittura e del teatro la CIA operò con la FF al fine di promuovere l’espressionismo astratto a discapito di qualsiasi espressione artistica ricca di un contenuto d’ordine sociale, fornendo sovvenzioni e contatti per mostre ben reclamizzate in Europa e commenti positivi da parte di giornalisti “sponsorizzati”. L’interconnessione a livello direttivo tra la CIA, la Fondazione Ford e il Museo d’Arte Moderna di New York portò ad un’eccessiva promozione dell’arte “individualista” distante dalla gente --- e ad un feroce attacco ai pittori, agli scrittori ed ai commediografi europei che esprimevano una prospettiva critica realista. “L’espressionismo astratto” al di là delle intenzioni dell’artista, rappresentò un’arma nel corso della Guerra Fredda (Ibid, p. 263).

La storia di collaborazione ed interscambio della Fondazione Ford con la CIA per l’ottenimento dell’egemonia mondiale da parte degli Stati Uniti è oggi un fatto ben documentato. Ciò che rimane da chiarire è se tale rapporto si è protratto nel nuovo millennio dopo quanto emerso negli anni sessanta. La FF ha operato dei cambiamenti superficiali. Sono più elastici nel fornire modesti contributi ai gruppi per i diritti umani e ai ricercatori accademici che occasionalmente dissentono dalle politiche statunitensi. E’ difficile che collochino agenti della CIA ai vertici dell’organizzazione. In maniera più determinante sono sempre più propensi a collaborare apertamente con il governo USA in quelli che sono i suoi obiettivi culturali ed educativi, specialmente con l’Agenzia dello Sviluppo Internazionale.

La FF ha in qualche modo affinato il proprio stile di cooperazione con Washington nell’intento di dar vita ad una supremazia culturale mondiale senza rinunciare alla la sostanza di detta linea di condotta. Ad esempio la FF è molto selettiva nel finanziare istituzioni educative. Al pari del FMI – Fondo Monetario Internazionale – la FF impone condizioni come quella della “professionalizzazione” del personale accademico e dell’ “accrescimento degli standards”. Effettivamente ciò si traduce nella promozione di un lavoro scientifico sociale basato su congetture, valori ed orientamenti propri dell’impero USA; l’avere dei professionisti avulsi dalla lotta di classe e legati ad ambienti accademici favorevoli all’imperialismo statunitense e funzionari di fondazioni sostenitori del modello neo liberista.

Oggi come negli anni cinquanta e sessanta la Fondazione Ford finanzia in modo selettivo gruppi per i diritti umani che incentrano la loro attività sull’attacco a violazioni inflitte da paesi avversari agli Stati Uniti prendendo le distanze da organizzazioni per i diritti umani di stampo antimperialista e dai loro rappresentanti. La FF ha sviluppato una strategia sofisticata per sovvenzionare quei gruppi per i diritti umani che chiedono a Washington di modificare le proprie politiche denunciando al tempo stesso le “sistematiche” violazioni compiute dai paesi oppositori agli USA. La FF sostiene quelle organizzazioni umanitarie che non prendono parte a manifestazioni di massa contro la globalizzazione ed il neoliberismo e che difendono la Fondazione Ford ritenendola una munifica e legittima “organizzazione non governativa”.

La storia e l’esperienza di oggi raccontano tutt’altra storia. In un tempo in cui super elargizioni governative erogate da Washington a sostegno di attività culturali risultano sospette, la FF ricopre un ruolo molto importante nel tutelare le politiche culturali statunitensi come organizzazione filantropica non politica e apparentemente “privata”. I rapporti tra i vertici della FF ed il governo USA sono espliciti e continuativi. Uno studio su progetti recentemente finanziati rivela come la FF non abbia mai finanziato alcun progetto importante contravvenente la politica degli Stati Uniti.

Nell’attuale periodo contrassegnato da una massiccia offensiva USA sul piano politico-militare, Washington ha posto la questione in termini di “terrorismo o democrazia”, proprio come per la Guerra Fredda in cui ad essere contrapposti furono “Comunismo o Democrazia”. In entrambi i casi l’Impero ha ingaggiato e finanziato “organizzazioni, intellettuali e giornalisti per attaccare i propri avversari antimperialisti e neutralizzare coloro che criticano la sua democrazia. La Fondazione Ford è ben collocata per tornare a ricoprire il ruolo di collaboratrice a copertura della Nuova Guerra Fredda Culturale. Etichette:

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Nel marzo del 2006 il canale televisivo californiano NBC4 ha mandato in onda un servizio in cui si interrogava sul significato delle sempre più numerose scie che appaiono sui nosri cieli ogni giorno.

E' un fenomeno naturale o un esperimento del governo ? E' quello che in molti si domandano dopo aver visto il servizio della NBC4. In Italia, come al solito, notizie del genere non vengono riportate e negli Stati Uniti non hanno avuto particolare risonanza. Allora mi domando come mai quelle infezioni ?

In particolare nella cittadina di Cedar Glen (vicino alla base di March) una nube di polvere apparentemente simile al polline caduta dalle scie degli aerei ha provocato infezioni alle vie respiratorie di molte persone, causando, soprattutto nei bambini, notevoli problemi. In molti credono che il governo americano stia mandando in cielo aerei a "spruzzare" ogni tipo di agente chimico per manipolare il clima.

Non mi resta che suggerirvi di dare un occhiata alle due video inchieste:
prima parte
seconda parte

Luogo Comune ne ha sottotitolata una (la seconda) per chi non dovesse capire l'inglese fluente, che trovate qui.

Al solito, giudicate voi. Etichette:

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Quando penso alla Cina penso sempre agli anziani, cavolo non ne vedo mai uno. Ma dove li nascondono ? Ovviamente come primo pensiero è sbagliato, ma vi garantisco che è una curiosità costante. Poi mi capita di leggere articoli come quello di Bill Bonner (che trovate qui) e mi rendo conto che dovrei pensare ad altro.

Poi ci rifletto e dico, magari il segreto sta proprio li, negli anziani.

30 Milioni di dollari è il tasso a cui la Cina sta accrescendo le sue riserve con valuta straniera, dollari in gran parte, ogni ora! 80 Milioni di dollari è il tasso a cui il capitale dell’America, come riportato dagli attuali resoconti, viene svuotato, sempre ogni ora.

Assurdo vero ? Perchè in pratica stando ai numeri emerge che gli Stati Uniti d'America sono il più grande debitore del mondo (solo il costo della guerra in Iraq è di 8 milioni di dollari ogni ora) mentre il bacino di riserve della Cina ha superato il segno dei mille miliardi di dollari, rendendola di fatto il più grande lago di moneta del mondo.

Il terzo quarto del 2006 ha mostrato che il PIL della Cina continua a crescere a più del 10% per anno. Lo stesso quarto negli Stati Uniti ha rivelato un’economia lenta con un a crescita di solo l’1,6% annuo.

Recentemente The Economist ha descritto il crescente accumulo della Cina: dalla fine di ottobre, lo scambio di valuta straniera è vicino alla vetta di 1 trilione di dollari, il doppio del livello di due anni fa e più del quinto delle riserve globali.

Questa ragguardevole somma sarebbe sufficiente a comprare tutto l’oro stipato nelle volte delle banche centrali o quasi tutte le proprietà residenziali di Londra.

Pensate che le necessità richieste per la stabiltà finanaziaria di ogni paese
si misurano sugli scmbi esteri che devono garantire l'import di tre mesi. Le riserve della Cina sono equivalenti a 15 mesi di import e sono sei volte più grandi del suo debito a breve termine.

In pratica hanno talmente tanti soldi che rischiano di non sapere che farsene, o meglio lo sanno benissimo. Perchè essendo ancora in espansione non sono ancora arrivati ai SUV o ai quadri di Picasso ma bensi continuano ad accumulare compagnie minerarie, pozzi petroliferi, prodotti agricoli e tutto quello che serve, appunto, per la loro espansione.

nel suo articolo Bill Bonner fa un esempio che mi ha lasciato senza parole e cioè:
un acro di terra coltivabile del Kansas costa dai 550 ai 1.265 dollari. Diciamo 1000 dollari, così possiamo fare i conti a mente. Con mille miliardi di dollari in tasca, si potrebbe comprare un’abbondante distesa nell' heartland- ossia, un miliardo di acri, giusto? Il Kansas ha solo 52,36 milioni di acri. Così il cinese potrebbe comprare l’intero stato e gli resterebbero ancora 947,64 miliardi di dollari- sufficienti per comprare tutta la terra coltivabile del Nebraska, Iowa, South Dakota, North Dakota, Missouri, Arkansas, Louisiana, Colorado, New Mexico, Montana, Wyoming, Oklahoma, e probabilmente anche del Texas.

"Bene, non è niente di speciale", potrebbero dire gli economisti americani. Gli stranieri sanno che l’America ha l’economia più dinamica e di maggiore successo di tutto il dannato mondo. È vero, noi consumiamo più di quanto produciamo. Ma alla fine il denaro torna a noi. E ciò dimostra che grande economia abbiamo. Gli stranieri ne vogliono un pezzo.

