AA-

In riferimento al bel post di animasalva e alle varie cavalcate di onda in stile padania dell'ultimo periodo (leggi Vicenza), credo sia giusto fare un minimo di chiarezza ed essere realisti.

Tirar l'acqua al proprio mulino non serve a nessuno.

L'agenzia Fitch (per citare l'ultima) ha declassato il rating sul debito pubblico italiano riducendolo da AA ad AA-. Dopo la retrocessione l'outlook e' stato portato da negativo a stabile.

L'agenzia londinese "riflette il peggioramento delle finanze pubbliche del Paese con un debito pubblico in aumento dal 2004 e un forte calo dell'avanza primario, dovuto soprattutto a pressioni a livello di spesa".

Fitch riconosce l'impegno dei "leaders" del governo Prodi per un "bilancio responsabile" ma ritiene che "sarà difficile che riuscirà ad attuare le forti riforme di bilancio necessarie per riportare l'avanzo primario al 3,5% del pil nel breve o nel medio termine, come sarebbe necessario per riportare fermamente il debito pubblico su un percorso di discesa nei confronti del pil".

"Non è chiaro quanto dell'aumento a sorpresa del gettito fiscale sia strutturale o rappresenti un miglioramento soltanto ciclico che riflette l'attesa accelerazione della crescita del pil all'1,6% dal livello zero del 2005".

Questo in breve quello che è stato riportato dalle varie agenzie di stampa.

Ora da profano mi domando se "riconosce" come fa a dire che sarà "difficile riuscire" ?
Fa comodo a tutta l'opposizione pensare che il declassamento sia avvenuto perchè viviamo in un paese che ha aumentato la torchia fiscale senza tagliare la spesa pubblica, in gran parte parassitaria o magari perché prima di decurtare le pensioni, la cosca di potere avrebbe dovuto tagliarsi gli enormi stipendi e le flotte di auto blu o perché mantiene l’Alitalia coi suoi parassiti. Ma sarebbe da ipocriti non ammettere che questi problemi esistono in Italia da ormai svariati anni. Allora mi domando perchè non siamo retrocessi all'epoca del governo Berlusconi ?

Perchè, come anche già segnalato da Maria Giovanna Maglie su Dagospia, il declassamento è dovuto ad altri fattori ed in particolare a quell'articolo di cui ho parlato un paio di giorni fa scritto da Debkafile e cioè che Romano Prodi, con l’assenso del sempre attento agli affari arabi Jacques Chirac, ha ordinato al ministro della Difesa, Arturo Parisi, di vendere al governo di Fouad Siniora (libano) una fornitura di alcune batterie contraeree di missili Aster 15 di produzione franco-italiana. Inutile negarlo sappiamo benissimo che le agenzie di rating "americane" (ragionano cioè alla stessa maniera..) sono notoriamente sensibili ai destini di Israele.

E allora ? Allora non rischieremmo che l’Italia debba uscire in catastrofe dall’euro(la fine dell’Argentina, tante volte preconizzataci dal Wall Street Journal e dal Financial Times) per questo alla fine quelle armi non saranno consegnate al legittimo governo del Libano ed il nostro rating aumenterà di nuovo. Unico rischio è che magari Prodi dovrà sloggiare e al suo posto ci sarà una grande coalizione di interessi "di centro", Confindustria con Mediaset (l'asse Berlusconi-Casini), Mastella e D’Alema.

Risparmiateci la cavalcata non siamo degli idioti, per questo è ora di preparaci al peggio.

p.s. visto che in molti non lo sanno è anche doveroso far capire che cosa vuol dire AA-, queste le classi di rating di Standard & Poor's:

AAA- Elevata capacità di ripagare il debito
AA- Alta capacità di ripagare il debito
A- Solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse
BBB- Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare
BB, B- Debito prevalentemente speculativo
CCC, CC - Debito altamente speculativo
D - Società insolvente Etichette:

1 commenti:

Anonimo ha detto...

L'idea di un governo alternativo a quello di Prodi mi fa rabbrividire, anche perchè penso che tu abbia ragione: andrebbe nel verso "centrista" della confindustria. Condivido anche il sentimento di animasalva (che fai bene a citare perchè nell'ottimo articolo sintetizza bene la situazione), ma voglio essere più ottimista.