
Aids Day
Nel 2006, il mondo ha registrato ogni giorno una media di 11mila nuovi casi di infezione da hiv, ed il numero di persone che vivono con il virus e' oggi di 39,5 milioni, 2,6 milioni in piu' rispetto al 2004, afferma l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sull'epidemia della sindrome da immuno-deficienza acquisita (Aids).
Globalmente - scrive il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'hiv-Aids (Uniads) - l'epidemia mondiale di Aids sta lentamente rallentando, ma il numero di persone che vivono con l'hiv e' aumentato in tutte le regioni del mondo nel corso degli ultimi due anni . L'aumento e' dovuto alla crescita demografica, alle terapie antiretrovirali che prolungano la vita, inoltre in alcuni Paesi i tassi di infezione sono in aumento. In Europa orientale e in Asia centrale, i dati indicano una crescita particolarmente allarmante dei tassi di infezioni, cresciuti di oltre il 50% dal 2004. Particolarmente colpite, Russia ed Ucraina.
Nel 2006, il numero di nuove infezioni e' stato di 4,3 milioni (400mila in piu' rispetto al 2004), di cui 2,8 milioni (65%) nell'Africa Sub-sahariana. Il 40% delle nuove infezioni e' stato registrato tra i giovani (15-24 anni).
Nel 2006, 2,9 milioni di persone sono morte di malattie legate all'Aids, tra i quali 380mila bambini sotto i 15 anni e l'Africa subsahariana resta il continente piu' colpito, con circa i due terzi delle persone affette. Il rapporto rivela inoltre che su scala mondiale ed in ogni regione, il numero di donne adulte (sopra i 15 anni) affette dall'hiv e' il piu' alto mai raggiunto.
Nel 2006, 17,7 milioni di donne erano affette dall'hiv, con un aumento di oltre un milione rispetto al 2004.
L'Unaids sottolinea che in America del Nord e in Europa occidentale, i programmi di prevenzione non sono stati mantenuti ed il numero di nuove infezioni non e' mutato. Anche nei Paesi a medio e basso reddito ci sono pochi esempi di vere riduzioni del numero di nuove infezioni. In alcuni Paesi che avevano raggiunto questo obiettivo, come l'Uganda, i progressi sono rallentati ed i tassi di infezione sono nuovamente in aumento.
La situazione e' quindi difficile, ma ''il rapporto fornisce alcune vere speranze. Cominciamo a vedere i risultati degli investimenti compiuti, in alcuni Paesi c'e' un declino dei nuovi casi di infezioni e tendenze positive si osservano nel comportamento sessuale dei giovani'', ha detto il direttore esecutivo dell'Unaids Peter Piot. In particolare, tra il 2000 ed il 2005, e' stato osservato il declino della prevalenza di hiv tra i giovani in Paesi quali Botswana, Burundi, Kenya o Zimbabwe. Inoltre l'accesso alle terapie e' cresciuto negli ultimi anni.
Nell'insieme, la copertura del trattamento antiretrovirale nei Paesi a medio e basso reddito e' passata dal 7% a fine 2003 al 24% nel giugno 2006.
Il rapporto sottolinea che la natura centrale dei comportamenti a rischio (consumo di droghe che si iniettano, rapporti sessuali a pagamento non protetti e rapporti sessuali tra uomini) e' particolarmente evidente nelle epidemie d'Asia, Europa orientale e Ameria latina. Nuovi dati mostrano che i programmi di prevenzione mirati e adattati alle persone piu' esposte al rischio di infezione da hiv danno migliori risultati.
Il rapporto dell'Unaids e' stato pubblicato in previsione della Giornata mondiale di lotta all'aids celebrata ogni primo dicembre.
Fonte: ANSA del 18 Novembre 2006, Ginevra. Etichette:
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