E giorno dopo giorno, a un tasso di 80 milioni di dollari all’ora, gli stranieri se ne prendono un pezzo in più. E adesso la Cina, se lo vuole, potrebbe commerciare i suoi pezzi di carta americana con pezzi di terra della dimensione del Louisiana Purchase. O potrebbe comprare azioni o bond del Tesoro. La capitalizzazione complessiva delle 30 azioni del Dow è di circa 3 mila miliardi di dollari. Così, potrebbe comprarsi un terzo del Dow, o avere interessi di controllo in ognuna di esse.

Non sarebbe carino! Eventualmente, noi tutti saremo in grado di lavorare in una azienda di proprietà cinese o di vendere i nostri organi a dottori cinesi. Che grande economia.

Ma qui vorremmo fare una pausa, prendere un respiro, e sfogare la nostra ammirazione per questa grande fandonia. Non c’è dubbio che gli americani hanno un modello di capitalismo democratico invidiato dal mondo intero. Funziona splendidamente- in teoria. Ma in pratica, ha raggiunto uno stadio del suo ciclo in cui solo il ricco sembra fare soldi, mentre il povero e la classe media li perde.


Come direbbe qualcuno, sorseggiando una birra, meditate gente, meditate.

fonte: Bill Bonner per http://www.americanfreepress.net Etichette:

undefinedundefinedJohn Kaminski (0)

John Kaminski è uno scrittore che vive nella Costa del Golfo in Florida, i cui saggi on-line sono stati visti su centinaia di siti web del mondo. Il suo piccolo libretto, "The Day America Died", è stato uno dei primi ad allertare l'opinione pubblica che la ricostruzione dell'11 settembre era falsa, e quella piccola mossa è diventata ora una valanga che sta per seppellire la società al completo.

Visitando il suo sito ho trovato un articolo del 12/11 (http://www.johnkaminski.com/realfaith.html) in cui Kaminski attraverso la consapevolezza e la volontà umana spinge il lettore ad una riflessione attenta sulla fede. Da credente posso non condividere alcuni passaggi ma da lettore devo dire che, soprattutto se penso al mondo fisico, in modo sottile possono essere convincenti. Molti scienziati infatti le ritengono sufficienti per chiedersi in che modo ciò avviene, e per studiare possibili punti di contatto con i modelli scientifici tradizionali, soprattutto nel campo della Fisica. Alcuni di questi punti di contatto sono formali, altri metaforici, ma tutti cercano di migliorare la nostra capacità di comprensione.

Kaminski, a mio avviso, spinge l'accelleratore su una delle metafore apparentemente più efficaci e importanti e cioè sulla risonanza. Questa parola ha un preciso significato tecnico nella Fisica, ma nella lingua parlata (in Inglese e in molte altre lingue) viene usata anche per descrivere interazioni personali e interpersonali che sono insolitamente buone, facili e complete. Diciamo di "risuonare" con un’idea o un’altra persona quando abbiamo delle condivisioni eccezionalmente ricche che ci permettono di risuonare "alla stessa lunghezza d’onda" (altro richiamo metaforico ai modelli della Fisica).

Si tratta di un’esperienza comune che spesso aumenta la profondità e la completezza della reciproca comprensione, e che viene associata alle relazioni di coppia e di gruppo meglio funzionanti, oltre che alle esperienze collettive universalmente riconosciute.

La risonanza aumenta notevolmente la produttività e la creatività, e inoltre facilita risposte collettive a situazioni di emergenza o catastrofiche, nel caso di Kaminski ad esempio la ricostruzione del post 11/9.

Facendo dunque leva sulla curiosità e sull'amore dell'uomo l'autore spinge il lettore attraverso una risonanza di informazioni, ragionevolmente condivisibili (e qualcuno direbbe banali), contro il male e identifica nel suo alleato il bene, indiscutibile visti i temi trattati. Per questo alla fine, leggendolo, siamo portati, per coerenza, a credergli, pur restando fedeli alle nostre ideologie.

Detto ciò vi posto l'articolo che potete trovare nel suo sito, http://www.johnkaminski.com/.


La Nuova Fede
DI JOHN KAMINSKI

Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità?
Lettera ai Galati; 4:16


Dite dunque di non credere in nulla? Beh, siete sulla giusta strada. Jefferson e Buddha erano d'accordo che Dio ci ha dato le nostre menti per usarle, non per spegnerle ed obbedire a misteriose regole che non comprendiamo davvero. Convincetevi di star agendo per conto di qualche onnipotente divinità, se preferite. Ma non crediate mai a qualcosa che non potete provare a voi stessi. Questo sarebbe un insulto a Dio e voi sembrereste degli idioti.

Siamo più motivati di quanto crediamo dai termini del nostro contratto, in questo vita, così avidamente limitata dal tempo. E' l'unico fattore che unisce gli umani con tutte le cose viventi. Questo è il motivo per cui tutti i sistemi di fede sono venuti in essere. Ed è, infatti, il vero motivo per cui l'amore è così dolce.

Senza la morte, la possibilità del Divino non esisterebbe. Questa è o la mia particolare forma di demenza o è la strada verso il pensiero che conduce all'evoluzione. La sua alternativa diventa più ovvia ogni giorno - il suicidio della specie. La morte è un passaggio naturale di tutte le cose viventi. Credere di esservi qualificati in qualche modo per un'esenzione sociale come risultato della vostra fervente pratica di frasi specifiche pronunciate in un certo modo è esattamente il movimento nelle mutande che ha castrato la razza umana.

Fate un passo oltre tutte quelle ritualistiche insanità parrocchiali attraverso cui la vera e sana natura umana è stata inibita anziché sviluppata. Accettando il fatto che moriamo, piuttosto che cercando di metterci una mielata sopra, vedremo meglio le contraddizioni che ci impediscono. Ci rende più onesti. E rende il nostro amore reale, perché diventa tutto quello che è la realtà. La più reale delle questioni reali.

Sigh. Mi chiedo se qualcuno lo capirà.

Abbiamo una chance. Faremo meglio a non sprecarla. Abbiamo una chanche per rendere giuste le cose. Altrimenti, non lo saranno mai. Non c'è alcuna sanzione supernaturale per qualunque cosa. Sono tutti meccanismi basati sulla paura. Tutta magia, nessun vero significato. Delusione, non un approccio da senso comune. Abbiamo una chance.

Fatevene una ragione, e datevi da fare, perché c'è tanto da fare.

Ci vuole vera fede per farlo. Non quella roba del libro rilegato in pelle. Per disattendere tutto quello che vi è stato insegnato e capire le cose da soli. Per imbarcarsi in un viaggio sapendo nella vostra mente che potreste avere torto, ma sapendo nel vostro cuore che non potete averne. La domanda è troppo importante.

Tutto quello che abbiamo bisogno di sapere è che siamo qui solo per poco tempo, con una occasione di renderlo del buon tempo. Non è così difficile. Pensateci.

Siamo messi qui per poco tempo a immaginarci come meglio ripagare questo debito che riconosciamo semplicemente come il dono di essere qui. Non sareste d'accordo che la vostra vita è il più grande dono che avete mai ricevuto?

Sicuramente siete d'accordo che non dovremmo vivere questa vita per noi, per quello che possiamo dare a noi stessi, per quello che non ci sia stato dato dagli altri? Sicuramente capite che la vera coscienza non esiste in noi, ma nel luminoso campo tra di noi dove vengono scambiate le nostre informazioni.

Dunque, che tipo di persone siete? Dove sollevate il 'giusto'? Siete civili? E onesti? Dunque come direste grazie per i doni che vi sono stati dati, per diffondere quel naturale contagio di felicità compassionevole che è l'umore in cui preferireste spendere ogni momento che vi rimane?

Quale sarebbe il modo migliore di farlo? Che ne direste se il primo passo fosse riprogrammare il modo in cui vivete la vostra vita?

Il Passo A è la gratitudine. Non ci sarebbe potuto essere un esempio migliore di George W. Bush, una pervertita silhouette pre-programmata che può ordinare l'omicidio di milioni di persone senza esitare. Ma non è altro che un riflesso di noi stessi, di tutti i nostri impulsi di rabbia per le ingiustizie che ci sono state fatte, esploso all'esterno su vittime innocenti anziché all'interno facendoci battere per pace, illuminazione, comprensione e compassione.

Stiamo andando nella direzione sbagliata. Abbiamo tutti bisogno di girarci e affrontarci apertamente. Questa è, se vogliamo un termine migliore, la sincronizzazione galattica su di noi. Non è l'ultimo programma degli Illuminati. Quel che sta avvenendo ora va oltre le manipolazioni dei gruppi segreti. La Terra sta andando nell'universo. L'unica regola è: gioca corretto, o non potrai giocare affatto.

E' il destino umano istruire l'universo su come esso abbia trasformato una scommessa di evoluzione, affrontata da tutte le cose viventi, nella più grande, più sublime forma di amore che potrebbe mai essere conosciuta da chiunque, persino da Dio.

L'amore è reso possibile dal riconoscere di sapere che un giorno le persone più importanti per noi non saranno qui, e che nemmeno noi saremo qui. Che cosa sopravviverà di noi se non l'amore che abbiamo dato agli altri?

