undefinedundefinedClinton Family (0)



Che Bush sia un sanguinario ed un guerrafondaio non lo scopriamo certo ora e non starò qui a ripeterlo di nuovo (tanto lo sapete già). La cosa però che mi sorprende è come un certo tipo di giornalismo veda bene l'eventuale candidatura della moglie di Bill Clinton alla presidenza degli Stati Uniti.

Grazie alla Lewinski il ritratto dell'ex presidente Clinton ad oggi è quello di un latin lover democratico amante della pace e contro la guerra. Un esempio da seguire per sua moglie che proprio grazie alla nomea del marito tenta di diventare il primo presidente donna della superpotenza mondiale.

Bella trovata quella del "pompino", ho sempre avuto la sensazione che certi scandali venissero usati per distogliere l'attenzione verso argomenti più futili, come nel caso JF Kennedy-Monroe-Vietnam.

Mi piacerebbe che tutti capissero che non basta pensare a Bush quando vogliamo identificare il cattivo, ma che in realtà i cattivi hanno più volti, più anime e non sempre ridono sguainatamente come l'attuale Presidente degli Stati Uniti, a volte sorridono e ci danno le pacche sulle spalle.

William Blum autore di "Killing Hope: U.S. Military and CIA Interventions Since World War II, Rogue State: a guide to the World's Only Super Power", e di "West-Bloc Dissident: a Cold War Political Memoir" ha fatto per counterpunch.org un elenco dettagliato degli otto anni della Presidenza Clinton.
Quello che state per leggere è parte del suo documento:

Yugoslavia.
Negli anni novanta gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo fondamentale nella distruzione, una repubblica dietro l’altra, di questa nazione e l’infamia peggiore è stato il terribile bombardamento sulla popolazione civile del 1999 durato 78 giorni. No, non è stato un atto “umanitario”. È stato mero imperialismo, globalizzazione corporativa, una liberazione dall’“ultimo governo comunista d’Europa”, il mantenimento in vita della NATO, con il darle uno scopo dopo la fine della guerra fredda. Non c’è stata una finalità umanitaria dietro la politica americana. Il presidente yugoslavo destituito, Slodoban Milosevic, di solito è etichettato come “autoritario” (rispetto a chi? Ai bolscevici?), ma non ha avuto niente a che vedere con questo. Il grande esodo dei kosovari è stato una conseguenza dei bombardamenti, non della “pulizia etnica” serba, e mentre salvava i kosovari, il governo di Clinton favoriva il massacro dei curdi in Turchia. La NATO ha ammesso (sic) di avere attaccato ripetutamente e deliberatamente civili, tra gli altri crimini di guerra.

Somalia.
L’intervento del 1993 è stato presentato come una missione di aiuto per sfamare la popolazione. Gli Stati Uniti iniziarono, però, fin da subito a prendere posizione nella guerra civile tra clan, cercando di riconfigurare lo scacchiere politico del paese eliminando Mohamed Aidid, il più importante signore della guerra, e la sua base del potere. In molte occasioni gli elicotteri americani hanno mitragliato i gruppi dei simpatizzanti di Aidid, o li hanno bombardati con missili; hanno lanciato missili contro un ospedale nel quale pensavano fossero nascoste le milizie di Aidid; addirittura contro una casa privata, nella quale vi erano riuniti membri del movimento politico di Aidid; infine, un tentativo americano di sequestrare due dirigenti del clan di Aidid portò a un’orrenda e sanguinosa battaglia. Solo quest’ultima azione costò la vita a più di mille somali, e un numero ancora più elevato di feriti.

E’ dubbio che il portare cibo alla popolazione sia stato tanto importante quanto il fatto che quattro giganti americani del petrolio possedevano i diritti di sfruttamento di grandi aree del territorio somalo e aspettavano l’intervento delle milizie degli Stati Uniti per mettere fine al caos che minacciava i loro costosi investimenti.

Equador.
Nel 2000, alcuni contadini indigeni oppressi si ribellarono nuovamente contro le sofferenze causate dalle politiche globalizzatrici degli Stati Uniti e del FMI, come, per esempio, la privatizzazione. I sindacati e alcuni giovani ufficiali dell’esercito si unirono agli indigeni, obbligando il presidente a dimettersi. Washington si allarmò. Funzionari Nordamericani di Quito e Washington scatenarono una guerra lampo di minacce contro il governo ecuadoregno e gli ufficiali militari. Fu la fine della rivoluzione ecuadoriana.

Sudan.
A Kartum, nel 1998, gli Stati Uniti bombardarono intenzionalmente e distrussero una fabbrica di medicinali, convinti che fosse una fabbrica per produrre armi chimiche per i terroristi. In realtà la fabbrica produceva quasi il 90% delle medicine utilizzate per curare le più mortali malattie di questo paese disperatamente povero; secondo le informazioni si trattava di una delle più grandi e migliori nel suo genere in Africa. E non aveva niente a che fare con le armi chimiche.

Sierra Leone.
Nel 1998, Clinton mandò Jesse Jackson come inviato speciale in Liberia e Sierra Leone. Quest’ultimo paese stava vivendo uno dei più grandi orrori del ventesimo secolo: un esercito, formato in prevalenza da ragazzini, il Fronte Unito Rivoluzionario (RUF, dalle iniziali in inglese) violentava e tagliava braccia e gambe alla gente. L’opinione pubblica africana e mondiale si indignò con il RUF, impegnato a proteggere le miniere di diamanti che controllava. Il presidente liberiano, Charles Taylor, era un alleato fondamentale del RUF e Jackson un suo vecchio amico. Jesse non fu inviato nella regione per cercare di fermare le atrocità del RUF, nè per fare pressione su Taylor per porre fine alle sistematiche violazioni dei diritti umani, al contrario: nel giugno del 1999 Jackson e altri funzionari americani stipularono le parti fondamentali di un accordo che portò il capo del RUF, Foday Sankoh, alla vicepresidenza della Sierra Leone, e gli affidò il controllo ufficiale delle miniere di diamante, la principale fonte di ricchezza del paese.

Iraq.
Otto ulteriori anni di sanzioni economiche che il Segretario Nazionale della Sicurezza del governo Clinton, Sandy Berger, definì “le sanzioni più pesanti mai imposte a una nazione nella storia dell’umanità”, distrussero ogni aspetto della vita del popolo iracheno, particolarmente le sue condizioni di salute; una vera e propria arma di distruzione di massa.

Cuba.
Otto ulteriori anni di sanzioni economiche, antagonismo politico e protezione dei terroristi anti-castristi in Florida. Nel 1999, Cuba presentò un esposto contro gli Stati Uniti per 181.100 milioni di dollari come ricompensa per le perdite economiche e umane causate dai primi quarant’anni di quest’aggressione. L’esposto responsabilizza Washington della morte di 3.478 cubani e del ferimento e invalidità di altri 2.099.

Solo le potenze imperialiste possono imporre sanzioni ed esserne, allo stesso tempo, immuni.

Per quello che riguarda la politica interna di Clinton bisogna inoltre ricordare queste due perle: l' "Effective Death Penalty Act" (Legge per una pena di morte efficace) e il "Welfare reform act" (Legge per la riforma del benessere pubblico).

Senza dimenticare il massacro di Waco, Texas.


fonti: William Blum, http://www.counterpunch.org . Etichette:

undefinedundefinedBohemian Club (0)




Un gruppo di sacerdoti incappucciati, vestiti di rosso, si appresta a bruciare una vittima davanti alla statua di un gufo, alta 15 metri.

La vittima viene portata legata su una barca, mentre gli altoparlanti fanno sentire ai partecipanti le sue vane richieste di pietà. Il gran sacerdote dà fuoco a una pira, su cui viene trascinata la vittima, mentre gli altoparlanti trasmettono strazianti urli di dolore.

Il luogo del rito, il Bohemian Grove, è un bosco di difficile accesso, in California, per la precisione un sito sacro rubato agli indiani Pomo e che oggi appartiene a un'organizzazione chiamata Bohemian Club.

Il rito, a cui sono ammessi solo maschi, è contornato da bevute sfrenate, orge omo ed eterosessuali (gli alloggi per le prostitute femmine si trovano all'esterno, ma vicino al luogo della cerimonia) e gare falliche tra uomini per urinare sugli alberi.

Precisiamo che la vittima è uno scheletro nero di legno, vestito da donna. Ma non si tratta di un film dell'orrore, come si capisce dalla pessima qualità delle immagini rubate illegalmente.

Infatti il rituale si ripete ogni anno, in segreto, da circa un secolo.

E poi, tra il pubblico (composto da circa 2.500 persone) troviamo alcuni dei personaggi più potenti del mondo, appartenenti all'elite politico-mediatico-imprenditoriale: in massima parte, si entra a poter far parte del club per diritto ereditario.

Stiamo parlando di gente come George Bush (padre), l'attuale vicepresidente Dick Cheney, Bill Clinton, il presidente della Chevron/Texaco, Jimmy Carter, Colin Powell, Donald Rumsfeld, Henry Kissinger, James Baker, l'ex-direttore della CIA James Woolsey, David Rockefeller, il presidente della CNN , Bono degli U2, il presidente dell'IBM, il presidente della Bechtel Corporation (che assieme alla Halliburton di Cheney ha avuto gli appalti più importanti dell'Iraq), il giudice della corte suprema Clarence Thomas, il direttore di Time Warner, nonché l'attore pornografico gay Chad Savage.

Per due settimane ogni anno, e non è poco per chi per definizione non ha tempo da perdere, i partecipanti vivono in villaggi separati di bungalow, dai nomi pittoreschi.

A parte aver deciso a suo tempo di produrre la bomba atomica, dicono gli apologeti, non si è mai fatto nulla di politicamente importante durante le riunioni a Bohemian Grove.

E meno male.

Fonti: Miguel Martinez (http://kelebek.splinder.com/1165985916#10219849), http://it.wikipedia.org/wiki/Bohemian_Club, http://home.planet.nl/~reijd050/organisations/Bohemian_Grove_members_list.htm . Etichette:

undefinedundefinedLa Domenica di Bellerofonte - parte 18 (0)

Operazione Gladio e strage di Bologna 1980.

(liberamente tratto dal post di AANGIRFAN di che potete trovare nel suo blog - http://aangirfan.blogspot.com/2006/12/bologna-bomb-1980-gladio-terrorism-in.html )

L'Operazione Gladio fu organizzata da 'fascisti' all'interno dei servizi di sicurezza occidentali.

Secondo quanto riferito, l'idea era di uccidere gente innocente e quindi incolpare altri di questo.

Gladio riguardava il mantenimento del potere da parte dell'elite di destra.

L'agente di Gladio Vincenzo Vinciguerra dichiarò sotto giuramento:

"Si dovevano attaccare i civili, la gente, donne, bambini, persone innocenti, gente sconosciuta molto lontana da ogni disegno politico. La ragione era alquanto semplice: costringere ... l'opinione pubblica a rivolgersi allo stato per chiedere maggiore sicurezza".

Il primo ministro italiano Giulio Andreotti rivelò l'esistenza di Gladio nel 1991.

Le inchieste parlamentari in Italia, Svizzera e Belgio ci hanno dato un poco della verità.

Il libro NATO's Secret Armies: Operation Gladio and Terrorism in Western Europe di Daniele Ganser documenta pressappoco quello che sappiamo.

Gestiti da elementi 'fascisti' nella NATO ed al Pentagono, le milizie di destra eseguirono azioni terroristiche e di sovversione elettorale in paesi come Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Turchia e Germania Ovest.

Gladio era il nome utilizzato in Italia.

In Austria il nome era Schwert, in Belgio Sdra 8, in Gran Bretagna Stay Behind, in Francia Glaive, in Grecia Operazione Pergamena, in Olanda e Svezia Sveaborg, in Svizzera P26 ed in Turchia Dipartimento Guerra Speciale. [Fonte: "Operation Gladio". http://users.westnet.gr/~cgian/gladio.htm]

Un documento del Pentagono, il Field Manual FM 30-31B, espone dettagliatamente i metodi per sferrare attacchi terroristici.

Il 2 agosto 1980 rimasero uccise 85 persone nell'attentato alla stazione ferroviaria di Bologna.

Secondo il Senato italiano, dopo la sua inchiesta del 2000, più tardi si scoprì che gli attentatori erano "uomini all'interno delle istituzioni dello stato italiano e ... uomini collegati alle strutture dei servizi segreti degli Stati Uniti".

Secondo quanto riferito, la bomba di Bologna faceva parte della 'strategia della tensione' di Gladio - creare paura per mantenere la popolazione alla mercè di "leader forti" che proteggano la nazione dalla onnipresente minaccia terrorista.

L'inizio della 'strategia della tensione' in Italia arrivò il 12 dicembre 1969, quando esplose una bomba all'interno della Banca Nazionale dell' Agricoltura, in Piazza Fontana a Milano. 16 persone rimasero uccise e 58 ferite.




Strage di Bologna

REPARTI SEGRETI DI GUERRIGLIA

Le fonti per ciò che segue sono:

http://users.westnet.gr/~cgian/gladio.htm

http://www.declarepeace.org.uk/captain/murder_inc/gladio.html

"Agli inizi del 1947, gli Stati Uniti stavano formando una rete clandestina in Italia settentrionale..." (Wolfgang Achtner, Sunday Independent, 11/11/90)

Secondo quanto riferito, il capo della CIA Allen Dulles escogitò il piano per istituire dei reparti segreti di guerriglia attraverso l'Europa.

A quanto si dice, Dulles, Sir Stewart Menzies(SIS) ed il premier belga Paul Henri Spaak erano informati del piano.

Secondo il quotidiano Die Welt, i servizi di sicurezza occidentali istituirono una commissione per soprintendere ai reparti segreti di guerriglia.

"L'ex ministro della difesa Paolo Taviani [disse al magistrato Casson durante la sua indagine del 1990] che durante il suo periodo in carica (1955-1958), i servizi segreti italiani erano comandati e finanziati dai 'ragazzi di Via Veneto' - cioè dagli agenti della CIA all'ambasciata USA nel cuore di Roma". (William Scobie, Observer, 18/11/90)

"Il generale Sir Anthony Farrar-Hockley, un ex comandante in capo delle forze NATO in Europa settentrionale disse...che in Italia era stato istituito un servizio segreto clandestino con l'aiuto di agenti britannici e della CIA - che anche parzialmente lo finanziarono. La sezione italiana della rete era nota come Operazione Gladio". (Richard Norton Taylor, Guardian, 15/11/90)

"Gladio era il nome dato alla sezione italiana di una rete con l'innocuo nome ufficiale di Commissione di coordinamento alleata, istituita con l'assistenza britannica negli anni '50, operata dai servizi segreti ed in parte finanziata dalla CIA statunitense". (Richard Norton-Taylor, Guardian, 16/11/90)

"Spaventata dalla 'apertura a sinistra' sotto il premierato democristiano di Aldo Moro e dal successo alle elezioni dei comunisti, che alle elezioni del 1963 ottennero il 25% dei voti, la destra italiana cominciò a fare piani per aprire la strada all'impianto di un governo di 'salute pubblica' composto da democristiani di destra, alti dirigenti e militari. "Il generale Giovanni de Lorenzo, comandante dei carabinieri e capo dei servizi segreti italiani, assieme ad altri venti ufficiali superiori dell'esercito e presumibilmente con la conoscenza e l'intesa con il presidente Antonio Segni, stesero un piano per un colpo di stato di tipo presidenziale. Il 'Piano Solo' doveva concludersi con l'assassinio del premier, Aldo Moro.

"Il potere esecutivo doveva essere trasferito al democristiano di destra Cesare Merzagora. Il golpe fu cancellato all'ultimo momento per un compromesso tra i socialisti ed i democristiani di destra. Comunque, il generale de Lorenzo ed i suoi colleghi non erano tipi da arrendersi così facilmente e, sebbene i loro piani in questa occasione furono ostacolati, i congiurati non li abbandonarono". (S Christie, 'Stefano de Chiaie', (Anarchy/Refract, 1984)

"... Attentati neo-fascisti come quello nella sala d'aspetto della stazione di Bologna dell'agosto 1980...hanno ucciso 85 persone nella zona centrale dei comunisti in Italia. Per il crimine quattro neo-fascisti hanno preso l'ergastolo ed il gran maestro della loggia massonica P2, Licio Gelli, è stato condannato a 7 anni per il suo coinvolgimento nel caso". (Fiona Leney & Wolfgang Achtner, Independent, 10/11/90)

"Al processo di Vincenzo Vinciguerra (un neo-fascista che nel 1972 prese parte all'attentato dinamitardo che uccise tre carabinieri) questi raccontò al magistrato che tutti gli attentati dopo il 1969 in Italia erano collegati ad un gruppo...' ha raccontato che 'Gli ordini vengono dati da un apparato appartenente allo stato, specificamente da una struttura segreta parallela del Ministero degli Interni'". (Wolfgang Achtner,Sunday Independent, 11/11/90)

"Gli interrogativi più allarmanti sollevati dalla scoperta di 'Gladio' rimangono senza risposta. Come mai furono utilizzati le armi e gli esplosivi di 'Gladio' nell'attentato di Peteano del 1972 nel quale rimasero uccisi tre carabinieri..." (Paddy Agnew, IrishTimes, 15/11/90)

All'inizio degli anni '70, secondo quanto riferito vi fu un incontro tra Alexander Haig e Licio Gelli:

Secondo Searchlight:

In una intervista, un ex agente segreto della NATO disse che Ted Shackley, il vice capo stazione della CIA a Roma, "all'inizio degli anni '70 organizzò un incontro tra Alexander Haig e Gelli all'ambasciata USA a Roma, quando Haig era segretario generale del presidente Nixon". Il denaro, raccontò, venne quindi filtrato a Stay Behind o Gladio con il beneplacito e la conoscenza sia di Haig che dell'allora capo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale USA, Henry Kissinger. Il loro scopo era di prevenire a tutti i costi una presa del potere da parte dei comunisti.

"Gli italiani hanno appreso che...il generale Vito Miceli ricevette dagli americani una sovvenzione di 800.000 dollari; che Miceli era collegato nel 1970 ad un fallito colpo di stato guidato dal principe Valerio Borghese, comandante di mini-sommergibili durante la guerra...Miceli ricevette l'immunità come parlamentare dell'MSI (neo-fascisti), mentre Borghese fu portato via in gran segreto in Spagna da ex nazisti". (William Scobie, Observer,18/11/90)

"Dei documenti declassificati del servizio segreto rivelano che Ted Shackley, vice capo della stazione CIA a Roma negli anni '70, presentò il famigerato Licio Gelli - capo della loggia massonica neo-fascista P2 e per anni fuggiasco in Argentina - al generale Alexander Haig, allora segretario generale di Nixon e più tardi, dal 1974 al 1979, comandante supremo della NATO. La P2 era un governo ombra di destra, pronto a prendere il potere in Italia, che comprendeva 4 ministri, tutti i tre capi dell'intelligence, 48 parlamentari, 160 ufficiali, banchieri, industriali, alti diplomatici ed il capo di S.M. dell'esercito. Dopo incontri tra Gelli, alti gradi militari e uomini della CIA all'ambasciata, fu data a Gladio rinnovata approvazione - ed altro denaro - da Haig e dall'allora capo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Henry Kissinger. Proprio come furono spesi quelli ed i successivi finanziamenti è un punto chiave dell'indagine [di Casson]". (William Scobie, Observer, 18/11/90)

"E' stato scoperto il mese scorso in un appartamento di Milano che una volta era utilizzato come covo dalle Brigate Rosse un nascondiglio di lettere in precedenza sconosciute scritte dall'ex primo ministro Aldo Moro, proprio prima della sua esecuzione da parte dei terroristi delle Brigate Rosse nel 1978. Una di quelle lettere faceva riferimento al coinvolgimento sia della NATO che della CIA in un servizio segreto con base in Italia, un esercito 'parallelo'". (Paddy Agnew, Irish Times, 15/11/90)

"La gestione operativa di Gladio venne trasferita dalla NATO al SISMI nel 1980". (John Wyles, Financial Times, 9/11/90, 2/8/80 Bologna Station bomb)

"Secondo una commissione parlamentare sul terrorismo, i componenti della bomba che uccise 85 persone alla stazione ferroviaria di Bologna nel 1980 provengono da un arsenale utilizzato da Gladio, il braccio italiano della rete di resistenza anticomunista della NATO...Il collegamento lasciato intendere con il massacro di Bologna è potenzialmente la più grave di tutte le accuse scagliate contro Gladio ed arriva giusto due giorni dopo che il primo ministro italiano, Giulio Andreotti, in un discorso al Parlamento ha discolpato Gladio, dicendo che l'esercito segreto non ha deviato dal suo compito formale nella NATO". (Ed Vulliamy, Guardian,16/1/91)

"La P2 non venne scoperta fino al 1981. Più tardi si scoprì che tutti i membri del comitato di crisi istituito da Francesco Cossiga, allora ministro degli interni, ora presidente della repubblica, erano membri della P2". (Charles Richards &Simon Jones, Independent, 16/11/90)

"Licio Gelli, gran maestro della loggia massonica P2, - che una commissione parlamentare scoprì avere collegamenti con terroristi di destra - ha recentemente ottenuto il rovesciamento della sua condanna in appello. Gelli, per combinazione, era un contatto per gli agenti della CIA responsabili di controllare l'influenza dei comunisti in Italia". (Richard Norton-Taylor, Guardian, 16/11/90)

"I collegamenti tra Gladio, i capi del servizio segreto italiano e la famigerata loggia massonica P2 sono molteplici. I capi di tutti i tre servizi segreti - generali Santovito (Sismi), Grassini (Sisde) e Cellari (Cessis) - erano membri della loggia. Nell'anno in cui Andreotti negò l'esistenza di Gladio [1974], il tesoriere della P2, il generale Siro Dosetti, diede una generosa descrizione di 'una struttura di sicurezza segreta formata da civili, parallela alle forze armate". (Ed Vulliamy, Guardian, 5/12/90)

Tra il 28/6/90 ed il 2/7/90, quattro programmi della televisione di stato italiana (RAI) asserirono che la CIA aveva pagato Licio Gelli per "fomentare attività terroristiche". Nel primo programma qualcuno definito 'Agente Zero' descrisse come (l'ex primo ministro svedese) Olaf Palme fosse stato preso in trappola in un accordo tra la CIA e l'Iran per il rilascio degli ostaggi americani a Tehran.

"Palme era una mosca nel bicchiere, così lo abbiamo fatto cancellare dalla P2", dichiarò l'agente.

Il secondo programma, che mostrava la scarna silhouette dell''Agente Zero Uno', affermò che la P2 non si era sciolta a metà degli anni '80, dopo l'arresto del suo capo Licio Gelli.

"Esiste ancora. Si chiama P7".

Secondo l'agente, la loggia è ancora funzionante con sezioni in Austria, Svizzera e Germania Ovest.

E' stato ora rivelato dalla stampa italiana che "Zero Uno" è Dick Brenneke, secondo quanto si dice un ufficiale di carriera della CIA". (Richard Bassett, Times, 24/7/90)

"Nel programma Brenneke affermò che, per tutti gli anni '70 la CIA aveva reso disponibili grandi somme di denaro per la loggia massonica sovversiva, la P2, comunemente ritenuta essere stata coinvolta nell'attentato alla stazione ferroviaria di Bologna dell'agosto 1980 nel quale rimasero uccise 85 persone.

"Inoltre, Brenneke sostenne che la CIA non solamente continua a finanziare segretamente una risuscitata P2, ma che questa fu coinvolta nell'assassinio del primo ministro svedese Olaf Palme nel 1986.

"Secondo Brenneke, la P2, sotto il comando del suo gran maestro Licio Gelli, utilizzò alcuni dei finanziamenti resi disponibili dalla CIA per istituire delle agenzie in Germania Ovest, Austria e Svizzera.

"A loro volta queste agenzie furono utilizzate dalla P2 per mettere a punto l'assassinio di Palme, su ordine della CIA. Infine e forse in modo più sensazionale, Brenneke affermò che il presidente Bush, allora direttore della CIA, non soltanto sapeva di queste attività della CIA in Italia (durante la fine degli anni '70 ed all'inizio degli '80) ma era di fatto una delle menti dietro di esse.

