
L'impennata degli espropri registrata a novembre negli USA è indice di un rapido aggravamento del mercato della casa, con i mutuatari che non sono più in grado di far fronte alle scadenze dei pagamenti.
Contemporaneamente stanno crollando i prezzi degli immobili, tanto che molti proprietari finiscono per ritirare le proprietà dal mercato perché il ricavato della vendita non sarebbe neanche sufficiente a coprire il restante del mutuo contratto per acquistarle!
A fine novembre gli espropri del 2006 hanno raggiunto gli 1,2 milioni. Di questi 120,334 solo a novembre, con un aumento del 4% rispetto ad ottobre e del 68% rispetto al novembre 2005, secondo i dati di RealtyTrac Inc.
Nella Loudoun County in Virginia, vicino a Washington, per vendere abitazioni nuove rimaste invendute, che mesi addietro erano state messe sul mercato a prezzi tra i 650 e 750 mila dollari, gli immobiliaristi sono costretti a fare sconti che vanno dal 20 al 30 per cento.
Mentre vanno in mora molte ipoteche ad alto rischio, aumenta anche il pericolo di una crisi finanziaria. Così hanno dichiarato funzionari bancari e di governo al National Housing Forum, l'incontro nazionale sul mercato immobiliare che si è tenuto l'11 dicembre negli Stati Uniti.
Il guru di Wall Street Lewis Ranieri, che ha inventato il mercato dei titoli sostenuti da ipoteche (MBS) negli anni Novanta, afferma ora che le banche potrebbero incorrere in una grave crisi finanziaria in caso di mora delle ipoteche, una crisi finanziaria troppo grande perché riesca a controllarla la Federal Reserve.
Il rischio aumenta quando i broker riconfenzionano le ipoteche sotto mentite spoglie, per rivenderle ai piccoli investitori o a investitori stranieri ignari dei rischi in cui incorrono.
Anche in Italia la situazione non è positiva. Il mercato degli immobili nel 2006 secondo la Confcommercio è stato dinamico ma ha rallentato. Gli immobiliaristi hanno iniziato a rivedere le metrature riducendo gli spazi, cosi da poter offrire al mercato tagli ed investimenti più piccoli. La crisi che sta attraversando gli Stati Uniti è destianata ad aumentare e L'Europa, come sempre, la seguirà a distanza di pochi anni.
Sarebbe il caso di invernire subito, magari riducendo l'erogazione di finanziamenti o diminuendo i prezzi del mattone. In entrambi i casi il campanello di allarme è già scattato. Etichette:
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