Questa informazione è insita nella comprensione della difficile situazione che condividiamo tutti, ed è nella comprensione della natura del tempo che otteniamo la più alta sensazione estatica disponibile agli esseri viventi, la sublime unità con il Tutto.

Non dovete fidarvi di me quando dico che questo è qualcosa che vi potrebbe piacere. Vi incoraggio a provarlo da soli. Vedrete, questa attitudine non conduce ad alcuna guerra.

Giocare corretto sta tutto nel capire noi stessi.

Perché siamo qui? Cosa stiamo facendo? Possiamo rispondere alle grandi domande? Le contempliamo mai?

Mentre il nostro mondo materiale si lancia verso la sua stessa distruzione, dobbiamo tutti affrontare alcune domande difficili.

Come ci sentiremmo se fossimo responsabili per star accelerando la morte del Giardino dell'Eden, che vediamo svolgersi ogni giorno? Potete ammettere alla vostra anima che SIAMO responsabili? Ok, eccoci al prossimo passo. Parlare è una cosa, agire un'altra.

1. Che ruolo abbiamo giocato nella nostra stessa distruzione?

2. Non potete davvero rispondere alla seconda domanda se non avete osservato la prima. Che troppe persone non lo abbiano fatto è la causa della maggior parte dei nostri guai.

Così, dobbiamo decidere se abbiamo causato i nostri problemi, o se qualcuno li ha causati PER NOI. Dovete essere consapevoli di questa domanda, ed esaminare le prove quanto più obbiettivamente potete.

Qualunque conclusione raggiungiate, non esistono prove sostanziali che un gruppo ombra - quello che pare sempre essere dei "consiglieri" dietro-le-quinte - abbia perseguitato la civiltà umana nel corso del tempo, e costantemente tratto profitto dai conflitti creati per essa, mediante la manipolazione dei sistemi attraverso cui opera la società. Il controllo della valuta e il controllo del pensiero ci hanno condotto a questa pericolosa situazione che osserviamo nel 2006 DC, in cui il linguaggio ufficiale del governo rappresenta una realtà plastica che non esistere davvero. (Ogni riferimento a versioni religiose standard della realtà NON è una coincidenza). Quel che dicono stia accadendo non è davvero quel che STA in realtà avendo luogo, tranne per tutti quei corpi morti causati da ragioni che chiunque sa essere bugie.

Vi invito a indagare su tale questione.

Poi, se potete, provatemi che la vostra fede negli Stati Uniti d'America, in Dio e nel paese, è o giustificata o giustificabile. Non sarete in grado di farlo. La corruzione regna suprema, e quelli che prendono bustarelle non hanno ripensamenti su quelli come noi, schiacciati sotto la ruota. Per loro siamo solo altra merce derivata.

Non solo i nostri leader politici hanno reso fascinosi i crimini più depravati, ma i nostri leader religiosi ci hanno completamente abbandonato.

Dove sono le parole di Gesù nelle bocche degli evangelisti televisivi che predicano la conflagrazione di Israele come unica via verso una nuova realtà, in grado di stordire i sensi?

Dov'è l'uomo di Dio che rifiuterà di abbandonare la propria posizione e dirà "Mai più" ai pervertiti che fanno morire schiacciati i nostri figli in modo che la loro Guerra al Terrore possa cannibalizzare tutta la Terra?

Sebbene io non appartenga a nessuna chiesa e non sposi alcun credo, sono quell'uomo.

Vedo attraverso la farsa. Il potere acquietante noto come Dio è immediatamente accessibile ad ogni persona in questo pianeta assolutamente senza alcuna intercessione da parte di qualcuno. Infatti, chiunque pretenda che EGLI conosce la via, è per definizione un impostore, che mente a sé stesso con una certezza che non può in alcun modo essere vera, e poi cerca di convincersi dalle sua stessa bugia convincendo VOI a fare quello che crede. Lo abbiamo visto fin troppo in questo pianeta. Dobbiamo sbarazzarci di questa forma di proselitismo pavloviano.

Ripongo la mia fede davanti a tutta la risoluta ricerca che ho compiuto, perché so che nulla di essa sarebbe stato possibile senza l'ardente consapevolezza interiore che dovevo farlo, che non avevo altra scelta razionale. Voglio dire, che altra occupazione c'è per ogni umano decente su questo pianeta?

Alcuni Buddisti credono nel bardo, uno stato post-mortem in cui ogni anima deve rivedere i particolari cruenti della sua passata incarnazione, preparandosi per scegliere una nuova vita in cui rinascere. Mi è sempre piaciuta questa descrizione, metaforicamente. Il Libro Tibetano dei Morti è davvero un libro sulla vita, e ci insegna come rivedere e ricostituire le nostre vite in un modo più funzionalmente soddisfacente. I filosofi, da Castaneda a Gurdjieff, ci invitavano a ricapitolare le nostre vite per vedere, se potevamo, cosa stavamo davvero facendo.

Ovviamente, ora la società umana ha decisamente passato quel punto. Lo sciroppo petrolchimico della Nutrasweet, corretto con virus, ha sorvolato la nostra coscienza al punto che viviamo in un paese che sostiene entusiasticamente la tortura di persone innocenti, e le stragi controllate a distanza: prima che una bomba cada in Afghanistan, viene premuto un pulsante a Tampa.

E ancora, la notte, quando chiunque se ne è andato e non posso più sentire le cyber-arpie lamentarsi del mio villano comportamento personale, senza che mai rispondano alle domande che ho posto, sento la canzone dell'universo, che ha dato a noi tutti una tale grande bellezza.

Hey, mi sono innamorato a 57 anni. Ci dev'essere un Dio, per quanto ne so. Ma ho conosciuto la mia vera fede prima di aver trovato l'amore. E quella fede, senza dubbio, non aveva basi in fetidi rituali di secoli passati.

L'ho trovata infatti nelle stelle, dove c'è un ritmo che esiste oltre la mente di Fibonacci, un ritmo che anima ogni membro vivente di questa realtà che percepiamo. Lo stesso schema, la stessa canzone, in ogni cosa.

L'opera umana sta crollando su sé stessa. I suoi sogni caustici si sono semplicemente manifestati nella realtà.

E' ora di cambiare sogno, non direste? Che ne pensate di un obbiettivo più realistico? E di Tre Comandamenti?

1. Non danneggiare qualunque cosa vivente in qualunque luogo (Lascia che gli Irochesi determinino le regole di caccia).

2. Sii onesto e giusto e realizza che ogni altro essere vivente è realmente un altro te stesso (Controlla con i Maya).

3. Comprendi che nessuno può vivere da solo. Entriamo e ce ne andiamo da soli. Siamo soli la maggior parte del tempo. Non possiamo vivere SENZA gli altri, perché DOBBIAMO morire da soli. Ecco quando sapremo che siamo amati.

Ok, forse quattro comandamenti.

4. Sappi che il vero calore si trova meglio nel dare protezione, perché allora saprai di aver vissuto e amato.

Siamo tutti qui insieme. E abbiamo una realtà.

Essa, come sapete, è stata dirottata.

L'imbroglio è molto vecchio.

La vera fede è credere che possiamo correggerlo, che dobbiamo correggerlo.

Come disse una volta Robert Frost, "Per il Paradiso e le ragioni del Futuro".

Distruggiamo la burocrazia e costruiamo il paradiso proprio qui. Ecco quello che chiamo Vera Fede. Etichette:

undefinedundefinedScippata la figlia di George Bush (0)



Prima sera a Buenos Aires movimentata per Barbara Bush. La figlia del presidente degli Stati Uniti è stata, infatti, scippata di borsa e cellulare.

Stava cenando in un ristorante con la sorella gemella Jenna e nemmeno la stretta sorveglianza dei gorilla del Secret Service si sarebbero accorti del furto. Lo ha appreso la rete tv Abc.

La rapina è avvenuta nel pittoresco quartiere di san Telmo, le due figlie del presidente americano stavano trascorrendo una vacanza di due settimane in Argentina.

Ora mi domando con che pretese George Bush ritiene di salvare il mondo dai terroristi se non riesce neanche a difendere le figlie da uno scippo ? Etichette:

undefinedundefinedUccidete la Democrazia (1)



Domenica, in 1/2ora, Lucia Annunziata, Enrico Deaglio. Invitato dalla giornalista a raccontare il dvd in uscita con il Diario di venerdi 24/11, il giornalista ha parlato del film-inchiesta Uccidete la democrazia, realizzato con Beppe Cremagnani, regia di Ruben H. Oliva, in cui si sostiene che il voto del 9 e 10 aprile avrebbe subìto delle manomissioni attraverso una gestione poco chiara delle schede bianche. Nel corso dell'intervista, fra l'altro, Deaglio ha chiamato direttamente in causa l'allora ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu: "Dovrebbe dire perché le schede bianche sono inspiegabilmente crollate da un milione e 700mila a 400mila". La Cdl contesta le tesi di "un film pieno di menzogne" e chiede un intervento urgente del Parlamento, RaiTre viene accusata di "faziosità e collateralismo". E Giuseppe Giulietti, dell'associazione Articolo 21, annuncia: "Faremo vedere il documentario a Montecitorio".

Non ho visto il film, quindi mi riservo di recensirlo appena avrò la possibiltà di farlo. Però l'inizio non è niente male. Etichette:

undefinedundefinedCuli e Parculi (0)



Lino Banfi che tocca il culo (per anni) alla Fenech è tollerabile.
Lino Banfi nei panni del padre di una ragazza lesbica che si sposa con la sua compagna, non è tollerabile.

Perché la fiction verrà trasmessa sulla Rai in prima serata, perché la vedranno i bambini che, dio solo sa, cosa potranno pensare. "Noi questo non lo possiamo permettere...Per questo propongo di tempestare la Rai con emails di protesta, chiedendo lo spostamento in seconda serata (quantomeno!) della fiction...". E' questo, in sostanza, il senso della protesta che sta montando nei siti internet di area cattolica.

Moralismi del cazzo (scusatemi il moralismi..).

In un paese televisione come il nostro, in cui i ceccarini bestemmiatori di mezzanotte vengono bannati da qualsiasi trasmissione e i calciatori bestemmiatori (al momento delle fatidiche sostituzioni) da labiale vengono osannati a nuovi multimiliardari-esempi-da-citare che cosa ci possiamo aspettare ?

Che cosa penseranno i bambini di due ragazze che si sposano ? Penseranno che due donne si sposano. Magari bestemmieranno senza far rumore se proprio non sono d’accordo, come fanno i loro idoli calcistici, ma chi se ne frega.

Nel paese degli stupri ripresi al telefonino e messi su google a 13 anni non pensate che le preoccupazioni vanno ben al di là di due ragazze che si baciano ?

Bigotti o paraculi ?

Ho come la sensazione che qualcosa non torna e mi domando, cosa ci stanno a fare Dolce e Gabbana in tv o tutti quei canali satellitari e non che passano di tutto e gratis ed in cambio chiedono solo una piccola telefonata ad un numero telefonico che promette minuti da brivido ?

Da su.. fatela finita. Etichette:

undefinedundefinedBrucia ancora Nassiriya (0)



Alcuni fantocci raffiguranti dei soldati, uno dei quali italiano, sono stati bruciati sabato 18 nel corso di una manifestazione a favore del popolo palestinese a Roma . Un gesto da cui molti esponenti della sinistra hanno preso le distanze.
I fantocci, secondo i media, rappresentavano un soldato italiano, un americano e un israeliano, e sono stati bruciati da alcuni manifestanti al grido di "10, 100, 1.000 Nassiriya", in riferimento all'attentato suicida del 12 novembre 2003 costato la vita nella città irachena a 19 italiani - 17 militari e 2 civili - e 9 iracheni. (Reuters)

Diliberto ieri ha decisamente criticato questo atteggiamento arrivando addirittura ad attribuirlo ai servizi (segreti ?) per screditare la sinistra radicale.

Per dovere di cronaca era giusto dirlo, anche se mi risulta difficile crederlo.
Episodi come questo, simili a quelli della lega con le bandiere, non ci avvicinano alla verità e soprattutto non ci fanno onore.

Provo vergogna, solo vergogna.


Illustrazione: KÖNYVES SÁNDOR FESTMÉNYEI Etichette:

undefinedundefinedLa Domenica di Bellerofonte - parte 16 (0)



"For decades, the CIA, the Pentagon, and secret organizations like Oliver North's Enterprise have been supporting and protecting the world's biggest drug dealers.... The Contras and some of their Central American allies ... have been documented by DEA as supplying ... at least 50 percent of our national cocaine consumption. They were the main conduit to the United States for Colombian cocaine during the 1980's. The rest of the drug supply ... came from other CIA-supported groups, such as DFS (the Mexican CIA) ... [and] other groups and/or individuals like Manual Noriega." (Ex-DEA agent Michael Levine: The Big White Lie: The CIA and the Cocaine/Crack Epidemic)

“Per decenni, la CIA, il pentagono e le organizzazioni segrete, come sostiene la Oliver North’s Enterprise, hanno sostenuto e protetto i commercianti di droga di tutto il mondo. Il Contras ed alcuni dei loro alleati dell’america centrale, come documentato dalla DEA (Drug Enforcement Administration), hanno assicurato almeno il 50 per cento del nostro consumo nazionale di cocaina. Erano il condotto principale negli Stati Uniti per far entrare la cocaina colombiana durante gli anni 80. Il resto del rifornimento della droga… è venuto da altri gruppi sostenuti dalla CIA, quale DFS (la CIA messicana) e altri gruppi individuali come Manual Noriega” (Ex-DEA agente Michael Levine (http://ciadrugs.homestead.com/files/outline.html#Micheal Levine): La grande bugia bianca: Il CIA e l'epidemia della cocaina, inedito in Italia)

La CIA ed il traffico di Droga

Quella che avete letto è solo una delle tantissime testimonianze che prova la connivenza tra la Cia e il commercio degli stupefacenti. Da questo punto di vista devo dire che ho trovato ottimo il sito “The C.I.A. & Drugs” (http://ciadrugs.homestead.com/) dove con dovizia di particolari, e documenti, viene dimostrata, grazie ad innumerevoli testimonianze e fonti, questo incredibile business sconosciuto a molti.


La storia di come gli Stati Uniti siano rimasti coinvolti nel traffico di narcotici risale a più di 150 anni. Prominenti famiglie dalla grande ricchezza, spesso membri di società segrete come quella esclusiva di Yale, l’Ordine del Teschio e delle Ossa (a tale proposito ricorderete un film proprio intitolato I Teschi di qualche anno fa), si buttarono sul commercio dell’oppio per produrre benessere e influenza. Una delle famiglie che fondarono Teschio e Ossa fu quella dei Russell. Sino ad oggi, il Trust dei Russell è l’entità legale dell’Order of the Skull and Bones.
Nel 1823, Samuel Russell fondò la Russell and Company. Acquisì le sue forniture d’oppio in Turchia e le contrabbandò in Cina a bordo di veloci velieri. Nel 1830, Russell rilevò il cartello dell’oppio di Perkins a Boston e fondò la più grande impresa per il contrabbando d’oppio del Connecticut. Il suo uomo a Canton era Warren Delano, Jr - nonno di Franklin Roosevelt che fu Presidente degli Stati Uniti negli anni prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli altri partner di Russell comprendevano le famiglie dei Coolidge, dei Perkins, degli Sturgi, dei Forbes e dei Low.

Nel 1832 il cugino di Samuel Russell, William Huntington, formò il primo circolo statunitense dell’Ordine del Teschio e delle Ossa.
Vi fece affluire membri dalle più potenti ed influenti famiglie d’America. La lista di appartenenza è quella di chi conta negli Stati Uniti: Lord, Whitney, Taft, Jay, Bundy, Harriman, Weyerhauser, Pinchot, Rockefeller, Goodyear, Sloane, Simpson, Phelps, Pillsbury, Perkins, Kellogg, Vanderbilt, Bush e Lovett, per citare alcuni dei più importanti.
É significativo come gli uomini del Skull and Bones abbiano sempre avuto un legame molto stretto e duraturo con la comunità dell’intelligence statunitense. L’ex Presidente degli Stati Uniti e membro dell’ordine George Bush fu direttore della CIA nel 1975-76. Non sorprende che il collegamento con l’intelligence risalga al College di Yale, dove quattro diplomati formarono parte del “Culper Ring”, una delle prime operazioni dell’intelligence statunitense, organizzata in gran segreto da George Washington onde raccogliere informazioni vitali sui britannici durante la Guerra d’Indipendenza.
Nel 1903, la Divinity School di Yale aveva allestito in tutta la Cina diverse scuole ed ospedali. Mao Tze Tung era un membro dello staff. Negli anni ‘30, l’influenza del collegamento cinese con Yale era tale che i servizi segreti statunitensi si appellarono alla “Yale in Cina” per ottenerne l’aiuto in operazioni di intelligence.(1)

É interessante come il sottoprodotto dell’oppio, l’eroina, fosse un nome commerciale della compagnia Bayer la quale nel 1898 lanciò il suo prodotto, che da’ forte dipendenza, ed è ancora leader mondiale dell’industria farmaceutica. Eroina e cocaina erano legalmente disponibili per l’acquisto sino a che vennero messe fuori legge dalla Società delle Nazioni, l’antesignana delle Nazioni Unite, e dagli USA negli anni ‘20. In seguito al proibizionismo, il consumo di queste droghe cominciò ad aumentare vertiginosamente. Anche così, il periodo di guerra 1939-46 vide l’assuefazione virtualmente sradicata in Europa e in America del Nord, un felice stato di cose che non sarebbe durato a lungo, soprattutto in seguito alla guerra in Vietnam che contribuì a rafforzare il legame fra l’intelligence e i narcotrafficanti.

L’apparente dicotomia di facciata tra il commercio di stupefacenti pluridecennale della CIA e la “Guerra alla Droga” da parte della DEA è illusoria. Durante un’intervista alla radio nel 1991, il prof. Alfred McCoy spiegò quello che lui definiva “il rapporto istituzionale tra la DEA e la CIA”. Negli anni ‘30 venne fondato il Federal Bureau of Narcotics (FBN), precursore della DEA, per ridurre l’uso e la vendita di narcotici. L’FBN era la sola agenzia statunitense ad avere agenti operanti in clandestinità prima della Seconda Guerra Mondiale. Con l’arrivo di quest’ultima, agenti chiave dell’FBN furono trasferiti all’appena istituito Office of Strategic Services (OSS), precursore della CIA, onde insegnarne al personale le “arti clandestine”. McCoy dichiara che questa relazione continua a tutt’oggi. Il risultato è che in quelle parti del mondo dove la CIA sta conducendo traffici di droga, ufficialmente la DEA va a dormire. (2)
Questo ha portato a comprendere che il principale incarico della DEA è quello di impedire l’afflusso di droghe da fonti diverse da quelle “approvate dalla CIA”, e che i successivi programmi statunitensi di “Guerra alla Droga” sono, di fatto, intrapresi per distruggere la concorrenza. Che questa sia una politica finalizzata o meno, il risultato è chiaramente lo stesso. Portato alla sua logica conclusione, è che i trafficanti approvati e protetti dalla CIA continueranno incessantemente a guadagnare un controllo sempre maggiore sul commercio globale di stupefacenti, facendo del governo statunitense il più grande spacciatore di droga al mondo.

Nel frattempo, qualcuno ritiene che questo sia già accaduto e fosse da sempre parte dei piani a lungo termine concertati da oscuri politicanti, da quando gettarono il loro avido sguardo verso le materie prime del pianeta - essendo i narcotici una delle più remunerative.
L’eroina in entrata negli Stati Uniti veniva prodotta da due principali monopoli dell’oppio: quello controllato dalla CIA nel sud-est asiatico, e quello dalla Turchia, uno stretto alleato degli Stati Uniti. Quando il Presidente Richard Nixon dichiarò la sua “Guerra alla Droga” nel 1973, questo chiuse la connessione turca che fluiva attraverso Marsiglia sotto il controllo del crimine organizzato corso. Ciò creò una sempre maggiore domanda di eroina prodotta nel Triangolo D’oro del sud-est asiatico, specialmente in Birmania.
In precedenza, nel 1949, questa regione era diventata una ridotta armata per le forze nazionaliste cinesi in fuga al comando di Chiang Kai-shek, inseguite dall’Armata Rossa di Mao. La CIA organizzò una massiccia operazione di supporto che utilizzò queste forze cinesi per raccogliere informazioni all’interno della Cina, ingaggiare battaglie campali con le forze comuniste e fare da “allarme” per una temuta invasione comunista del sud-est asiatico. Per finanziare questa piccola guerra segreta, la CIA necessitava del tipo di fondi neri che provengono da una vendita di narcotici su vasta scala. Fu lì che le vecchie “mani cinesi” dell’OSS fecero il loro dovere trasformando la regione nel maggior singolo produttore di oppio del mondo, con quasi 1.000 tonnellate nel 1961. Oggi, i “campi coltivati” birmani rimangono sotto l’attento controllo di Khun Sa, il signorotto locale appoggiato dalla CIA.

Se il passato è stato sicuramente costruttivo per chiarire come la CIA abbia monopolizzato il mercato mondiale della droga è altrettanto giusto chiarire come anche gli Stati Uniti e soprattutto il Ministero di Grazia e Giustizia, attraverso l’accordo segreto del 1981, abbiano sempre tutelato tale operazione.

Infatti nel marzo 1998, l’ispettore generale della CIA (Casey) ha testimoniato che era esistito un accordo segreto fra la CIA ed il ministero della giustizia, in cui “durante gli anni 1982 - 1995, la CIA non ha dovuto segnalare il traffico di droga dei relativi beni al reparto della giustizia. A tale proposito, e grazie ad un indagine interna, alcuni documenti che dimostrano tale tesi sono reperibili online, in particolare uno scambio di lettere fra William Casey (direttore della CIA dal 81 all’87) e William French Smith (http://ciadrugs.homestead.com/files/cia-doj-agreement.gif, http://ciadrugs.homestead.com/files/cia-doj-agreement2.gif)

In particolare nella lettera di Smith si legge un tratto inquietante ma chiarificatore: “In vista della fine della cooperazione fra la Dea e la Cia non è stato inserita, in questa procedura, nessuna segnalazione ufficiale delle violazioni dei narcotici..”, William French Smith (http://en.wikipedia.org/wiki/William_French_Smith - deceduto nel 1990) era General Attorney ai tempi del mandato Regan.

Ma se pensate che questo sia l’unico riferimento o menzione vi sbagliate.

Eclatante, ad esempio, è la denuncia di un gruppo di membri del congresso nel 1998 in cui presentarono un documento che dimostrava la connivenza fra la CIA e il traffico di droga (http://ciadrugs.homestead.com/files/congress-cia-drug-history-doc.html ) o il lavoro dell’intraprendente, e coraggioso, giornalista investigativo Gary Web ( autore di Dark Alliance ) del Mercury News di San Jose, che pubblicò la sua storia nell’agosto del 1996 in un articolo in tre parti (che potete trovare qui http://ciadrugs.homestead.com/files/cia-ig-rpt-gw.html) intitolato “L’oscura alleanza” in cui faceva nomi di ex personaggi di spicco del movimento Contra appoggiato dalla Cia.
Inizialmente appoggiato dal suo direttore e dalla redazione del Mercury News, che gli aprì anche un sito web dove continuare a scrivere le sue ricerche, e poi scaricato, umiliato e trasferito l’anno successivo.

Insomma come vedete ancora oggi il legame esiste ed è forte. Probabilmente la presenza di Gorge Bush alla casa bianca conferma tale supposizione, e come ogni buon segreto americano verrà svelato fra dieci anni, quando Presidente, Direttori e Ministri saranno morti o giocheranno a golf completamente rincoglioniti.

A prescindere dall’ attendibilità di tali notizie (su cui credo in pochi avranno dubbi) la cosa che più mi rammarica è vedere come il mestiere del giornalista sia caduto cosi in basso.

Dove sono i Gary Web? Dove siamo noi ora?
Sarà retorica ma la droga nel frattempo uccide.


Fonti: Nexus n.17 (http://www.nexusitalia.com), CIA Drugs (http://ciadrugs.homestead.com), 1) Il materiale su Yale è stato liberamente tratto dall’eccellente saggio di Kris Millegan, “Everything you wanted to know about Skull and Bones but were afraid to ask”. Altro materiale di prima classe è disponibile nell’opera di Paul Goldstein e Jeffrey Steinberg, George Bush, Skull and Bones and the New World Order, 2) Intervista radio di Paul DiRienzo col prof. Alfred McCoy, 9 novembre 1991.
L'ultimo rapporto sul consumo di droghe (ONU, 2003 - http://www.iss.it/binary/ofad/cont/Dati%20e%20tendenze%20dell%202003.1153399583.pdf) Etichette:

undefinedundefinedUn giorno di novembre. (0)



Torino, una classe di una scuola superiore italiana.

Nell'aula priva di professore e in ostaggio al branco un coro unanime grida: "fallo entrare". Accompagnato dalla sua carnefice, lui, un ragazzo robusto, sguardo spaesato e occhiali spessi entra nella classe.

Lo conducono al centro della classe, viene fatto mettere di spalle per mostrare il sedere e i pantaloni sporchi, alcuni ragazzi commentano "..come è sporco..". Lui sorride non capisce.

Ad un certo punto un ragazzo magrolino, un Tony Manero con gli occhi sgranati gli da una sberla sulla pancia, poi una spinta e un colpo in faccia. Lui tenta di reagire. Il branco gli urla "come ti permetti?" e lo prende a calci.

Nel frattempo il branco riprende la scena divertito ed inquadra la spavalda classe nell'inaudito gesto, solo una ragazza, che sta scrivendo, ed un altro alunno, che tiene gli occhi su libro, sembrano non essere d'accordo.
Ma il branco è più forte.
Nel frattempo scrivono sulla lavagna "sensibilizziamo culi diversi" accompagnato da due S (SS).

La bella del branco sventola un giornale sul naso e infastidita dice "Se l'è fatta addosso", un altro invasato si lancia in un saluto nazista e mima una telefonata: "Salve, siamo di Vividown, un nostro mongolo si è cagato addosso e mò non sappiamo che fare perchè l'odore ci è entrato nelle narici".

Lui è davanti alla lavagna, il branco urla "Vai con il lancio" e parte un libro che lo colpisce. Ma la "scena" non è venuta bene, uno del branco dice: "Aspetta, rifatelo, non è venuto". Al secondo ciak lui, colpito di nuovo, perde gli occhiali, sta per piangere e cerca di difendersi.

Il branco urla "Cretino, buuhhh, buuuhhh".

Il branco è la classe e tutti quelli che hanno riso vedendolo su google.

Lui è affetto dalla sindrome Down. Lui sono io. Lui siete voi. Lui è tutti quelli che non possono difendersi perchè la vita ha concesso loro solo una parte di quella che ingiustamente ha concesso ad altri che non la meritano. Al di la della retorica e del fanatismo, delle convinzioni ideologiche e di quelle culturali o religiose episodi come questi offendono la vita.



Nel frattempo a Martinafranca, 24 persone avrebbero abusato di due sorelle con problemi psichici, in cambio di pochi euro.

L'intera classe di Torino e le 24 persone di Martinafranca sono state denunciate. Il video che ritrae l'episodio raccontato è stato fra i più cliccati (forse la cosa più atroce) degli ultimi giorni su google, nella sezione video.google.it. Ora è stato, fortunatamente, sequestrato dalla polizia postale. Etichette:

undefinedundefinedTrofeo Aegis (0)



Lunedì 30 ottobre una Organizzazione Non Governativa ha denunciato l'utilizzo di mercenari da parte del governo britannico, i quali vengono accusati, video alla mano, di gravi violazioni dei diritti umani. L'associazione "War on Want" denuncia nel suo rapporto l'aumento "esponenziale" della presenza di Società Militari Private (SMP), la cui sottomissione alle regole del diritto internazionale risulta estremamente difficile. Al fine di illustrare le derive di queste società, "War on Want" ha messo a disposizione sul suo sito una serie di video che mostrano dei soldati presentati come degli stipendiati di tali società e resisi colpevoli di gravi estorsioni.

Così, in uno di questi video, alcune persone gironzolano in auto sulle strade irachene, sparando senza distinzioni sui veicoli di civili e colpendoli a caso.

Guardate il video, allucinante.

"War on want" stima che le SMP britanniche si sono considerevolmente arricchite grazie a questo conflitto. Hanno ricavato dai loro contratti iracheni 1,8 milliardi di pound nel 2004 (2,68 milliardi di euro) contro i 320 milioni di pound (47,7 millioni di euro) nel 2003.

"Il governo non ha potuto legiferare (contro I mercenari britannici) al fine di punire i loro abusi ai diritti dell'Uomo, come ad esempio durante l'utilizzo di armi da fuoco contro i civili iracheni da parte dell Agenzia britannica Aegis, Specialist Risk Management (Manager specialisti del rischio..)

La gente sta male.

fonte: War on want, dove è possibile vedere tutti i video, ed il rapporto completo in pdf. Etichette:

undefinedundefinedLa Domenica di Bellerofonte - parte 15 (0)



Ai confini del Calcio.

"La Gea World era una struttura creata nell'ottobre del 2001 per amministrare e gestire l'opera di alcuni giocatori di football e l'organizzaaione di manifestazioni sportive". I soci si erano divisi i vari settori di competenza. Alessandro Moggi gestiva i rapporti con il calcio giocato (procure di giocatori e allenatori e contatti con le società) mentre Chiara Geronzi (presidente per soli 18 giorni e figlia del Geronzi di Capitalia) avrebbe sviluppato il settore destinato all'organizzazione di eventi.
L'idea di base era quella di creare un marchio capace di entrare nel mondo dello spettacolo, della cultura. Nel tempo la Gea World ha tralasciato il filone non strettamente calcistico e Chiara Geronzi, scomparsa dal consiglio d'amministrazione, è rimasta nella società solo come azionista.

A loro si sono aggiunti con il tempo Davide Lippi (figlio del ct campione del mondo Marcello), Giuseppe De Mita (figlio di quel De Mita che pensate), Franco Zavaglia (talent scout di Francesco Totti), Andrea Cragnotti (il Cragnotti che pensate..Cirio, Lazio e la famosa valigetta di Sama) e Francesca Tanzi (figlia di Mister Parmalat). Insomma una grande ragnatela di potenti ed ex potenti che per quattro anni hanno tirato le fila del calcio che conta assistendo circa 200 calciatori fra serie A e serie B.

Poi sono arrivati gli Zeman, i Gaucci, i Moratti e le intercettazzioni, Guido Rossi e le penalizzazioni. Milan (Berlusconi), Fiorentina (Della Valle) e Lazio (Lotito) penalizzate in serie A, la Juventus, ha dovuto svendere i suoi calciatori, e stata retrocessa in serie B, le hano tolto due scuddetti e l'hanno lasciata con un debito nei confronti della Gea World di 550 mila euro (secondo l'ultimo Bilancio che potete verificare sul sito della società.

Ma ora che succede ?

Succede che è peggio.

E già perchè dopo il repentino passaggio dell'ultrà interista Guido Rossi che si è solo preoccupato di consegnare lo scudetto all'inter (che aveva chiuso il campionato a meno 17 dalla Juventus) per poi tornare correndo sotto l'ala protettrice del Tronchetti Provera in mamma Telecom, le quote di mercato sono rimaste praticamente inalterate rispetto all’ultima fotografia dell’Antitrust.

Alessandro Moggi ha aperto un ufficio a Napoli, in dote una sessantina di giocatori, qualcuno (vedi Materazzi) è stato soltanto subappaltato: la coppia Morabito-Vigorelli ha gestito il rinnovo con l’Inter ma riconoscerà un’indennità a Moggi jr.

Franco Zavaglia è tornato all’antico, Largo Preneste, ovviamente a Roma: ha incassato con discreta nonchalance la disdetta di Amelia, finito alla corte della nuova Gea (ora ne parlo..), e si è tenuto il grosso della truppa.

Davide Lippi ne esce meglio di tutti. E’ sopravvissuto alla buriana estiva, il papà ct della Nazionale, il conflitto di interessi, l’iscrizione nel registro degli indagati ed è stato l'unico che ha pubblicamente rinnovato il contratto di Chiellini con la Juve (senza paraventi) e arruolato uno dei migliori talenti in circolazione, Domenico Criscito, difensore a metà tra il Genoa e la Juventus.

Infine Luciano Moggi "squalificato dalla proprietà juventina e inibito dalla giustizia sportiva, Lucianone resta libero di elargire consigli agli amici, che sono tanti e quasi sempre nei ruoli chiave dei club. Presidenti, direttori sportivi, direttori generali. Per pochi denari non si rinnega il re del mercato, basta schermirsi, tanto a Siena quanto a Reggio Calabria. E se serve si arruola chi lo rimpiange, vedi De Nicola ad Ascoli" (n.d.r. dal quotidiano La Stampa del 20/10).

Ma non è finita, all'epoca della Gea World gli oppositori più accaniti (oltre ai citati Zeman, Gaucci, Moratti e via dicendo) erano i procuratori concorrenti che a più riprese e in tutte le trasmissioni televisive attaccavano la sudetta società di monopolizzare i campionati di A e di B.

Per capirci Bonetto, Branchini, Damiani, Berti, Tinti e Pallavicino. E indovinate un po ? Questi signori da qualche mese (dopo il caos, parafrasi del gazzettone, moggiopoli) hanno aperto la società Pentagon che annovera ben (udite udite) 400 calciatori fra serie A e B. Il doppio di quelli che gestiva la Gea World.

Ora mi domando il motivo per cui della Pentagon non si parla.
Dove sono gli Zeman, i Moratti e i Gaucci ?
Ma soprattutto come mai un quotidiano che si vanta come il più letto in Italia (aimè è vero), la Gazzetta dello Sport, pubblica la notizia di questa neonata società in un trafiletto di appena 15 righe in 8 pagina del 10/11/2006 dopo che ha condotto contro la Gea World e Moggi una vera e propria campagna denigratoria (e condivisibile) proprio perchè aveva troppi calciatori come assistiti ?

Non veniteci a dire che ora il calcio è pulito, è soltanto passato di mano il potere, prima c'era la Gea World ora la Pentagon, che per non rovinare tutto ha lasciato a Moggi jr, Zavaglia e Lippi le briciole (è un eufemismo..) affinchè tutti vivano felici e contenti.

Ora mi viene da pensare, ma chi ha pagato veramente? Da juventino (aimè ho questo difetto) mi verrebbe da dire la Juventus ma sarebbe troppo banale, ed oltretutto non lo penso, visto che di fatto Moggi era un dipendente della società torinese, piuttosto ho la sensazione che la domanda esatta è chi ci ha guadagnato ?

Solita Italia, ricomponete il puzzle e giudicate voi.

fonti: la Repubblica del 15/2/2006, La Stampa del 20/10/2006, La gazzetta dello sport del 10/11/2006 Etichette:

undefinedundefinedI buchi neri del Web (0)



Si può finire in galera scrivendo un blog ? La risposta è si.

Attualmente 61 blogger sono in galera nei loro paesi per aver scritto articoli contro il proprio governo. Di questi, manco a farlo apposta, 52 sono in Cina, 4 in Vietnam, 3 in Siria ed 1 in Tunisia e Iran.

Ma non preoccupatevi sono in buona compagnia, oltre ai vari assassini (sempre che li arrestino..), stupratori (in Italia rischia di più chi scarica musica da internet), evasori (vabbè quelli non li beccano mai..) etc.. ci sono anche 134 giornalisti dissidenti (chissà che avranno scritto..) e anche qui la Cina ha il primato con 31 seguita a pochi passi da Cuba con 24 (anche se a marzo erano 77 e arrestati in un colpo solo, il 18 marzo), Etiopia con 22 e Stati Uniti (quelli della paese libero, la democrazia, tutti per uno, uno per tutti..) con 2.

Pensate sia una farsa ? Assolutamente no, oltretutto il dato viene costantemente aggiornato sia da Amnesty che da Reporter senza frontiere.

Per questi, e forse per altri mille scontati, buoni motivi lo stesso Reporter senza frontiere ha organizzato martedi e mercoledi scorso una cybermanifestazione internazionale in difesa della libertà di stampa e di espressione, e contro ogni forma di censura. Bastava connettersi al sito ed ogni "clic" modificava la mappa interattiva dei "Buchi neri del web" di "Reporters sans frontières" contribuendo a far indietreggiare la censura... (ma che strampalate idee questi reporter liberi..)

Il risultato ? Questo.

E pensare che c'è ancora qualcuno che pensa che dopo un tramonto c'è sempre un alba. Etichette:

undefinedundefinedEnd Term (0)



Mid Term che si trasformano in End Term, in una notte passata a masticare tv.


Inevitabile cavalcare dunque l'onda emotiva e scagliarsi contro Bush riproverandolo (per l'ennesima volta) di aver agito ne più ne meno di quanto abbiano fatto i vari Saddam in giro per il mondo. Se da una parte dopo l'11 settembre l'opinione pubblica (e anche il sottoscritto) ha condiviso l'attacco repentino ed immediato (ma spaventosamente prolungato) all'afghanistan in cerca di Bin Laden, dall'altra lo ha più volte condannato per quello strategico, ragionato ed economicamente mirato all'Iraq. Paga tutto ciò Bush. E con lui pagano personaggi con il pelo sul petto che di cognome fanno Rumsfeld, anche se aimè vengono sostituiti con ex (poco zelanti e per lungo tempo servitori di padri disgraziati, Bush senior) direttori della CIA dal nome inquietante Gates (omonimie monopolistiche di stampo microsoft).

Ho sempre amato le elezioni di medio termine (sarei curioso di "subirle" in Italia) degli Stati Uniti, ma non ho mai capito il motivo per cui un Presidente che perde contemporanemente camera e senato non si dimetta. Che ci sta a fare? Ma questo rischia di passare in secondo piano visto che anche l'astuto Bush cavalca la sconfitta abbracciandosi (è proprio il caso di dirlo) "pelosamente" alla prima, italo-americanissima, donna portavoce della camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi (appunto).

Nel frattempo nella little Europa e più precisamente nel sempre verde paesello del Vaticano, fra un calendario ed una reclame per Radio Maria, il buon vecchio Papa tedesco bacchetta Gerusalemme per il Gay Pride e lo spauracchio omosessuale (immaginandomi un "mamma li turchi"), dimenticandosi che nello stesso giorno per sbaglio Israele ha appena bombardato Gaza uccidendo (ma per errore si intende) 18 civili (palestinesi guarda caso), fra cui 8 bambini.

Consola il fatto che la Casa Bianca ha lanciato subito un roboante appellone affinchè "entrambe le parti evitino di colpire i civili" (ma và..).

Non riesco a gioire per i democratici che ci posso fare ? Soprattutto se i maggiori telegiornali italiani, uniformandosi allo stile gossipparo di studio aperto, parlano per 5 minuti del fatto che in Italia i divorsi negli ultimi anni siano aumentati del 60% e che adirittura (mamma mia.. che notiziona) pare ci sia un divorzio ogni 4 minuti.

A Napoli nel frattempo è stato abbattuato anche l'ultimo tabù, ora sparano anche dalla Croce Rossa e a Locri prima o poi li ammazzeranno tutti e allora si che gli Studi Aperti diventeranno Praterie alla ricerca di qualche pezzetto di resto umano, ma non preoccupatevi l'importante è che anche questa volta i nostri occhi si salvino grazie all'isola dei famosi che battendo ogni record di ascolto ha decretato per l'ennesima volta l'ultimo impavido vincitore, ridotto in pelle ed ossa.

Show.

Più di 350 persone sono rimaste ferite nelle nuove violenze scoppiate a Gaza e, dall'inizio dell'anno, più di 100 bambini sono morti negli scontri tra israeliani e palestinesi, oltre il doppio del totale dei bambini uccisi nel 2005 (rapporto Unicef)

Il 100% in più capite ?

Bambini.

Sorridete, ora ! Etichette:

undefinedundefinedAl mio amico Dedalo. (0)



Caro Cri quanta gente pensa di essere coraggiosa e forte solo perchè non sa riconoscere le proprie paure? Perchè ha timore di svelare chi sono realmente.

Ormai come sai va di moda vivere nell’ombra di un personaggio che ci si crea, è veramente raro trovare persone (specialmente giovani) che vivono nella spontaneità e nella sincerità. Il mondo, la vita, l’esistenza si basano troppo spesso su una marca di vestiti piuttosto che un altra, su come si appare e su quello che si dice.
Il modo di pensare non è personale bensì correlato ad una massa.
Non è vero tutto questo? Forse no, magari qualcosa oggi tu la stai cambiando.

Nietzsche amava spesso citare, per esortare se stesso ad avere una visione organica dell'uomo, l'ode di Pindaro "Divieni ciò che sei". Ecco io penso che tu oggi abbia intrapreso quella strada ed abbia dato un segnale forte su cosa significhi il coraggio di essere se stessi, dimostrando che si può cambiare e allo stesso tempo contraddire chi come Jean Anouilh asseriva che "fino al giorno della morte, nessuno può essere sicuro del proprio coraggio".

Come Dedalo che riusci ad arrivare sull'isola siciliana dopo aver costruito delle ali di penne e piume unite insieme con della cera che gli permisero di evadere dal labirinto che lui stesso aveva creato.

Vento nei capelli, caro mio, e testa alta, sempre !

Cristiano alla tenera età di trent'anni ha lasciato il classico "posto fisso" alle FFSS per intraprendere un sogno, a Londra, ricominciando la sua vita da capo. Etichette:

undefinedundefinedL'informazione, questa perenne sconosciuta. (0)



Continua l'eterno buio dell'informazione Italiana. A nulla valgono i tentativi di Bruno Vespa e company per riportare la libertà di informazione italiana nei ranghi che ci compete. E dire che il povero Bruno ce la mette tutta continuando ad invitare i Berlusconi e i Prodi, come anche gli amici Fede e Giordano (quello del tg gossipparo di italia1 che ha superato abbondantemente in contenuti l'intera programmazione di Happy Channel su Sky).

Secondo il Worldwide Press Freedom Index 2006 il belpaese arranca in quarantesima posizione, recuperando solo due posti rispetto all'anno precedente (eravamo quarantaduesimi..). Drammaticamente avanti agli Stati Uniti (sono al 53 posto..) e clamorosamente preceduti da paesi come la Repubblica Ceca (5 posto), l'Estonia (6 posto), la Slovakia (8 posto), la Bolivia (17 posto), la Bosnia e Herzegovina (19 posto), Trinidad and Tobago (22 posto), il Benin (23 posto), la Jamaica (25 posto, aveva ragione Bob), la Namibia (26 posto, ma dove si trova?), la Sud Corea (31 posto), Mali (38 posto) e Panama (39 posto).

Inaudito.

Nel paese in cui uno dei maggiori organi di stampa italiani, la Repubblica, inventa lo Star Control, divertente giochino che misura la popolarità dei personaggi noti, mi aspettavo qualcosa in più.

Non ci capiscono, o forse ci siamo talmente persi che non ci troviamo più neanche noi. Etichette:

undefinedundefinedMa dov'è questa crescita economica ? (0)



Mentre la popolazione mondiale aumenta di 70 milioni all’anno, più di 1 milione a settimana, le nostre riserve di cibo si riducono. Questo è il vero risultato della crescita economica, accompagnata da un’urbanizzazione malata, dall’aumento dei costi, dall’inquinamento e da profondi cambiamenti climatici: siccità ed inondazioni. L’insoddisfacente organizzazione e il dilagare della corruzione aggiungono legna al fuoco.

Secondo NOW Magazine, rivista di Wayne Roberts, tra noi e le popolazioni che soffrono la fame esiste una differenza di circa due mesi per quanto riguarda i rifornimenti di cibo, il livello più basso dal 1973, quando una simile insufficienza portò il prezzo del frumento a 6 volte il suo valore.[1] L’idea di un cataclisma di tipo biblico non è mera fantasia. Per “ragioni che vanno dal clima alla cattiva economia, il dipartimento U.S.A. dell’Agricoltura (USDA), nei suoi rapporti sul raccolto dell’ultimo mese, riporta che la riserva mondiale di grano è di 1,984 trilioni di tonnellate, scesi da 24 milioni di tonnellate del raccolto del 2005...”. Il livello freatico si sta abbassando sempre di più e i pozzi si stanno asciugando in regioni che comprendono la metà della popolazione globale, inclusi i tre grandi produttori di cereali - Cina, India e U.S.A. (dati dell’ Earth Policy Institute di Londra) [2]

L’insufficienza di grano in India ha portato il 40% dei produttori a dichiarare di volere abbandonare completamente l’industria agricola. Migliaia di altri hanno già rinunciato: quasi un suicidio.

Nel vicino Bangladesh, una siccità in piena stagione delle piogge ha minacciato 1/3 del raccolto di riso del paese. [3] Ed in Afghanistan, il fiume Helmand si è prosciugato e la siccità ha creato un’insufficienza di cibo che ha colpito 2 milioni e mezzo di persone. In alcuni paesi, tra i quali si trovano anche le regioni maggiormente produttive, il raccolto è sceso del 50%. Questo potrebbe avere pesanti ripercussioni anche in ordine alla semina degli anni a venire. [4]

Mentre i governi fanno orecchi da mercante (in Afghanistan la situazione di aridità dei campi è un problema notevole), le nazioni si contendono il frumento con gli stati vicini scoraggiando le coltivazioni locali. Gli industriali si lamentano anche della mancanza di fondi materiali e finanziari, dell’assenza di migliori fertilizzanti, pesticidi e di tecniche d’inseminazione. Come risultato, molti stanno scegliendo le coltivazioni di papavero. [5]

Nel frattempo “in Cina, la carenza d’acqua ha reso molto meno fruttuoso il raccolto di frumento che, dal suo picco di 123 milioni di tonnellate del 1997, ha raggiunto i 100 milioni di tonnellate negli anni recenti. [6]. Nella provincia sudoccidentale del Chongquing, come in Bangladesh, 17 milioni di persone hanno sofferto la siccità durante la stagione delle piogge[7]. Circa 6 milioni di loro hanno smesso di bere acqua completamente. Tra le province del Chongquing e del Szechuan, la siccità ha causato perdite per 1,15 miliardi di dollari, molte regioni hanno interrotto definitivamente la produzione.[8]

Con la crescita dei consumi di carne, latticini e dolciumi, la Cina, per molto tempo fornitore di mangime per la Corea del Sud, il Giappone e la Malaysia, ha cominciato anch’essa ad importare. Questo, combinato con l’aumento della domanda di etanolo dagli USA, rappresenta un problema per il Giappone, che difficilmentre riesce a reperire sul mercato partite di mais economico e pertanto ha deciso di puntare sul foraggio e sui dolciumi. Un altro problema è dato dal fatto che i 2/3 del mais statunitense è ormai geneticamente modificato e i Giapponesi sono, comprensibilmente, sospettosi al riguardo. [9]

I paesi del Corno d’Africa stanno affrontando un periodo di inondazioni e siccità che sta distruggendo decine di migliaia di chilometri di terreni agricoli. [10]. Nel frattempo in Zimbabwe, il 15 agosto, i supermarket della capitale Harare hanno denunciato la mancanza di distribuzione di mais da due settimane. Il Grain Marketing Board giustificò tale mancata distribuzione sostenendo che mancava il rifornimento necessario per trattare il mais e immetterlo nel mercato.

Nonostante le difficoltà, i governi hanno stimato un raccolto di 1 milione e 800 mila tonnellate di mais, anche se fonti indipendenti hanno riscontrato un valore inferiore quasi della metà, 800.000 tonnellate.[11]

Il settore dell’agricoltura nel Sud Africa, con quello della pesca e della forestazione , ha subìto una ulteriore riduzione del 33% negli ultimi due trimestri[12], dovuta in parte ad una super-produzione di mais dell’ultima stagione che ha indotto l’organizzazione di produttori “Grain S.A.” a diminuire ulteriormente la semina del nuovo ciclo.

Il seguente elenco della F.A.O. riporta i paesi dell’Africa in crisi per questioni che riguardano specialmente problemi legati al cibo.

AFRICA: Paesi in crisi che richiedono assistenza esterna.[13]

Eccezionali carenze relative alla produzione e ai rifornimenti di cibo
Burundi: Guerre civili, IDP [“Internally displaced persons”, profughi che hanno lasciato le loro case senza però attraversare il confine con altri paesi n.d.t.], periodi di secca
Eritrea: Siccità , IDP, rincaro prezzi cibo
Lesotho: Molteplici anni di siccità, HIV/AIDS
Somalia: Siccità, guerre civili
Swaziland: Molteplici anni di siccità, HIV/AIDS
Zimbabwe: Profonda crisi economica

Inabilità di accesso
Liberia: Periodo di ricovero post-bellico, IDP
Mauritania: Siccità e invasione di cavallette
Niger: Influenza aviaria
Sierra Leone: Periodo di ricovero post-bellico, profughi

Insicurezza alimentare

Angola: Ostili cambiamenti climatici
Burkina Faso: Siccità, invasione di calvallette e influenza aviaria
Chad: Profughi
Central Afr. Rep.: Recenti guerre civili
Congo, Dem. Rep.: Guerre civili, IDP, profughi
Congo: Rep. of IDP, profughi
Côte d’Ivoire: Guerre civili, IDP, influenza aviaria
Etiopia: IDP, basso reddito, siccità nelle regioni del sud-est
Guinea: IDPs, profughi, rincaro prezzi cibo
Guinea-Bissau: Inondazioni
Kenya: Inondazioni
Madagascar: Inondazioni
Mali: Siccità e invasione di cavallette
Sudan: Guerre civili, profughi e siccità
Tanzania: Siccità
Uganda: Guerre civili, IDPs

In America la F.A.O.riporta che Cuba sta affrontando una crisi nel settore dello zucchero che è cominciata nel 2003. Gli aiuti umanitari sono stati devoluti al Nicaragua, El Salvador, Honduras, Haiti e al Guatemala, colpiti dagli uragani del 2005. [14]

Anche i ricchi e facoltosi Stati Uniti stanno imparando che non sono immuni dalle crudeli leggi della natura, il cui peso maggiore è stato comunque principalmente sopportato dal resto del mondo. In Texas come in Western Oklahoma e Kansas, il calo del livello delle falde acquifere di Ogallala ha costretto gli industriali a ridurre le produzioni. I tre “stati granaio” hanno già registrato poverissimi raccolti [15] mentre la parte occidentale del Nord Dakota ha sofferto una pesante crisi delle scorte di foraggio. [16]

Gli effetti del cambiamento di clima sono stati avvertiti forse molto più drammaticamente dall’Unione Europea, che non è abituata a lottare per le necessità primarie. In Francia i prezzi del grano sono aumentati del 18% e si ritiene che la quantità di frumento finlandese subirà un calo del 25% rispetto all’anno scorso. Il grano sta maturando troppo presto e i chicchi raccolti sono troppo piccoli per la produzione del malto. [17] Le ondate di caldo e la siccità hanno colpito le industrie irlandesi, danesi, olandesi, slovene e britanniche. Si ipotizza che la produzione di farina di grano duro in Polonia diminuirà del 13,4% e del 25,3% quella della barbabietola da zucchero italiana.[18] L’ OEITFL (Organizzazione Europea delle Industrie di Trasformazione della Frutta ed Ortaggi) ha calcolato un calo del 40% del normale per quanto riguarda alcuni raccolti.[19]

La buona notizia è che l’economia prospera. Come Frankenstein fuggito dal laboratorio, essa lacera le campagne, ignara dei contadini che trova sul suo cammino. Lascia il mondo e i suoi abitanti stramazzare sul ciglio della strada. Sosterrà soltanto i superstiti, sapendo che il suo obiettivo nella vita è crescere senza preoccuparsi di chi ne pagherà le conseguenze.

fonte: liberamente tratto da Jenna Orkin, thewilderness.com

fonti documentali:
1 http://www.nowtoronto.com/issues/2006-07-20/news_story7.php
2 http://www.atimes.com/atimes/South_Asia/HG21Df01.html
3 http://abcnews.go.com/Technology/wireStory?id=2264304
4 http://www.reliefweb.int/rw/RWB.NSF/db900SID/HMYT-6RSM5M?OpenDocument
5 http://www.ipsnews.net/news.asp?idnews=34262
6 http://www.atimes.com/atimes/South_Asia/HG21Df01.html
7 http://www.chinadaily.com.cn/china/2006-08/14/content_663894.htm
8 http://www.reliefweb.int/rw/RWB.NSF/db900SID/KKEE-6SLQX4?OpenDocument
9 http://www.thestandard.com.hk/news_detail.asp?we_cat=9&a rt_id=20210&sid=8272820&con_type=1&d_str=20060607
10 http://www.iol.co.za/index.php?set_id=1&click_id=87&art_id=qw1156502520623A162
11 http://www.voanews.com/english/africa/zimbabwe/2006-08-15-voa70.cfm
12 http://allafrica.com/stories/200608250313.html
13 http://www.fao.org/docrep/009/J8104e/j8104e05.htm#24
14 http://www.fao.org/docrep/009/J8104e/j8104e05.htm#24
15 http://www.atimes.com/atimes/South_Asia/HG21Df01.html
16 http://www.atimes.com/atimes/South_Asia/HG21Df01.html
17 http://www.hs.fi/english/article/Dry+spell+threatens+to+raise+ price+of+agricultural+products+and+elecricity/1135220913866
18 http://www.checkbiotech.org/root/index.cfm?fuseaction=news&doc_id =13395&start=1&control=161&page_start=1&page_nr=101&pg=1
19 http://www.newstarget.com/019838.html Etichette: