Violenze sessuali, il disegno di legge.


Arriva il giro di vite contro gli stupri e le violenze sessuali. Barbara Pollastrini, ministro per le Pari opportunità, lo aveva promesso in agosto, già prima dell'ondata di violenze che ha travolto le nostre città nelle ultime settimane. E venerdì 27 Ottobre il «pacchetto» di provvedimenti dovrebbe finire sul tavolo di Palazzo Chigi, pronto per il via libera del governo.
Un pacchetto fitto e senza sconti. Il disegno di legge, messo a punto dal ministro Pollastrini e dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, prevede una piccola rivoluzione in materia all'interno del codice penale. Ci saranno pene più severe per tutti i reati a sfondo sessuale: in caso di stupro saranno innalzate le pene minime, in molti casi saranno soppresse le attenuanti generiche.

Ma non solo: nel codice penale verranno introdotti i nuovi reati di molestie e di minacce persecutorie (dall'inglese: stalking). Si rischieranno da due a quattro anni di carcere. E questo contro i 51 euro di multa dell'unico reato oggi previsto dal nostro codice, quello di minaccia semplice. Che soltanto se molto grave può arrivare a un anno di reclusione. Ancora tutti da definire i dettagli di questi due nuovi reati: spetterà ai tecnici dei ministeri di Giustizia e Pari opportunità stabilire come definire una persecuzione. Quante telefonate, email o sms possono diventarla. In generale sarà il magistrato volta per volta a stabilirlo, ma il criterio sarà uno: la minaccia o la molestia dovrà avere il carattere dell'ossessività. La riunione del tavolo tecnico è prevista per domani, e a quel tavolo dovrebbe sedersi anche il ministero dell'Interno.

Domani sarà il momento di stabilire anche l'inasprimento delle sanzioni penali per la violenza sessuale. Attualmente viene punita con una pena che prevede da cinque a dieci anni di galera e l'intenzione è di alzare il minimo ed arginare in questa maniera l'effetto di ipotetiche attenuanti generiche. In sostanza: si vuole arrivare a far sì che lo stupratore rimanga in carcere davvero, e a lungo. Senza sconti.

L'inasprimento delle pene, però, sarà a tutto campo, per tutti i reati a fondo sessuale. Per capire: se parliamo di telefonate oscene, pedinamenti, atti di esibizionismo o anche molestie fisiche, si potrà finire in carcere fino a quattro anni, a dispetto di una pena che oggi prevede fino a sei mesi di prigione e una multa di 516 euro.

Era ora, visto che a giudicare dai dati Istat (ultimo riferimento del 2004 segnalavano) oltre il 55% delle donne italiane tra i 14 e i 59 anni ha subito nella vita almeno una molestia sessuale.

fonte: corriere.it Etichette:

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