"L'enorme successo del partito comunista alle elezioni nazionali del 1976...incoraggiò alcuni a ritenere che l'Italia poteva essere vicina ad eleggere il suo primo governo comunista. Per prevenire questa possibilità, la CIA presumibilmente sponsorizzò una serie di attentati terroristici di destra, attraverso la P2 di Gelli...La CIA negò le accuse e disse che Brenneke non aveva mai lavorato per l'agenzia". (Paddy Agnew, Irish Times,24/7/90)

"In uno speciale in quattro puntate alla RAI, la principale rete televisiva di stato italiana, Brenneke affermò che aveva fatto pagamenti per conto della CIA a membri della P2, una loggia massonica di destra, dal 1969 al 1980. Disse di avere fatto pagamenti tra 1 e 10 milioni di dollari al mese e che erano parte della lotta contro il comunismo. Dichiarò che la P2 era anche coinvolta nei traffici di armi e droga per conto della CIA..." (Mark Hosenball, Sunday Times, 29/7/90)

BELGIO (SDR-8)

"Il governo belga ha dichiarato che stava investigando possibili collegamenti tra la propria rete clandestina ed una serie di assalti particolarmente brutali a dei supermercati attorno a Bruxelles a metà degli anni '80 nei quali morirono 28 persone. Dopo le prove balistiche furono arrestati diversi poliziotti e dei ben noti estremisti di destra, ma nessuno venne processato". (Fiona Leney & Wolfgang Achtner, Independent, 10/11/90)

GRECIA (Operazione Pergamena)

"In Grecia, dove le era stato dato il nome in codice di Pergamena, negli anni '50 venne impiantata dalla CIA una cellula, ma, secondo il governo, fu smantellata nel 1988. Ufficiali della unità clandestina furono coinvolti nel colpo di stato dei colonnelli del 1967". (Richard Norton-Taylor, Guardian, 5/12/90)

PORTOGALLO

"In Portogallo, una stazione radio di Lisbona ha riferito che delle cellule della rete associata all'Operazione Gladio erano lì attive negli anni '50 per difendere la dittatura di destra di Salazar". (John Palmer, Guardian,10/11/90)

TURCHIA (Dipartimento Guerra Speciale)

"Il giornale [Milliyet] ha anche citato l'ex premier Bulent Ecevit che diceva che l'unità era in primo luogo finanziata dagli Stati Uniti...Durante un'ondata terroristica negli anni '70, i gruppi di sinistra misero in discussione il possibile ruolo dell'organizzazione, nota anche come 'kontrgerilla', come terrorismo di destra". (Associated Press, 14/11/90)" Etichette:

undefinedundefinedCani di Bancata (1)



La paura gli stava dentro come un cane arrabbiato: guaiva, ansava, sbavava, improvvisamente urlava nel suo sonno; e mordeva, dentro mordeva, nel fegato nel cuore. Di quei morsi al fegato che continuamente bruciavano e dell'improvviso doloroso guizzo del cuore, come di un coniglio vivo in bocca al cane, i medici avevano fatto diagnosi, e medicine gli avevano dato da riempire tutto il piano del comò: ma non sapevano niente, i medici, della sua paura.

L. Sciascia




Il modo che ha Emma Dante di raccontare la mafia nel suo ultimo spettacolo Cani di bancata ha qualcosa che esce dagli schemi. Al di là della semplice denuncia, mantenendosi lontana dai luoghi comuni, la regista, attrice e drammaturga siciliana, mette in scena uno spettacolo nuovo, forte e, nella sua semplicità, molto significativo. È un racconto di cosa è, oggi la mafia, qual è la sua sostanza, dove agisce, come si muove: una cagna, insolita incarnazione femminile di una atroce presenza materna, che guida i propri cuccioli ad assurde cerimonie dionisiache, spronandoli a litigare e azzannarsi tra di loro pur di guadagnarsi i suoi favori; pur di riuscire ad occupare quei posti che contano nella società, dove il potere politico ed economico ha il suo fulcro vitale.

Il messaggio di una società alla rovescia, dove la tavola preziosamente imbandita della mafia nutre di orrore e falsità chi si istallerà nei centri nevralgici della società, non è nuovo; quello che è nuovo, però, è il modo di raccontare il tutto, soffermandosi sui gesti che sottintendono un rituale, sui rapporti di (falsa) amorevolezza piuttosto che sulle violenze e le sopraffazione, sul simbolismo di un’Italia che si presenta capovolta, con la Sicilia in cima al resto del paese. Come riassume efficacemente l’autrice: “In un´isola del nord di un’Italia capovolta c’è una città madrice, un luogo primario, dove un popolo silenzioso, seduto attorno a una tavola imbandita, si spartisce l’Italia e se la mangia a carne cruda”.

Ciò che se ne ricava è un quadro che mostra come il potere mafioso sia altra cosa rispetto alla rappresentazione convenzionale che del potere si fa; esso è subdolo, oscuro, affonda le radici in una passato e in una storia le cui origini si sono perse nel tempo e che non ha bisogno di riconoscimenti aperti da parte della società, anche se della società, ormai, è diventata parte integrante.

Lo spettacolo, prodotto dal Crt di Milano e dal Palermo Teatro Festival, che ha da poco concluso le sue repliche milanesi, sarà a Roma, al teatro Palladio, fino al 9 dicembre, quindi proseguirà la tournée a Reggio Emilia, Mantova, Moncalieri; Fano, Napoli.

fonte: teatro Stabile di Catania, e.files. Etichette:

undefinedundefinedLuca, 6:35 (0)



Date mutuum, nihil. inde sperantes..
(Luca, Vangelo 6:35)

Nel Vangelo di Luca si legge: “Date a mutuo senza sperarne nulla”, sulla scorta dell'Ecclesiaste e del Deuteronomio veterotestamentari.

Da questa lapidaria massima, derivò per secoli nell'ambito della cristianità un atteggiamento di ripulsa verso il mutuo, equiparato al prestito ad usura.

Nonostante la lettura del padre della Chiesa Girolamo, tesa a ricondurre la "speranza" a una dimensione spirituale senza effetti sulle pratiche di prestito, il precetto di Luca fu ritenuto valido a lungo: la conclusione era che il mutuo doveva essere gratuito.

Solo nel Basso Medioevo, la presa di coscienza del fatto che il terreno della mercatura (nel quale si esercitava di norma l’attività del prestito) era estraneo all’antico divieto dell’usura si ebbe con Tommaso d’Aquino nella sua Summa Theologiae. Per Tommaso l’antico precetto andava storicizzato, in quanto si fondava sull’esigenza etica di proteggere il povero dall’oppressione usuraia e quindi non aveva senso riproporla in tempi e condizioni mutate.

Penso al preservativo o all'aborto e a tante altre cose per cui la chiesa ancora lotta e si batte. E rifletto..

L'esempio sopra riporta i tassi Euribor, Eurirs ed il T.A.N. confrontati con la percentuale reale da restituire. Non sarebbe meglio mettere quella ?

Tassi rilevati su portalemutuo.it Etichette:

undefinedundefinedL'economista mascherato (0)



Tim Harford, giornalista economico inglese del Financial Times, ha scritto L’economista mascherato: per cercare di spiegare con un linguaggio semplice (anche se spesso non privo di passaggi un po’ difficili da seguire per i neofiti della materia) e divertente, le trappole del commercio che quotidianamente la geniale mente del business tende all’ignaro consumatore.

Il nostro originale supereroe, così, cercherà di farci vedere perché siamo arrivati a pagare anche un euro la famosa tazzina di caffè, quando il suo costo effettivo, dalla piantagione brasiliana al tavolino del bar nel centro di Londra, è più o meno di 35 centesimi; cercherà di farci capire perché non ci guadagneremo mai nulla nel comprare un’auto usata o tuffandoci nei saldi di fine stagione; o ancora, allargando l’orizzonte, perché i paesi poveri sono sempre più poveri e quelli ricchi sempre più ricchi. Un campionario di situazioni quotidiane che meritano una riflessione più approfondita che faccia sì di poter evitare, o quanto meno individuare e capire, le innumerevoli e invisibili trappole di cui sono disseminate.

Un libro interessante, piacevole, anche se ogni tanto può far arrabbiare, come quando spiega, come se fosse la cosa più normale del mondo, che la stampante Laser writer dell’Ibm, venduta in due versioni, economica e non, è in realtà una stessa identica macchina, con un unico chip di differenza che, nella versione economica, ne rallenta il funzionamento.


Tim Harford
L’economista mascherato. L’insospettabile logica che fa muovere i soldi.
Rizzoli, Milano 2006
16 euro, 305 pagg
fonte: Bocconilab Etichette:

undefinedundefinedLa Domenica di Bellerofonte - parte 17 (0)

Wikipedia.

Internet, come qualsiasi prodotto umano, è il riflesso della società del suo tempo. Uno dei progetti che riflettono in maniera più cruenta le contraddizioni della nostra epoca è Wikipedia.

Il padre genetico di Wikipedia è Jimmy Wales che ha studiato inizialmente all'università di Auburn, per poi spostarsi all'università dell'Alabama, dove ha concluso gli studi. Dopo aver conseguito la laurea ha insegnato in entrambe le università, ma senza scrivere la tesi dottorale richiesta per conseguire un master in questi atenei. Wales ha proseguito diventando un agente di borsa a Chicago, dove nel giro di pochi anni si è guadagnato una sicurezza economica ed una discreta ricchezza.

Alla metà degli anni Novanta, Wales fonda un portale di ricerca per musica pop chiamato Bomis, di cui attualmente non è più né presidente né amministratore.

Nel marzo 2000 ha fondato un'enciclopedia controllata dagli stessi utenti chiamata Nupedia, assumendo Larry Sanger per farne da editore capo.

Il 15 giugno 2001, Wales e Sanger crearono Wikipedia, un sito pensato per fornire contenuti wiki a Nupedia.
Wales è stato talvolta definito in modo ironico "il dittatore benevolo" di Wikipedia, o il suo "Dio-Re". Il magazine Wired di Daniel Pink, nello studiare Wikipedia per l'edizione di marzo 2005, scrisse che "Il Dio-Re guida una Hyundai".

Pur essendo il fondatore della Wikimedia Foundation, Wales si garantì il controllo totale attraverso l'inclusione nel consiglio di amministrazione, costituito da 5 persone oltre a sé stesso, di due soci in affari che non fanno parte dei redattori di Wikipedia. Così facendo si è assicurato una maggioranza in qualsiasi votazione, anche se ha affermato che se gli altri due membri del consiglio, che sono redattori di Wikipedia, votano allo stesso modo su un qualche cosa, voterà insieme a loro, dandogli così la maggioranza.

Recentemente, forse ispirato dal successo di Wikipedia, Wales ha fondato due progetti a scopo di lucro assieme ad Angela Beesley: Wikia, un motore di ricerca stile wiki, e Wikicities (che ora ha assunto il nome Wikia), un sevizio di hosting wiki.

Wikipedia è, a detta dei suoi fondatori, un “esperimento sociale”. L’esperimento consiste non tanto nel chiedersi cosa succede se creiamo un’enciclopedia nella quale chiunque possa scrivere, quanto nel chiederci cosa succede se tutti quelli che scrivono hanno lo stesso potere. Sostanzialmente si tratta di non avvantaggiare l’autorità accademica. Perciò si stabilisce un sostituto, chiamato “Punto di Vista Neutrale” (PVN)

Il PVN, nella sua formulazione originaria, consiste nella procedura per la quale tutti coloro che contribuiscono, editano e discutono i temi fino ad arrivare ad un consenso. Nel caso in cui non si arrivi a tale consenso, vengono realizzate due versioni: una maggioritaria ed un’altra che viene inclusa con l’epigrafe “Teorie alternative”. Nessuno può affermare che ha una conoscenza della tematica migliore, bensì deve usare questa maggiore conoscenza per convincere gli altri.

Ciò che succede in Wikipedia è che, avendo eliminato l’autorità accademica, non vi è modo di argomentare nulla in maniera solida. Se qualcuno afferma che gli UFO esistono ed i governi mondiali li nascondo, è impossibile fare in modo che egli desista, in quanto si tratta di ragionare “da zero”. Se tutti gli utenti fossero esperti epistemologi e/o avessero onestà intellettuale intatta, sarebbe teoricamente possibile dimostrare a colui che afferma tale cosa che si sta sbagliando. L’utente che crede negli UFO può argomentare (la propria tesi) “ad nauseam” senza lasciarsi mai convincere. E così con ognuno degli aspetti del sapere umano. Lo stesso succede per ciò che deve essere incluso e ciò che deve essere escluso. Se qualcuno vuole che il gruppo musicale del cugino compaia su Wikipedia lo mette, e dopo bisognerà fare una votazione per cancellarlo, giustificando i motivi.

Con tali premesse Wikipedia non sarebbe durata nemmeno una settimana. Fortunatamente, Wikipedia non è stata fondata nel vuoto bensì i suoi utenti sono persone normali ed in grande proporzione sono dottori e studenti. Perciò l’idea che qualsiasi “teoria al vento” appaia come verità indiscutibile in una enciclopedia, li ripugna ed hanno creato spontaneamente alcuni meccanismi che impediscono che si realizzi l’utopia di “l’opinione di ognuno conta allo stesso modo”. Per questo esistono i bibliotecari, che hanno poteri che mancano agli utenti appena arrivati. Quindi un fautore degli UFO vedrà che al principio si discute simpaticamente con lui, non permettendo però che queste idee appaiano come verità. Se insiste, vedrà che la situazione si irrigidisce, e se continua finisce per essere “bloccato” (“banned” per un certo periodo).

Questo ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi e soprattutto per le informazioni più futili a cui viene lasciata piena autonomia alle varie lobby di bibliotecari. Ma che succede quando certe informazioni vengono censurate ? E soprattutto da chi ?

Nel 1989 James Bacque (http://www.jamesbacque.com) ha pubblicato il primo di una serie di libri sulla seconda guerra mondiale e le sue conseguenze. Il primo libro, intitolato Other Losses*, mostrava le orribili atrocità commesse contro i prigionieri nemici nei campi di prigionia degli Stati Uniti e della Francia dopo il 1945. Il secondo, Just Raoul, era una biografia di un eroe della Resistenza francese che salvò molti profughi dai campi di sterminio nazisti. Il terzo, Crimes and Mercies, descriveva la vera dimensione di tutti i crimini perpetrati dagli alleati contro i tedeschi, e anche la meravigliosa opera di carità del Canada e degli Usa che salvarono 800 milioni di persone, inclusi tedeschi, giapponesi e italiani, dal rischio di morire di fame negli anni di carestia dopo il 1945. Il quarto, Dear Enemy, chiariva l’atteggiamento degli alleati occidentali verso la Germania dal 1945 ad ora.

Wikipedia recensisce e critica soltanto Other Losses e in un modo così distorto che alla fine l’autore si trova costretto a correggere i loro numerosi errori. A partire dal marzo 2006 Bacque ha provato ripetutamente per diverse settimane a rivedere gli errori, ma man mano lo faceva riscontrava che all’inizio nel giro di un giorno, poi di ore, e alla fine di minuti, qualche editore Wikipediano eliminava le correzioni, sostituendole con delle affermazioni persino più sgradevoli e denigranti. Alcuni amici di bacque hanno tentato di correggere l’articolo fallato di Wikipedia, ma hanno riscontrato la stessa situazione. Alla fine il dubbio che Wikipedia stava intenzionalmente censurando i suoi contributi era enorme ed era quindi inutile continuare a cercare di inserire ulteriori informazioni.

Grazie a Serendipity ( http://serendipity.li )che è venuta a conoscenza di questa situazione, gli è stata offerta l’opportunità di pubblicare la storia vera, che potete leggere qui (http://serendipity.li/hr/bacque_on_wikipedia.htm).

Questa è solo una delle storie di censura che potete trovare nel sito Wiki Truth ( http://www.wikitruth.info ) in particolare cliccando su censorship ( http://www.wikitruth.info/index.php?title=Censored_articles ),
un'iniziativa di alcuni wiki-amministratori che espone episodi di censura, abusi e soprusi da parte del direttivo della celebre enciclopedia partecipativa.

Personalmente non riesco a dare un giudizio. Da una parte le motivazione di gestione di Wikipedia sono plausibili, anche se criticabili, in quanto l’autorità concepita come garanzia dell’unità di obbiettivi non può essere sostituita dal democratismo estremo, poiché ciò che si ottiene è uno stato “bi-stabile” che oscilla tra il caos e la dittatura. Dall’altra la rapida, e ambigua, ascesa del suo guru-fondatore originale, Jimmy Walles lascia qualche perplessità. Se poi aggiungiamo al tutto le motivatissime considerazioni che si trovano su wiki truth, correlate da documenti, l’incertezza m’invade e mi fa riflettere.

E se Wikipedia non fosse poi cosi libera come sembra e pilotasse le informazioni ?

Dopo tutto la matrice ideologica dei fondatori di Wikipedia, un individualismo feroce dalla radice anticomunista chiamato obiettivismo, è ben nota.

In pratica l’obiettivismo, nega qualsiasi intelligenza collettiva e rifiuta l’esistenza stessa dello stato oltre un certo numero di funzioni minime (negli anni 80 si coalizzò con l’ideologia monetarista che ripudiava le tasse, al fine di configurare un blocco ideologico molto forte che attualmente, sebbene non nella sua espressione più virulenta, forma la metà non religiosa del pensiero che sostiene il governo repubblicano degli USA).

Non so voi, ma nel dubbio, io continuo a sfogliare la Treccani.

fonti: http://www.kriptopolis.org , http://serendipity.li , James Bacque (http://www.jamesbacque.com ) , http://www.wikitruth.info . Etichette:

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Aids Day

Nel 2006, il mondo ha registrato ogni giorno una media di 11mila nuovi casi di infezione da hiv, ed il numero di persone che vivono con il virus e' oggi di 39,5 milioni, 2,6 milioni in piu' rispetto al 2004, afferma l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sull'epidemia della sindrome da immuno-deficienza acquisita (Aids).

Globalmente - scrive il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'hiv-Aids (Uniads) - l'epidemia mondiale di Aids sta lentamente rallentando, ma il numero di persone che vivono con l'hiv e' aumentato in tutte le regioni del mondo nel corso degli ultimi due anni . L'aumento e' dovuto alla crescita demografica, alle terapie antiretrovirali che prolungano la vita, inoltre in alcuni Paesi i tassi di infezione sono in aumento. In Europa orientale e in Asia centrale, i dati indicano una crescita particolarmente allarmante dei tassi di infezioni, cresciuti di oltre il 50% dal 2004. Particolarmente colpite, Russia ed Ucraina.

Nel 2006, il numero di nuove infezioni e' stato di 4,3 milioni (400mila in piu' rispetto al 2004), di cui 2,8 milioni (65%) nell'Africa Sub-sahariana. Il 40% delle nuove infezioni e' stato registrato tra i giovani (15-24 anni).

Nel 2006, 2,9 milioni di persone sono morte di malattie legate all'Aids, tra i quali 380mila bambini sotto i 15 anni e l'Africa subsahariana resta il continente piu' colpito, con circa i due terzi delle persone affette. Il rapporto rivela inoltre che su scala mondiale ed in ogni regione, il numero di donne adulte (sopra i 15 anni) affette dall'hiv e' il piu' alto mai raggiunto.

Nel 2006, 17,7 milioni di donne erano affette dall'hiv, con un aumento di oltre un milione rispetto al 2004.

L'Unaids sottolinea che in America del Nord e in Europa occidentale, i programmi di prevenzione non sono stati mantenuti ed il numero di nuove infezioni non e' mutato. Anche nei Paesi a medio e basso reddito ci sono pochi esempi di vere riduzioni del numero di nuove infezioni. In alcuni Paesi che avevano raggiunto questo obiettivo, come l'Uganda, i progressi sono rallentati ed i tassi di infezione sono nuovamente in aumento.

La situazione e' quindi difficile, ma ''il rapporto fornisce alcune vere speranze. Cominciamo a vedere i risultati degli investimenti compiuti, in alcuni Paesi c'e' un declino dei nuovi casi di infezioni e tendenze positive si osservano nel comportamento sessuale dei giovani'', ha detto il direttore esecutivo dell'Unaids Peter Piot. In particolare, tra il 2000 ed il 2005, e' stato osservato il declino della prevalenza di hiv tra i giovani in Paesi quali Botswana, Burundi, Kenya o Zimbabwe. Inoltre l'accesso alle terapie e' cresciuto negli ultimi anni.

Nell'insieme, la copertura del trattamento antiretrovirale nei Paesi a medio e basso reddito e' passata dal 7% a fine 2003 al 24% nel giugno 2006.

Il rapporto sottolinea che la natura centrale dei comportamenti a rischio (consumo di droghe che si iniettano, rapporti sessuali a pagamento non protetti e rapporti sessuali tra uomini) e' particolarmente evidente nelle epidemie d'Asia, Europa orientale e Ameria latina. Nuovi dati mostrano che i programmi di prevenzione mirati e adattati alle persone piu' esposte al rischio di infezione da hiv danno migliori risultati.

Il rapporto dell'Unaids e' stato pubblicato in previsione della Giornata mondiale di lotta all'aids celebrata ogni primo dicembre.

Fonte: ANSA del 18 Novembre 2006, Ginevra. Etichette:

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Marco Placanica è il carabiniere che uccise Carlo Giuliani il 20 Luglio del 2001 nella tragica giornata del G8 di Genova.

Nel Maggio del 2003 viene prosciolto dal Gup Elena Daloiso su richiesta del pubblico ministero Silvio Franz dall'accusa di omicidio volontario con archiviamento per legittima difesa. La teoria fu dunque la seguente: "Giuliani, come si è visto nelle immagini girate da un videoamatore e che hanno fatto il giro del mondo, stava cercando di assalire un Defender dei carabinieri armato con un estintore. Placanica sparò con la pistola di ordinanza e il giovane rimase ucciso".

Nel Agosto del 2003 rimane gravemente ferito in incidente stradale a Botricello, fra Catanzaro e Crotone. Il militare era da solo, alla guida di una Ford Focus, quando ha perso il controllo dell'auto ed è finito contro un albero. Era tornato a casa per trascorrere le vacanze insieme ai genitori. Ricoverato in prognosi riservata per delle lesioni ad alcune vertebre. Il suo legale Vittorio Colosimo parla di "incidente inspiegabile", la cui "dinamica non è chiara". Anche Giuliano Giuliani, il padre di Carlo, avanza sospetti sull' incidente: "Siccome su questa vicenda non è stato detto un briciolo di verità - commenta - non è escluso che questo strano incidente sia stato provocato. Spero solo che le perizie non vengano affidate ai consulenti del pm Silvio Franz, altrimenti chissà cos'altro si inventano". Giuliani ricorderà anche che "in più di una occasione mia moglie ed io abbiamo detto che temevamo per quel ragazzo per tutte le contraddizioni mai chiarite".

Nell'Aprile del 2005 viene posto in "congedo assoluto" con effetto immediato perchè "permanentemente non idoneo al servizio militare in modo assoluto" per infermità dipendente da "causa di servizio".

Nel Settembre del 2005 annuncia la sua candidatura a consigliere comunale di Catanzaro con Alleanza Nazionale dichiarando: "L’ho fatto perchè apprezzo l’impegno politico di questo partito. Dopo quello che è successo, la mia vita non è comunque finita, voglio viverla nel migliore dei modi, anzi sono intenzionato a dare un contributo alla società con tutti i mezzo che ho a disposizione.. E' una scelta personale quella di candidarmi alle prossime elezioni comunali e non vedol motivo per cui un mio eventuale impegno elettorale debba provocare polemiche dolorose e inutili".

Nelle elezioni di Maggio 2006 non verrà eletto.

Nell'Agosto del 2006 l'ex carabiniere dichiara che intende chiedere un risarcimento alla famiglia del ragazzo ucciso a Piazza Alimonda: vuole i danni per il suo mancato reintegro nell'Arma e per non aver più trovato un impiego.
Ferma e immediata la replica di Heidi Giuliani, madre di Carlo: "Placanica dovrebbe smettere di dire bugie e decidersi finalmente a dire una parola di verità su quanto è accaduto in piazza Alimonda". E ribadisce: "Non continui a piangere miseria dopo le raccolte di denaro che ci sono state, perché se non glieli hanno mangiati tutti gli avvocati, di soldi dovrebbe averne molti".

Novembre, ora. In una lunga intervista al quotidiano Calabria Ora Marco Placanica rivela "Non potevo colpire Giuliani. Ho sparato sopra la ruota di scorta del Defender", e ancora "Ci hanno lasciato soli, ci hanno abbandonato. Potevano intervenire perché c'erano i carabinieri e anche gli agenti della polizia. Potevano fare una carica per disperdere i manifestanti e invece non hanno fatto niente. Quel momento è durato una vita". Al rientro in caserma, ricorda Placanica, i colleghi lo chiamano "il killer". Non solo. "Hanno fatto una festa mi hanno regalato un basco del Tuscania". "Benvenuto tra gli assassini, mi hanno detto. Si, erano contenti. dicevano: morte sua, vita mia. Cantavano canzoni. Hanno fatto una canzone anche su Carlo Giuliani. Io ero assente, non volevo stare con nessuno, mi sentivo troppo male". (tratto da la Stampa di oggi)

Sono passati cinque anni e quattro mesi dal 20 luglio del 2001, dalla morte di Carlo Giuliani. Mario Placanica, si è sposato, è diventato padre e non è più carabiniere.
La vicenda rimane, dal mio punto di vista, poco chiara. La verità sempre più confusa ed ogni tassello aggiuntivo non aiuta a farla emergere. Vi lascio con l'intervista integrale fatta dal Quotidiano CalabriaOra e pubblicata ieri.


Ieri 29 Novembre 2006.
(tratto http://www.carta.org/editoriali/index.htm)

Quando sei arrivato a Genova?
Siamo arrivati il 17 luglio
A quale reparto eri stato assegnato?
Ero con il dodicesimo battaglione Sicilia
Da quanto tempo eri nel battaglione?
Da dicembre del 2000
Avevi già svolto compiti di controllo dell'ordine pubblico?
Sì, un banale servizio d'ordine allo stadio di Palermo
Arrivato a Genova che clima hai trovato?
Eravamo stanchi. Le operazioni di sistemazione sono state lunghe e snervanti.
Tra i colleghi vi confrontavate?
C'era una tensione indescrivibile
Gli ufficiali tentavano di tranquillizzarvi?
I superiori gridavano sempre
Che ordini vi sono stati impartiti per le giornate del G8?
Ci dicevano che le situazioni sarebbero state un po' particolari, non come semplice ordine pubblico ma qualcosa di più
In che senso?
Ci dicevano di stare attenti, ci raccontavano che ci avrebbero tirato le sacche di sangue infetto. Ci dicevano di attacchi terroristici. La sensazione era come se dovessimo andare in guerra
Si è detto che per tenersi carichi alcuni fecero uso di droga.
Che io sappia no. Certo che c'era un'agitazione fuori dalla norma. Può darsi anche questo. Io non ne ho mai fatto uso.
Quella mattina del 20 luglio dove sei stato dislocato?
Ci hanno posizionato vicino la "Fiera" insieme ad alcuni poliziotti. Ci sono state delle cariche sul lungomare, ma solo di alleggerimento. Abbiamo partecipato alle cariche in cui venne dato alle fiamme il blindato dei carabinieri. In quella situazione mi è stato affidato il compito di sparare i lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Però dopo un po' il maggiore Cappello mi ha preso il lanciagranate perché diceva che non ero capace. Io stavo sparando a "parabola", così come mi è stato insegnato, e invece lui ha iniziato a sparare ad altezza d'uomo, colpendo in faccia le persone. Cose allucinanti.
Quando hai iniziato a sentirti male?
Io dovevo togliere il nastro ai lacrimogeni e passarli al maggiore Cappello. Quando si toglie il nastro fuoriesce un po' di gas e quindi ho iniziato a sentirmi male. Così sono stato accompagnato in una via che conduce a piazza Alimonda. Sulla strada ho visto di tutto, ho visto picchiare a sangue dal colonnello Truglio e dal maggiore Cappello alcune persone con la macchina fotografica. Ho iniziato a vomitare e mi hanno fatto salire sulla camionetta.
Chi eravate sul Defender?
C'eravamo io, Cavataio, carabiniere in ferma biennale e, Raffone, un ausiliario seduto dietro insieme a me
Nessuno che avesse esperienza?
Sì, eravamo solo noi
Accanto avevate un'altra camionetta?
Si, c'era un altro defender con a bordo il colonnello Truglio. Il responsabile del nostro mezzo era il maggiore Cappello
C'erano altri colleghi?
C'era il plotone dei carabinieri davanti a noi che ci faceva da scudo.
Dalle immagini si vede partire la carica dei manifestanti, tu cosa hai visto?
I carabinieri sono scappati, ci hanno superato, noi abbiamo fatto retromarcia e siamo rimasti incastrati contro un cassonetto della spazzatura.
Cosa ti ricordi di quei momenti?
Solo un rumore infernale.
Quando vi siete incagliati cosa hai pensato?
Ci hanno lasciato soli, ci hanno abbandonato. Potevano intervenire perché c'erano i carabinieri e anche gli agenti della polizia. Potevano fare una carica per disperdere i manifestanti e invece non hanno fatto niente. Quel momento è durato una vita.
Quando hai estratto la pistola?
Quando mi sono visto il sangue sulle mani. Ero stato colpito alla testa. Ho tolto la pistola e ho caricato
Cosa vedevi davanti a te?
Non vedevo praticamente nulla, ero quasi steso, solo Raffone era un po' più alzato. Mi è arrivato l'estintore sullo stinco, scalciando con i piedi l'ho ributtato giù. Loro continuavano con questo lancio di oggetti, io ho gridato che avrei sparato. Poi ho sparato in aria.
Sei convinto di aver sparato in aria?
Sono convinto di aver sparato in aria, non ho preso mira, è la verita
Quanti colpi hai sparato?
Due colpi, tutti e due in aria
Eri seduto?
Ero steso, con il braccio alzato verso l'alto, all'interno del defender. La mano era sopra la ruota di scorta del Defender.
Hai sentito solo i tuoi due colpi?
Sì. Dopo i due spari sul defender è salito un altro carabiniere che si chiama Rando di Messina e ha messo lo scudo sul vetro che avevano rotto. Davanti è salito un maresciallo dei Tuscania di cui non ricordo il nome. E siamo partiti. Eravamo diretti all'ospedale ma abbiamo dovuto allungare il percorso perché sulla strada c'erano i manifestanti, quelli di Agnoletto, che non volevano farci passare. Al pronto soccorso mi hanno ricoverato perché avevo perso molto sangue
Non vi siete accorti di quello che era successo a piazza Alimonda?
No. Ho saputo della morte di Carlo Giuliani alle 23 quando sono venuti in ospedale i carabinieri con un maggiore. Però non mi hanno comunicato la notizia in ospedale. Mi hanno fatto dimettere, mi hanno fatto firmare la cartella e mi hanno portato in caserma. Lì mi hanno detto che avevo ucciso un manifestante.
Come ti sei sentito in quel momento?
Mi è caduto il mondo addosso. Io sapevo di aver sparato però ero convinto anche di aver sparato in aria. Mi hanno fatto l'interrogatorio, mi hanno messo sotto pressione e io ho risposto quello che potevo rispondere. Hanno cercato di farmi dire qualcosa in più, ma io l'ho detto che non avevo sparato direttamente.
Quanto è durato l'interrogatorio?
Un'ora circa, intorno a mezzanotte
E dopo cosa è successo?
Mi hanno riportato alla fiera di Genova. Mi hanno fatto dare sette giorni di prognosi
Che ambiente hai trovato quando sei rientrato in caserma?
Mi chiamavano il killer. I colleghi hanno fatto festa, mi hanno regalato un basco dei Tuscania, "benvenuto tra gli assassini" mi hanno detto.
I colleghi erano contenti di quello che era capitato?
Si, erano contenti. Dicevano morte sua vita mia, cantavano canzoni. Hanno fatto una canzone su Carlo Giuliani
Tu come ti sentivi?
Io ero assente, non volevo stare con nessuno, mi sentivo troppo male.
Dopo tre giorni ti hanno mandato a Palermo
Ero felice di lasciare quel posto. Però appena arrivato in Sicilia sceso dall'autobus il colonnello mi ha preso a schiaffi
Perché?
Forse per scrollarmi un po', ma non lo so
A Palermo come ti hanno accolto i colleghi?
Tutti mi chiedevano, si informavano. Non ti dico che pressione psicologica
Ma a casa quando sei tornato?
Dopo una settimana che ero a Palermo mi hanno dato trenta giorni di convalescenza. Però mi hanno mandato nella caserma di Sellia e i miei genitori non potevano entrare. Mio padre tra l'altro era ricoverato in ospedale a Catanzaro. Io uscivo di nascosto, ma a Catanzaro non sono riuscito a salire.
Che idea ti sei fatto, era per proteggerti o perché non volevano che parlassi all'esterno?
Non lo so se mi proteggevano o avevano paura di qualcosa. Anche perché subito in quei giorni mi hanno messo gli psicologi per farmi controllare. Ma io che malattia avevo…
Certo che accettare di aver ucciso un ragazzo…Ma io non ero sicuro di averlo ucciso. Mi venivano i dubbi perché se io ho sparato in aria come fanno a dire che l'ho colpito in faccia, che sono un cecchino
Avevi sparato prima di quel giorno?
Tre volte al poligono e non ti dico i risultati, non ne ho preso uno. Non ero buono con la pistola anche per questo mi hanno mandato al battaglione. Alle stazioni mandano quelli più bravi, gli altri vanno nei battaglioni.
Dopo Sellia ritorni in Sicilia…
Lì sono iniziati i problemi. Perché tutte quelle domande erano uno stress incredibile. Insomma ho iniziato a marcare visita. Mi hanno trasferito a Catanzaro al reparto comando, poi sono andato a un corso integrativo in Sardegna. Ma anche lì continuavano le domande e non ho neanche finito il corso. Sono tornato in Calabria e per due anni ho iniziato a lavorare a singhiozzo.
In questo periodo ti capita un altro episodio che ha fatto discutere. Ti salvi quasi miracolosamente da un incidente stradale.
Ho perso improvvisamente il controllo del veicolo. Lo sterzo è come se si fosse bloccato, non riuscivo più a sterzare.
Dopo questo periodo difficile però inizi a sentirti meglio e il 22 novembre 2004 ti sottoponi a una visita psichiatrica all'ospedale militare per tornare in servizio
Era parecchio che non lavoravo, mi sentivo di voler riprendere, ero più sereno, mi ero appena fidanzato. Il dottore Pagnotta dell'ospedale militare dopo avermi esaminato mi dice che ero idoneo. Porto il certificato in commissione medica e invece i tre ufficiali della commissione non ne tengono conto e mi dicono che mi fanno fare un'altra visita.
Perché un'altra visita?
Non me lo hanno detto. Mi hanno mandato dalla dottoressa Vittorina Palazzo. Secondo me avevano già deciso di congedarmi. Con la dottoressa ci eravamo già visti a Villa Bianca. Io ero andato perché prendevo delle gocce per dormire. Lei invece, senza visitarmi, mi ha fatto prendere l'Aldol. Dormivo venti ore al giorno, mi ha rovinato, non me lo doveva dare.
Fai quest'altra visita il 13 dicembre del 2004 e cosa succede?
La dottoressa mi ha dichiarato non idoneo. Mi è caduto il mondo addosso
Potevi però chiedere di essere destinato agli uffici?
Me lo hanno consigliato loro di fare domanda e io l'ho fatto. Non l'hanno accolta perché non ero inquadrato nella forza dell'Arma, perché ero ancora in ferma volontaria. I quattro anni però erano già scaduti, ma non ne hanno tenuto conto.
Hai presentato ricorso al Tar?
Ma dicono che è innamissibile il mio rientro, hanno prodotto la mia domanda per i ruoli civili sostenendo che io ero già consapevole di voler andare in ufficio, quando invece sono stati loro a consigliarmi di farla. E non hanno tenuto conto della mia causa di servizio, a me spetta il ruolo civile.
Perché non ti vogliono più?
Sono un capro espiatorio usato per coprire qualcuno. Le porte sono chiuse per Placanica
A logica però sarebbe stato più conveniente tenerti buono e non lasciarti solo?
Però se vengo congedato per problemi psichici chi mi crede! Per anni mi hanno sottoposto a uno stress psichico insopportabile. Mi hanno detto che i no global mi avrebbero ammazzato. Sono arrivati a dirmi che avrebbero ucciso mia moglie quando era incinta. Con il congedo che mi hanno dato chi mi darà un lavoro?
Eppure c'è una terza perizia…
Ho chiesto una perizia di parte effettuata da Mauro Notarangelo che ha certificato che io sto bene. Sono riuscito a ripulirmi da tutti i farmaci che mi hanno fatto prendere
A distanza di cinque anni quale è il tuo pensiero su questa vicenda?
Credo che mi sono trovato in un ingranaggio più grande di me. Che ero nel posto sbagliato, non si potevano mandare ragazzi inesperti e armati in quella situazione
Secondo te si è detta tutta la verità sul G8 di Genova?
No.
Cosa è rimasto all'oscuro?
Ci sono troppe cose che non sono chiare.
A cosa ti riferisci?
A quello che è successo dopo a piazza Alimonda. Perché alcuni militari hanno "lavorato" sul corpo di Giuliani? Perché gli hanno fracassato la testa con una pietra?
Hai posto queste domande ai tuoi superiori?
Una volta ho telefonato al maggiore Cappello. Lui mi ha detto che non dovevo avere dubbi. Però lui mi disse di aver saputo quanto successo la sera alle 20 e invece nelle immagini che ho rivisto si vede lui accanto al corpo di Giuliani. Io non ho sentito altri spari, però anche i colleghi che erano dentro al defender non hanno sentito i miei colpi. Ritengo che cremare il corpo di Giuliani sia stato un errore, forse si sarebbe potuto scoprire di più, qualcosa sul corpo forse c'era.
Sei alla ricerca della verità?
Si. Come fanno a dire che l'ho sparato in faccia. Non è vero. È impossibile. Non potevo colpire Giuliani. Ho sparato sopra la ruota di scorta del defender.
Perché hai deciso di parlare solo adesso?
Perché ci vuole coraggio e io finalmente l'ho trovato. Merito anche dell'avvocato a cui mi sono rivolto, Antonio Ludovico, che mi ha sempre sostenuto e mi ha consigliato di non aver paura della verità. Etichette:

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Girando nei miei weekend di curiosità attraverso la rete ed in particolare, come nell'ultimo periodo, nel mondo della filantropia ho trovato la FORD FOUNDATION.

Prima di farvi leggere un interessante articolo trovato in rete è giusto però dirvi in due parole di cosa si tratta questa fondazione Ford. Fondata da Edsel Ford e da due dirigenti della Ford Motor Company nel 1936 aveva inizialmente una missione di amministrazione di fondi per la ricerca scientifica, l’educazione e per iniziative caritatevoli da affiancare al welfare pubblico. Dopo la morte di Edsel e Henry Ford la Fondazione cominciò a precisare meglio i suoi campi d’intervento, cosa che fu palesata nel 1950 quando sotto la guida di Henry Ford II vennero commissionati dei veri e propri studi di filantropia.

Strumento di questa intenzione fu il The Gaither Study Committee il quale elaborò delle linee guida sulle quali si sarebbe basata la Fondazione. Tra i più importanti vennero inseriti il contributo per la pace nel mondo, la soluzione democratica dei problemi dovuti ai cambiamenti delle società e il loro l’avanzamento economico, il progresso del sistema educativo e la ricerca scientifica.

Apparentemente sembrerebbero enunciazioni di carattere generale ma che lasciano intendere come fin dal principio la Fondazione Ford intese agire parallelamente alle istituzioni internazionali. Un carattere che divenne ancora più chiaro quando nel 1957 il quartier generale della Fondazione fu spostato a New York.

Attualmente i suoi uffici sono dislocati in quasi cinquanta paesi, principalmente in Asia, Africa, Medio Oriente, Latinamerica and Russia. Il patrimonio è stimato in circa 10 miliardi di dollari che sono impiegati principalmente in programmi diretti ai governi e alla società civile.

Insomma brava gente e bella idea ma giorvagando, appunto, in rete capito sul sito radical.org (www.radical.org) ed in particolare su un articolo di James Petras (professore emerito di sociologia presso l’Università di Binghampton, New York), il quale senza troppa paura dichiara che la CIA si serve di fondazioni filantropiche come del mezzo più efficace per convogliare forti somme di denaro verso progetti dell’Agenzia senza destare nei beneficiari alcun sospetto circa la loro provenienza.

Si legge infatti che fin dai primi anni cinquanta ad oggi l’intromissione della CIA in questo contesto è stata e rimane notevole. Nel 1976 un’indagine del Congresso USA aveva svelato come almeno il 50% su 700 sovvenzioni versate da importanti fondazioni per attività internazionali erano state finanziate dalla CIA (Who Paid the Piper? The CIA and Cultural Cold War, Frances Stonor Saunders, Granta Books, 1999, pp. 134-135 inedito in Italia).

Vi domanderete ora che c'entra la Fondazione Ford ? Esatto. La Cia considera fondazioni come la Ford "La migliore e più plausibile forma di copertura finanziaria" (Ibid, p. 135). La collaborazione di fondazioni rispettabili e prestigiose, secondo un ex agente della CIA, ha permesso all’Agenzia di finanziare "una gamma apparentemente illimitata di operazioni sotto copertura aventi come obiettivo gruppi giovanili, sindacati dei lavoratori, università, case editrici ed altre istituzioni private" (p.135). Tra cui dei gruppi di difesa dei "diritti umani" che sono tuttora operanti.

La Fondazione Ford è una delle principali "fondazioni private" che per significativi periodi di tempo hanno collaborato con la CIA a progetti fondamentali per la Guerra Fredda in ambito culturale.

James Pretas attraverso il suo saggio cerca di dimostrare come l’unione tra la Fondazione Ford e la CIA abbia rappresentato un comune, consapevole e deliberato sforzo atto a rafforzare l’egemonia culturale imperialistica degli Stati Uniti e ad indebolire l’influenza culturale e politica della Sinistra.

Ora liberi di crederci o meno, vi posto l'articolo, che come al solito potete trovare in versione originale su radical.org (http://www.ratical.org/ratville/CAH/FordFandCIA.html).

Retroscena: la Fondazione Ford e la CIA.
di James Petras

Alla fine degli anni cinquanta la Fondazione Ford era in attivo di oltre 3 miliardi di dollari. I capi della Fondazione si trovavano pienamente d’accordo con i propositi di egemonia mondiale di Washington che seguirono alla Seconda Guerra Mondiale. Un noto studioso di quel periodo scrive: “A volte la Fondazione Ford appariva quasi come un prolungamento del governo in tema di propaganda culturale internazionale. La Fondazione aveva precedenti di stretto coinvolgimento in azioni segrete in Europa, avendo collaborato da vicino al Piano Marshall e con i dirigenti CIA riguardo a dei piani specifici” (Ibid, p.139). Cosa che risulta chiaramente dimostrata dalla nomina di Richard Bissel a Presidente della Fondazione nel 1952. Durante il biennio in carica Bissel ebbe modo di incontrarsi spesso con il capo della CIA, Allen Dulles, e con altri funzionari in una “comune ricerca” di idee innovative. Nel gennaio del 1954 Bissel lasciò la Ford per divenire assistente personale di Allen Dulles (Ibid, p. 139). Sotto Bissel, la Fondazione Ford (FF) fu “all’avanguardia nell’escogitare strategie per la Guerra Fredda”

Uno dei primi progetti della Fondazione Ford durante la Guerra Fredda fu di fondare una casa editrice, la Inter-cultural Publications e di pubblicare in Europa una rivista in quattro lingue denominata Perspectives. Lo scopo della FF secondo Bissel “ non era tanto quello di sconfiggere gli intellettuali di sinistra sul piano dialettico (sic) quanto di indurli a prendere distanza dalle loro stesse posizioni” (Ibid, p.140). Il consiglio di amministrazione della casa editrice era totalmente dominato da Combattenti intellettuali della Guerra Fredda. A causa della radicata cultura di sinistra presente nell’Europa del dopoguerra, Perspective non fu in grado di far presa sui lettori e dovette chiudere i battenti.

Un’altra pubblicazione Der Monat fondata con il Fondo Confidenziale della forza militare statunitense e diretta da Melvin Lasky venne rilevata dalla FF, perché assumesse una parvenza d’indipendenza (Ibid, p.140).

Nel 1954 ad essere presidente della FF, sarà John McCloy. Ossia la personificazione del potere imperiale. Prima di ricoprire detta carica era stato Assistant Secretary of War, Presidente della Banca Mondiale, Alto Commissario della Germania occupata, presidente della Rockfeller’s Chase Manhattan Bank, avvocato di sette grandi compagnie petrolifere a Wall Street e amministratore di svariate società. In veste di Alto Commissario in Germania, McCloy aveva fornito copertura ad un mucchio di agenti della CIA (Ibid, p. 141).

McCloy integrò la FF con le operazioni della CIA. Creò un’unità amministrativa all’interno della FF che si occupava esclusivamente della CIA. McCloy fu a capo di un comitato di tre persone che si riunivano con la CIA per agevolare l’utilizzo della FF come copertura ed il trasferimento di fondi. Grazie a tali collegamenti strutturali la FF fu una di quelle organizzazioni che la CIA riuscì a mobilitare negli scontri politici contro la sinistra antimperialista favorevole al comunismo. Numerosi “fronti” della CIA ricevettero sostanziosi contributi dalla FF. Numerose organizzazioni culturali, gruppi per i diritti umani, artisti ed intellettuali sponsorizzati dalla CIA all’apparenza indipendenti ricevettero sovvenzioni dalla CIA/FF. Una delle più grosse donazioni della FF andò al Congresso per la Libertà Culturale organizzato dalla CIA che ricevette 7 milioni di dollari agli inizi degli anni sessanta. Numerosi agenti della CIA ottennero impiego presso la FF garantendo una continuità collaborativa con l’Agenzia (Ibid, p.143).

Tra la CIA e la FF si instaurò fin dall’inizio una fitta relazione strutturale ed uno scambio di personale ad alti livelli. Un legame strutturale basato sulla condivisione di comuni interessi imperialistici. Da tale collaborazione scaturì la proliferazione di un certo tipo di riviste e l’accesso ai mass media di cui si servirono gli intellettuali favorevoli agli Stati Uniti per lanciare accese polemiche atte a screditare i marxisti ed altre realtà che si opponevano ai principi dell’imperialismo. I fondi elargiti fornivano a dette organizzazioni e agli intellettuali anti-marxisti la copertura di cui necessitavano per potersi legittimamente reputare “indipendenti” dai finanziamenti governativi (CIA).

Il finanziamento da parte della Fondazione Ford di fronti culturali riconducibili alla CIA fu importante per disporre di intellettuali non comunisti i quali venivano incoraggiati ad attaccare la sinistra marxista e comunista. Molti di questi intellettuali non comunisti di sinistra ammisero di essere stati “raggirati” e che se fossero stati al corrente che dietro alla facciata rappresentata dalla FF si celava la CIA non avrebbero prestato il loro nome ed il loro prestigio. Tale disillusione della sinistra sfavorevole al comunismo comunque ebbe luogo dopo che vennero pubblicate sulla stampa le rivelazioni circa la collaborazione tra la FF e la CIA. Quei democratici socialisti contrari al comunismo erano davvero così ingenui da credere che tutti quei Congressi presso ville sontuose ed alberghi a cinque stelle sul Lago di Como, a Parigi e a Roma, tutte quelle costose mostre d’arte e riviste patinate altro non erano che il risultato di filantropia volontaria? Sarà. Ma anche il più ingenuo doveva essersi accorto che in tutti quei Congressi come nelle riviste specializzate obiettivo di critica erano “l’imperialismo Sovietico”, “la tirannia Comunista” e “gli apologeti di sinistra della dittatura” – nonostante costituisse un falso segreto il fatto che gli USA fossero intervenuti per sollevare il governo di Arbens in Guatemala ed il regime dei Mossadegh in Iran e che i diritti umani fossero stati massicciamente violati da dittatori forti dell’appoggio USA a Cuba, nella Repubblica Dominicana, in Nicaragua e in altre località.

“L’indignazione” e le rivendicazioni “d’innocenza” da parte di molti intellettuali anticomunisti di sinistra seguita alla rivelazione della loro appartenenza a fronti culturali della CIA deve essere presa con una buona dose di cinico scetticismo. Un eminente giornalista, Andrew Kopkind, espresse un profondo senso di disillusione nei confronti dei fronti culturali CIA finanziati da fondazioni private. Egli scrisse:
br> “La distanza tra la retorica della società aperta e la realtà di controllo fu più grande di quanto chiunque immaginasse. Chiunque si fosse recato all’estero per conto di un’organizzazione americana sarebbe stato testimone, in un modo o nell’altro, della teoria di un mondo diviso tra comunismo e democrazia dove ogni via di mezzo rappresentava un tradimento. L’illusione del dissenso veniva mantenuta: la CIA sosteneva i combattenti della guerra fredda socialisti, quelli fascisti, quelli bianchi e quelli neri. La connotazione cattolica e la flessibilità delle operazioni della CIA costituivano degli enormi vantaggi. Ma si trattava di un falso pluralismo profondamente disonesto” (Ibid, pp. 408-409)”.

Quando Dwight Macdonald, il giornalista statunitense redattore dell’Encounter (influente pubblicazione culturale finanziata dalla FF-CIA) inviò un articolo critico verso la cultura e la politica degli USA, questo gli venne respinto dai suoi superiori in stretta cooperazione con la CIA (ibid, pp. 314-321). Nel campo della pittura e del teatro la CIA operò con la FF al fine di promuovere l’espressionismo astratto a discapito di qualsiasi espressione artistica ricca di un contenuto d’ordine sociale, fornendo sovvenzioni e contatti per mostre ben reclamizzate in Europa e commenti positivi da parte di giornalisti “sponsorizzati”. L’interconnessione a livello direttivo tra la CIA, la Fondazione Ford e il Museo d’Arte Moderna di New York portò ad un’eccessiva promozione dell’arte “individualista” distante dalla gente --- e ad un feroce attacco ai pittori, agli scrittori ed ai commediografi europei che esprimevano una prospettiva critica realista. “L’espressionismo astratto” al di là delle intenzioni dell’artista, rappresentò un’arma nel corso della Guerra Fredda (Ibid, p. 263).

La storia di collaborazione ed interscambio della Fondazione Ford con la CIA per l’ottenimento dell’egemonia mondiale da parte degli Stati Uniti è oggi un fatto ben documentato. Ciò che rimane da chiarire è se tale rapporto si è protratto nel nuovo millennio dopo quanto emerso negli anni sessanta. La FF ha operato dei cambiamenti superficiali. Sono più elastici nel fornire modesti contributi ai gruppi per i diritti umani e ai ricercatori accademici che occasionalmente dissentono dalle politiche statunitensi. E’ difficile che collochino agenti della CIA ai vertici dell’organizzazione. In maniera più determinante sono sempre più propensi a collaborare apertamente con il governo USA in quelli che sono i suoi obiettivi culturali ed educativi, specialmente con l’Agenzia dello Sviluppo Internazionale.

La FF ha in qualche modo affinato il proprio stile di cooperazione con Washington nell’intento di dar vita ad una supremazia culturale mondiale senza rinunciare alla la sostanza di detta linea di condotta. Ad esempio la FF è molto selettiva nel finanziare istituzioni educative. Al pari del FMI – Fondo Monetario Internazionale – la FF impone condizioni come quella della “professionalizzazione” del personale accademico e dell’ “accrescimento degli standards”. Effettivamente ciò si traduce nella promozione di un lavoro scientifico sociale basato su congetture, valori ed orientamenti propri dell’impero USA; l’avere dei professionisti avulsi dalla lotta di classe e legati ad ambienti accademici favorevoli all’imperialismo statunitense e funzionari di fondazioni sostenitori del modello neo liberista.

Oggi come negli anni cinquanta e sessanta la Fondazione Ford finanzia in modo selettivo gruppi per i diritti umani che incentrano la loro attività sull’attacco a violazioni inflitte da paesi avversari agli Stati Uniti prendendo le distanze da organizzazioni per i diritti umani di stampo antimperialista e dai loro rappresentanti. La FF ha sviluppato una strategia sofisticata per sovvenzionare quei gruppi per i diritti umani che chiedono a Washington di modificare le proprie politiche denunciando al tempo stesso le “sistematiche” violazioni compiute dai paesi oppositori agli USA. La FF sostiene quelle organizzazioni umanitarie che non prendono parte a manifestazioni di massa contro la globalizzazione ed il neoliberismo e che difendono la Fondazione Ford ritenendola una munifica e legittima “organizzazione non governativa”.

La storia e l’esperienza di oggi raccontano tutt’altra storia. In un tempo in cui super elargizioni governative erogate da Washington a sostegno di attività culturali risultano sospette, la FF ricopre un ruolo molto importante nel tutelare le politiche culturali statunitensi come organizzazione filantropica non politica e apparentemente “privata”. I rapporti tra i vertici della FF ed il governo USA sono espliciti e continuativi. Uno studio su progetti recentemente finanziati rivela come la FF non abbia mai finanziato alcun progetto importante contravvenente la politica degli Stati Uniti.

Nell’attuale periodo contrassegnato da una massiccia offensiva USA sul piano politico-militare, Washington ha posto la questione in termini di “terrorismo o democrazia”, proprio come per la Guerra Fredda in cui ad essere contrapposti furono “Comunismo o Democrazia”. In entrambi i casi l’Impero ha ingaggiato e finanziato “organizzazioni, intellettuali e giornalisti per attaccare i propri avversari antimperialisti e neutralizzare coloro che criticano la sua democrazia. La Fondazione Ford è ben collocata per tornare a ricoprire il ruolo di collaboratrice a copertura della Nuova Guerra Fredda Culturale. Etichette:

undefinedundefinedSali di bario o altro ? (0)



Nel marzo del 2006 il canale televisivo californiano NBC4 ha mandato in onda un servizio in cui si interrogava sul significato delle sempre più numerose scie che appaiono sui nosri cieli ogni giorno.

E' un fenomeno naturale o un esperimento del governo ? E' quello che in molti si domandano dopo aver visto il servizio della NBC4. In Italia, come al solito, notizie del genere non vengono riportate e negli Stati Uniti non hanno avuto particolare risonanza. Allora mi domando come mai quelle infezioni ?

In particolare nella cittadina di Cedar Glen (vicino alla base di March) una nube di polvere apparentemente simile al polline caduta dalle scie degli aerei ha provocato infezioni alle vie respiratorie di molte persone, causando, soprattutto nei bambini, notevoli problemi. In molti credono che il governo americano stia mandando in cielo aerei a "spruzzare" ogni tipo di agente chimico per manipolare il clima.

Non mi resta che suggerirvi di dare un occhiata alle due video inchieste:
prima parte
seconda parte

Luogo Comune ne ha sottotitolata una (la seconda) per chi non dovesse capire l'inglese fluente, che trovate qui.

Al solito, giudicate voi. Etichette:

undefinedundefinedQuanto vale un ora (0)



Quando penso alla Cina penso sempre agli anziani, cavolo non ne vedo mai uno. Ma dove li nascondono ? Ovviamente come primo pensiero è sbagliato, ma vi garantisco che è una curiosità costante. Poi mi capita di leggere articoli come quello di Bill Bonner (che trovate qui) e mi rendo conto che dovrei pensare ad altro.

Poi ci rifletto e dico, magari il segreto sta proprio li, negli anziani.

30 Milioni di dollari è il tasso a cui la Cina sta accrescendo le sue riserve con valuta straniera, dollari in gran parte, ogni ora! 80 Milioni di dollari è il tasso a cui il capitale dell’America, come riportato dagli attuali resoconti, viene svuotato, sempre ogni ora.

Assurdo vero ? Perchè in pratica stando ai numeri emerge che gli Stati Uniti d'America sono il più grande debitore del mondo (solo il costo della guerra in Iraq è di 8 milioni di dollari ogni ora) mentre il bacino di riserve della Cina ha superato il segno dei mille miliardi di dollari, rendendola di fatto il più grande lago di moneta del mondo.

Il terzo quarto del 2006 ha mostrato che il PIL della Cina continua a crescere a più del 10% per anno. Lo stesso quarto negli Stati Uniti ha rivelato un’economia lenta con un a crescita di solo l’1,6% annuo.

Recentemente The Economist ha descritto il crescente accumulo della Cina: dalla fine di ottobre, lo scambio di valuta straniera è vicino alla vetta di 1 trilione di dollari, il doppio del livello di due anni fa e più del quinto delle riserve globali.

Questa ragguardevole somma sarebbe sufficiente a comprare tutto l’oro stipato nelle volte delle banche centrali o quasi tutte le proprietà residenziali di Londra.

Pensate che le necessità richieste per la stabiltà finanaziaria di ogni paese
si misurano sugli scmbi esteri che devono garantire l'import di tre mesi. Le riserve della Cina sono equivalenti a 15 mesi di import e sono sei volte più grandi del suo debito a breve termine.

In pratica hanno talmente tanti soldi che rischiano di non sapere che farsene, o meglio lo sanno benissimo. Perchè essendo ancora in espansione non sono ancora arrivati ai SUV o ai quadri di Picasso ma bensi continuano ad accumulare compagnie minerarie, pozzi petroliferi, prodotti agricoli e tutto quello che serve, appunto, per la loro espansione.

nel suo articolo Bill Bonner fa un esempio che mi ha lasciato senza parole e cioè:
un acro di terra coltivabile del Kansas costa dai 550 ai 1.265 dollari. Diciamo 1000 dollari, così possiamo fare i conti a mente. Con mille miliardi di dollari in tasca, si potrebbe comprare un’abbondante distesa nell' heartland- ossia, un miliardo di acri, giusto? Il Kansas ha solo 52,36 milioni di acri. Così il cinese potrebbe comprare l’intero stato e gli resterebbero ancora 947,64 miliardi di dollari- sufficienti per comprare tutta la terra coltivabile del Nebraska, Iowa, South Dakota, North Dakota, Missouri, Arkansas, Louisiana, Colorado, New Mexico, Montana, Wyoming, Oklahoma, e probabilmente anche del Texas.

"Bene, non è niente di speciale", potrebbero dire gli economisti americani. Gli stranieri sanno che l’America ha l’economia più dinamica e di maggiore successo di tutto il dannato mondo. È vero, noi consumiamo più di quanto produciamo. Ma alla fine il denaro torna a noi. E ciò dimostra che grande economia abbiamo. Gli stranieri ne vogliono un pezzo.

E giorno dopo giorno, a un tasso di 80 milioni di dollari all’ora, gli stranieri se ne prendono un pezzo in più. E adesso la Cina, se lo vuole, potrebbe commerciare i suoi pezzi di carta americana con pezzi di terra della dimensione del Louisiana Purchase. O potrebbe comprare azioni o bond del Tesoro. La capitalizzazione complessiva delle 30 azioni del Dow è di circa 3 mila miliardi di dollari. Così, potrebbe comprarsi un terzo del Dow, o avere interessi di controllo in ognuna di esse.

Non sarebbe carino! Eventualmente, noi tutti saremo in grado di lavorare in una azienda di proprietà cinese o di vendere i nostri organi a dottori cinesi. Che grande economia.

Ma qui vorremmo fare una pausa, prendere un respiro, e sfogare la nostra ammirazione per questa grande fandonia. Non c’è dubbio che gli americani hanno un modello di capitalismo democratico invidiato dal mondo intero. Funziona splendidamente- in teoria. Ma in pratica, ha raggiunto uno stadio del suo ciclo in cui solo il ricco sembra fare soldi, mentre il povero e la classe media li perde.


Come direbbe qualcuno, sorseggiando una birra, meditate gente, meditate.

fonte: Bill Bonner per http://www.americanfreepress.net Etichette:

undefinedundefinedJohn Kaminski (0)

John Kaminski è uno scrittore che vive nella Costa del Golfo in Florida, i cui saggi on-line sono stati visti su centinaia di siti web del mondo. Il suo piccolo libretto, "The Day America Died", è stato uno dei primi ad allertare l'opinione pubblica che la ricostruzione dell'11 settembre era falsa, e quella piccola mossa è diventata ora una valanga che sta per seppellire la società al completo.

Visitando il suo sito ho trovato un articolo del 12/11 (http://www.johnkaminski.com/realfaith.html) in cui Kaminski attraverso la consapevolezza e la volontà umana spinge il lettore ad una riflessione attenta sulla fede. Da credente posso non condividere alcuni passaggi ma da lettore devo dire che, soprattutto se penso al mondo fisico, in modo sottile possono essere convincenti. Molti scienziati infatti le ritengono sufficienti per chiedersi in che modo ciò avviene, e per studiare possibili punti di contatto con i modelli scientifici tradizionali, soprattutto nel campo della Fisica. Alcuni di questi punti di contatto sono formali, altri metaforici, ma tutti cercano di migliorare la nostra capacità di comprensione.

Kaminski, a mio avviso, spinge l'accelleratore su una delle metafore apparentemente più efficaci e importanti e cioè sulla risonanza. Questa parola ha un preciso significato tecnico nella Fisica, ma nella lingua parlata (in Inglese e in molte altre lingue) viene usata anche per descrivere interazioni personali e interpersonali che sono insolitamente buone, facili e complete. Diciamo di "risuonare" con un’idea o un’altra persona quando abbiamo delle condivisioni eccezionalmente ricche che ci permettono di risuonare "alla stessa lunghezza d’onda" (altro richiamo metaforico ai modelli della Fisica).

Si tratta di un’esperienza comune che spesso aumenta la profondità e la completezza della reciproca comprensione, e che viene associata alle relazioni di coppia e di gruppo meglio funzionanti, oltre che alle esperienze collettive universalmente riconosciute.

La risonanza aumenta notevolmente la produttività e la creatività, e inoltre facilita risposte collettive a situazioni di emergenza o catastrofiche, nel caso di Kaminski ad esempio la ricostruzione del post 11/9.

Facendo dunque leva sulla curiosità e sull'amore dell'uomo l'autore spinge il lettore attraverso una risonanza di informazioni, ragionevolmente condivisibili (e qualcuno direbbe banali), contro il male e identifica nel suo alleato il bene, indiscutibile visti i temi trattati. Per questo alla fine, leggendolo, siamo portati, per coerenza, a credergli, pur restando fedeli alle nostre ideologie.

Detto ciò vi posto l'articolo che potete trovare nel suo sito, http://www.johnkaminski.com/.


La Nuova Fede
DI JOHN KAMINSKI

Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità?
Lettera ai Galati; 4:16


Dite dunque di non credere in nulla? Beh, siete sulla giusta strada. Jefferson e Buddha erano d'accordo che Dio ci ha dato le nostre menti per usarle, non per spegnerle ed obbedire a misteriose regole che non comprendiamo davvero. Convincetevi di star agendo per conto di qualche onnipotente divinità, se preferite. Ma non crediate mai a qualcosa che non potete provare a voi stessi. Questo sarebbe un insulto a Dio e voi sembrereste degli idioti.

Siamo più motivati di quanto crediamo dai termini del nostro contratto, in questo vita, così avidamente limitata dal tempo. E' l'unico fattore che unisce gli umani con tutte le cose viventi. Questo è il motivo per cui tutti i sistemi di fede sono venuti in essere. Ed è, infatti, il vero motivo per cui l'amore è così dolce.

Senza la morte, la possibilità del Divino non esisterebbe. Questa è o la mia particolare forma di demenza o è la strada verso il pensiero che conduce all'evoluzione. La sua alternativa diventa più ovvia ogni giorno - il suicidio della specie. La morte è un passaggio naturale di tutte le cose viventi. Credere di esservi qualificati in qualche modo per un'esenzione sociale come risultato della vostra fervente pratica di frasi specifiche pronunciate in un certo modo è esattamente il movimento nelle mutande che ha castrato la razza umana.

Fate un passo oltre tutte quelle ritualistiche insanità parrocchiali attraverso cui la vera e sana natura umana è stata inibita anziché sviluppata. Accettando il fatto che moriamo, piuttosto che cercando di metterci una mielata sopra, vedremo meglio le contraddizioni che ci impediscono. Ci rende più onesti. E rende il nostro amore reale, perché diventa tutto quello che è la realtà. La più reale delle questioni reali.

Sigh. Mi chiedo se qualcuno lo capirà.

Abbiamo una chance. Faremo meglio a non sprecarla. Abbiamo una chanche per rendere giuste le cose. Altrimenti, non lo saranno mai. Non c'è alcuna sanzione supernaturale per qualunque cosa. Sono tutti meccanismi basati sulla paura. Tutta magia, nessun vero significato. Delusione, non un approccio da senso comune. Abbiamo una chance.

Fatevene una ragione, e datevi da fare, perché c'è tanto da fare.

Ci vuole vera fede per farlo. Non quella roba del libro rilegato in pelle. Per disattendere tutto quello che vi è stato insegnato e capire le cose da soli. Per imbarcarsi in un viaggio sapendo nella vostra mente che potreste avere torto, ma sapendo nel vostro cuore che non potete averne. La domanda è troppo importante.

Tutto quello che abbiamo bisogno di sapere è che siamo qui solo per poco tempo, con una occasione di renderlo del buon tempo. Non è così difficile. Pensateci.

Siamo messi qui per poco tempo a immaginarci come meglio ripagare questo debito che riconosciamo semplicemente come il dono di essere qui. Non sareste d'accordo che la vostra vita è il più grande dono che avete mai ricevuto?

Sicuramente siete d'accordo che non dovremmo vivere questa vita per noi, per quello che possiamo dare a noi stessi, per quello che non ci sia stato dato dagli altri? Sicuramente capite che la vera coscienza non esiste in noi, ma nel luminoso campo tra di noi dove vengono scambiate le nostre informazioni.

Dunque, che tipo di persone siete? Dove sollevate il 'giusto'? Siete civili? E onesti? Dunque come direste grazie per i doni che vi sono stati dati, per diffondere quel naturale contagio di felicità compassionevole che è l'umore in cui preferireste spendere ogni momento che vi rimane?

Quale sarebbe il modo migliore di farlo? Che ne direste se il primo passo fosse riprogrammare il modo in cui vivete la vostra vita?

Il Passo A è la gratitudine. Non ci sarebbe potuto essere un esempio migliore di George W. Bush, una pervertita silhouette pre-programmata che può ordinare l'omicidio di milioni di persone senza esitare. Ma non è altro che un riflesso di noi stessi, di tutti i nostri impulsi di rabbia per le ingiustizie che ci sono state fatte, esploso all'esterno su vittime innocenti anziché all'interno facendoci battere per pace, illuminazione, comprensione e compassione.

Stiamo andando nella direzione sbagliata. Abbiamo tutti bisogno di girarci e affrontarci apertamente. Questa è, se vogliamo un termine migliore, la sincronizzazione galattica su di noi. Non è l'ultimo programma degli Illuminati. Quel che sta avvenendo ora va oltre le manipolazioni dei gruppi segreti. La Terra sta andando nell'universo. L'unica regola è: gioca corretto, o non potrai giocare affatto.

E' il destino umano istruire l'universo su come esso abbia trasformato una scommessa di evoluzione, affrontata da tutte le cose viventi, nella più grande, più sublime forma di amore che potrebbe mai essere conosciuta da chiunque, persino da Dio.

L'amore è reso possibile dal riconoscere di sapere che un giorno le persone più importanti per noi non saranno qui, e che nemmeno noi saremo qui. Che cosa sopravviverà di noi se non l'amore che abbiamo dato agli altri?

Questa informazione è insita nella comprensione della difficile situazione che condividiamo tutti, ed è nella comprensione della natura del tempo che otteniamo la più alta sensazione estatica disponibile agli esseri viventi, la sublime unità con il Tutto.

Non dovete fidarvi di me quando dico che questo è qualcosa che vi potrebbe piacere. Vi incoraggio a provarlo da soli. Vedrete, questa attitudine non conduce ad alcuna guerra.

Giocare corretto sta tutto nel capire noi stessi.

Perché siamo qui? Cosa stiamo facendo? Possiamo rispondere alle grandi domande? Le contempliamo mai?

Mentre il nostro mondo materiale si lancia verso la sua stessa distruzione, dobbiamo tutti affrontare alcune domande difficili.

Come ci sentiremmo se fossimo responsabili per star accelerando la morte del Giardino dell'Eden, che vediamo svolgersi ogni giorno? Potete ammettere alla vostra anima che SIAMO responsabili? Ok, eccoci al prossimo passo. Parlare è una cosa, agire un'altra.

1. Che ruolo abbiamo giocato nella nostra stessa distruzione?

2. Non potete davvero rispondere alla seconda domanda se non avete osservato la prima. Che troppe persone non lo abbiano fatto è la causa della maggior parte dei nostri guai.

Così, dobbiamo decidere se abbiamo causato i nostri problemi, o se qualcuno li ha causati PER NOI. Dovete essere consapevoli di questa domanda, ed esaminare le prove quanto più obbiettivamente potete.

Qualunque conclusione raggiungiate, non esistono prove sostanziali che un gruppo ombra - quello che pare sempre essere dei "consiglieri" dietro-le-quinte - abbia perseguitato la civiltà umana nel corso del tempo, e costantemente tratto profitto dai conflitti creati per essa, mediante la manipolazione dei sistemi attraverso cui opera la società. Il controllo della valuta e il controllo del pensiero ci hanno condotto a questa pericolosa situazione che osserviamo nel 2006 DC, in cui il linguaggio ufficiale del governo rappresenta una realtà plastica che non esistere davvero. (Ogni riferimento a versioni religiose standard della realtà NON è una coincidenza). Quel che dicono stia accadendo non è davvero quel che STA in realtà avendo luogo, tranne per tutti quei corpi morti causati da ragioni che chiunque sa essere bugie.

Vi invito a indagare su tale questione.

Poi, se potete, provatemi che la vostra fede negli Stati Uniti d'America, in Dio e nel paese, è o giustificata o giustificabile. Non sarete in grado di farlo. La corruzione regna suprema, e quelli che prendono bustarelle non hanno ripensamenti su quelli come noi, schiacciati sotto la ruota. Per loro siamo solo altra merce derivata.

Non solo i nostri leader politici hanno reso fascinosi i crimini più depravati, ma i nostri leader religiosi ci hanno completamente abbandonato.

Dove sono le parole di Gesù nelle bocche degli evangelisti televisivi che predicano la conflagrazione di Israele come unica via verso una nuova realtà, in grado di stordire i sensi?

Dov'è l'uomo di Dio che rifiuterà di abbandonare la propria posizione e dirà "Mai più" ai pervertiti che fanno morire schiacciati i nostri figli in modo che la loro Guerra al Terrore possa cannibalizzare tutta la Terra?

Sebbene io non appartenga a nessuna chiesa e non sposi alcun credo, sono quell'uomo.

Vedo attraverso la farsa. Il potere acquietante noto come Dio è immediatamente accessibile ad ogni persona in questo pianeta assolutamente senza alcuna intercessione da parte di qualcuno. Infatti, chiunque pretenda che EGLI conosce la via, è per definizione un impostore, che mente a sé stesso con una certezza che non può in alcun modo essere vera, e poi cerca di convincersi dalle sua stessa bugia convincendo VOI a fare quello che crede. Lo abbiamo visto fin troppo in questo pianeta. Dobbiamo sbarazzarci di questa forma di proselitismo pavloviano.

Ripongo la mia fede davanti a tutta la risoluta ricerca che ho compiuto, perché so che nulla di essa sarebbe stato possibile senza l'ardente consapevolezza interiore che dovevo farlo, che non avevo altra scelta razionale. Voglio dire, che altra occupazione c'è per ogni umano decente su questo pianeta?

Alcuni Buddisti credono nel bardo, uno stato post-mortem in cui ogni anima deve rivedere i particolari cruenti della sua passata incarnazione, preparandosi per scegliere una nuova vita in cui rinascere. Mi è sempre piaciuta questa descrizione, metaforicamente. Il Libro Tibetano dei Morti è davvero un libro sulla vita, e ci insegna come rivedere e ricostituire le nostre vite in un modo più funzionalmente soddisfacente. I filosofi, da Castaneda a Gurdjieff, ci invitavano a ricapitolare le nostre vite per vedere, se potevamo, cosa stavamo davvero facendo.

Ovviamente, ora la società umana ha decisamente passato quel punto. Lo sciroppo petrolchimico della Nutrasweet, corretto con virus, ha sorvolato la nostra coscienza al punto che viviamo in un paese che sostiene entusiasticamente la tortura di persone innocenti, e le stragi controllate a distanza: prima che una bomba cada in Afghanistan, viene premuto un pulsante a Tampa.

E ancora, la notte, quando chiunque se ne è andato e non posso più sentire le cyber-arpie lamentarsi del mio villano comportamento personale, senza che mai rispondano alle domande che ho posto, sento la canzone dell'universo, che ha dato a noi tutti una tale grande bellezza.

Hey, mi sono innamorato a 57 anni. Ci dev'essere un Dio, per quanto ne so. Ma ho conosciuto la mia vera fede prima di aver trovato l'amore. E quella fede, senza dubbio, non aveva basi in fetidi rituali di secoli passati.

L'ho trovata infatti nelle stelle, dove c'è un ritmo che esiste oltre la mente di Fibonacci, un ritmo che anima ogni membro vivente di questa realtà che percepiamo. Lo stesso schema, la stessa canzone, in ogni cosa.

L'opera umana sta crollando su sé stessa. I suoi sogni caustici si sono semplicemente manifestati nella realtà.

E' ora di cambiare sogno, non direste? Che ne pensate di un obbiettivo più realistico? E di Tre Comandamenti?

1. Non danneggiare qualunque cosa vivente in qualunque luogo (Lascia che gli Irochesi determinino le regole di caccia).

2. Sii onesto e giusto e realizza che ogni altro essere vivente è realmente un altro te stesso (Controlla con i Maya).

3. Comprendi che nessuno può vivere da solo. Entriamo e ce ne andiamo da soli. Siamo soli la maggior parte del tempo. Non possiamo vivere SENZA gli altri, perché DOBBIAMO morire da soli. Ecco quando sapremo che siamo amati.

Ok, forse quattro comandamenti.

4. Sappi che il vero calore si trova meglio nel dare protezione, perché allora saprai di aver vissuto e amato.

Siamo tutti qui insieme. E abbiamo una realtà.

Essa, come sapete, è stata dirottata.

L'imbroglio è molto vecchio.

La vera fede è credere che possiamo correggerlo, che dobbiamo correggerlo.

Come disse una volta Robert Frost, "Per il Paradiso e le ragioni del Futuro".

Distruggiamo la burocrazia e costruiamo il paradiso proprio qui. Ecco quello che chiamo Vera Fede. Etichette: