
A settembre 2006 gli assistenti di volo Ryanair, di base a Ciampino (Roma), inoltrano alla compagnia irlandese la richiesta di riconoscimento di appartenenza ad un sindacato di categoria. Un diritto fondamentale sancito dall' articolo 14 dello statuto dei lavoratori. La richiesta sarà vana, 10 lavoratori sono licenziati, e altrettanti si licenzieranno dopo la comunicazione che li obbliga ad un trasferimento immediato alla base di Marsiglia in Francia. Il contratto Ryanair non prevede nessuna interlocuzione sindacale e di conseguenza l'iscrizione dei dipendenti a tali associazioni è assolutamente bandita. Parte immediatamente un ricorso legale per comportamento anti-sindacale (ex art. 28 della Legge 300/70), depositato al Tribunale di Velletri. La data dell'udienza è fissata per il 21 dicembre 2006. Ma gli avvocati di Ryanair non si presentano e il Giudice decide di posticipare la data al 23 gennaio 2007. Udienza che, ancora una volta, non ha seguito nell'esplicazione legislativa. Motivazione: manca il translator, cioè colui che avrebbe dovuto rendere comprensibile le voci tra le due parti.
Già a novembre 2006 il sindacato Sult, ora Sdl (Sindacato dei Lavoratori intercatergoriale), aveva sollecitato le autorità italiane, dagli ispettorati del lavoro fino all'anti-trust, affinchè si procedesse ad una verifica contrattuale e normativa adottata dalla compagnia irlandese. Una richiesta sollevata anche dagli stessi assistenti di volo Ryanair , in forma anonima per paura di ripercussioni da parte della compagnia irlandese, i quali denunciavano una condizione lavorativa al di fuori di ogni norma legislativa e alla quale ogni compagnia operante nel suolo nazionale dovrebbe attenersi. Una conseguenza di un' incontrollata deregulation che ha, di fatto cancellato completamente i diritti dei lavoratori. Il 24 gennaio 2006, dopo le denunce avanzate dal Sindacato dei Lavoratori intercatergoriale, Mario Ricci, Ezio Locatelli e Sergio Olivieri, deputati Prc, depositano un'interrogazione parlamentare. Il contenuto è molto chiaro ed esplicito. Bisogna far chiarezza sulle condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori italiani nella Ryanair che operano in qualità di assistenti di volo, e i quali non sono regolarizzati dalle normative italiane.
Per entrare a far parte della famiglia di Michael O'Leary (che poi sarebbe quello che abbraccia l'aereo nella foto), è necessario, dopo aver presentato domanda di assunzione, frequentare un corso della durata di 45 giorni. Il costo complessivo è di 1300 euro, completamente a carico del neo assunto. Il contratto viene prima stipulato con un'agenzia di lavoro, la Crewlink o la Workforce per la durata variabile che si attesta solitamente sui 12 mesi, e successivamente si firma direttamente un nuovo contratto con la Ryanair. Quest'ultima apre un conto in banca al proprio dipendente con la Bank of Ireland, dove verserà lo stipendio. Ad ogni dipendente sarà consegnato la relativa carta bancomat valida nel circuito internazionale. Niente banca italiana, niente controlli.
La contribuzione è erogata in due tranche, per 12 mensilità. Il 10 di ogni mese è versato il basic, cioè la paga base attorno agli 800 euro, mentre il 28 viene versata la somma equivalente dell'effettivo lavoro svolto,(le ore volate), più le commissioni vendite, (10%), circa 400 euro. Con il contratto Ryanair, il basic verrà successivamente recapitato a casa con assegno, mentre il restante addebitato sempre il 28 nel conto della banca irlandese. Gli addebiti fissi mensili sono 30 euro per la divisa, e 30 euro per ogni giorno di assenza, in caso di malattia. Una giustificazione sullo stato di salute dovrà essere obbligatoriamente redatta ogni giorno durante il corso della malattia. La normativa italiana prevede che al personale navigante sia rilasciata a fine malattia un certificato di idoneità, per garantire lo stato psicofisico dell'interessato e senza la quale non è possibile continuare a svolgere la propria mansione. Ma la sola ed unica visita medica generica sarà affrontata dal dipendente Ryanair durante il training di 45 giorni. Nessun'altra visita sarà obbligatoria. Non viene rilasciato nessun brevetto di primo soccorso che ne attesti la validità sul territorio nazionale. Ma non è tutto. Non viene rilasciato nemmeno il certificato internazionale di vaccinazione prevista dall' Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), che obbliga ogni 10 anni la profilassi della febbre gialla per tutti i naviganti. Ma anche questa regola non fa parte della politica della Ryanair. Come le norme di sicurezza stabilite dall'Enac, (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile), che sanciscono la certificazione degli equipaggi sul piano della sicurezza e delle mansioni svolte a bordo di un aeromobile.
La tassazione è versata interamente in Irlanda. In pratica i dipendenti sono esenti da Irpef e Inps, e difatti non hanno assistenza medica, e a fine rapporto di lavoro non avranno versato nessuna quota ai fini pensionistici. In pratica sono disoccupati per lo stato italiano. Se negli ultimi 15 anni i nostri imprenditori hanno delocalizzato la produzione all'estero, con conseguenti costi del personale bassissimi, Michael O'Leary ha trovato il sistema per arricchire le sue casse in barba a tutte le leggi che regolarizzano un rapporto di lavoro. Biglietti stracciati...diritti negati.
fonte: Alessandro Ambrosin. Etichette:
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"..Continuiamo cosi',facciamoci del male..."
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