undefinedundefinedAlla Rivoluzione (1)



Fa piacere leggere cose che vado dicendo da una vita.

Gore Vidal dal blog di Beppe Grillo

“Caro Beppe,
l’umanità – e con essa il mondo intero – è a un bivio. Dobbiamo cominciare ad agire ora, perché se non cambiamo rotta vi sono buone probabilità che non ci sarà un mondo di cui preoccuparci tra dieci o quindici anni. E noi saremo morti, o moribondi. E la cosa più triste è che questo non accadrebbe a causa di un destino ineluttabile, ma per semplice mancanza di volontà politica...

Vi è bisogno di un impulso primitivo, di uno spirito di sopravvivenza, di cui non vi è traccia oggi. Nel 1957 scrissi una commedia intitolata: 'Visit to a Small Planet', e tutti rimasero sconvolti. Al tempo il pianeta era ancora considerato una fonte di eterna ricchezza, e tutt’altro che piccolo. Ovviamente oggi sappiamo che non è così. Recentemente ho avuto una conversazione con Gorbaciov, che mi ha chiesto: “Sai qual è il liquido più importante della terra?” "La vodka?”, ho risposto. “Il petrolio?” “No, l’acqua”, mi ha detto. Ed è vero. Anche l’acqua è una risorsa limitata. Ma l’umanità si è sempre crogiolata nelle sue illusioni di eternità...

L’umanità – e l’Occidente in particolare – deve cambiare radicalmente il proprio stile di vita se non vuole estinguersi. E un cambio di rotta deve venire prima di tutto dagli Stati Uniti, i primi consumatori e inquinatori al mondo. Il problema è convincere il nostro governo, o meglio il governo ombra che lo controlla, che risponde solo alle leggi di un capitalismo delirante. Che, in parole povere, consistono nel creare prodotti di cui non abbiamo bisogno e trovare il modo di venderceli, incuranti delle conseguenze. Per di più, il capitalismo non può sopravvivere che nell’assenza di leggi. Non obbedisce a nessuna legge eccetto quelle fittizie che il sistema stesso ha creato, come la 'domanda e l’offerta'. È per questo che non possiamo aspettarci nessun cambiamento dall’alto, se non sotto il peso di una spinta popolare. È paradossale che molti governi, come quello degli Stati Uniti, si sentano legittimati a immischiarsi nella nostra libertà riproduttiva ma non spendano una parola sull’elettricità che consumiamo. È per questo che il cambiamento deve iniziare dal basso.

Quest’anno comincerò ad alimentare la mia casa, in California, esclusivamente a energia solare. Ma non vedo come lo possa fare il cittadino medio. È ancora molto costoso, almeno negli Stati Uniti. È per questo che l’azione individuale – per quanto importante – deve avere come obiettivo un cambiamento istituzionale. E oggi la nostra causa è sostenuta da una serie di strumenti potenti e innovativi, come Internet...
E dobbiamo andare ancora più in là nel riorganizzare le nostre vite. Ed è questa la parte difficile: rinunciare a quello che ci procura piacere non ha mai fatto parte della nostra natura. Pensate ai milioni di fumatori nel mondo. Io ho recentemente perso un carissimo amico che ha continuato a fumare fino al giorno della sua morte, nonostante sapesse che il fumo lo stava uccidendo...

La gente – anche gli americani – comincia a svegliarsi. Vi è un crescente sentimento rivoluzionario nell’aria. I governi cominciano a svegliarsi: guardo con ammirazione a quello che sta facendo Hugo Chavez, per esempio. È un’ispirazione per il mondo intero, a differenza degli Stati Uniti, che non sono un’ispirazione per nessuno, tranne per potenziali dittatori. Anche i nostri politici sanno molto bene quello che sta accadendo nel mondo, ma sono pagati per stare in silenzio. Questo non toglie che un giorno possano ribellarsi ai loro padroni. Ma vi avverto: il processo di cambiamento sarà anche un processo violento. Le élites – le corporation – non rinunceranno facilmente ai loro privilegi. Comunque, voi iniziate la rivoluzione e io sarò felice di essere il vostro Trotsky”.


Ho un solo rammarico, la fine.
"Comunque, voi iniziate la rivoluzione e io sarò felice di essere il vostro Trotsky"

Avrei preferito leggere, iniziamo la rivoluzione e "insieme" creeremo un Nuovo Mondo Mondiale (Trotsky..) Etichette:

undefinedundefinedIl Mauro Furioso (0)



Come tutte le mattine anche oggi sono passato dal buon Mauro, il mio edicolante, a comprare il solito quotidiano che vivacemente alterno a secondo degli umori e dei giorni. Ma il consueto buonumore che di solito mi accoglie all'entrata non c'era, anzi. Era inferocito. Allora mi sono permesso di chiedergli cosa avesse e lui quasi in preda ad una crisi epilettica ha borbottato "Ar mortadella se lo pijo lo ammazzo".

Epilessia a parte credo che scene del genere oggi, ma anche nei giorni a seguire, ne vedremo parecchie, per quello ho evitato accuratamente di andare a fare il pieno di benzina (magari al posto della pompa il mio benzinaio tirava fuori una mazza da baseball).

Sono affezionato a Mauro ma non condivido la sua crisi esistenziale, soprattutto da chi in passato ha sempre detto di stare dalla parte dei consumatori o per chi ha sempre visto al mondo occidentale come ad una riserva di possibilità inesauribile (leggete Stati Uniti d'America).

Fa strano però vedere come se toccati nell'io certe pensieri mutano radicalmente o come ognuno interpreta il decreto Bersani (le ormai famose liberalizzazioni) a modo suo. Per farla breve tutti daccordo con l'abolizione dei costi di ricarica (5 euro in meno ogni volta) ma non con la vendita di riviste o carburante nei supermercati (per dirne una).

Mi spiace ma non sono in sintonia. Liberalizzare significa agevolare il consumatore e permettere al mercato di proporre l'offerta migliore con vantaggi non solo dal punto di vista economico ma anche sul servizio, infatti in un mercato libero torna fondamentale il rapporto con il cliente che va fidelizzato e non aggredito, altrimenti, ora, ha la possibiltà di rivolgersi all'esercizio di fronte e mandare a quel paese il maleducato esercente.

Come non si può essere d'accordo ?

L'associazione dei consumatori ha stimato un risparmio procapite (ripeto procapite) in un anno di 550 euro dovuto a questa manovra.

A prescindere dal governo (che sia di destra o di sinistra ormai conta poco) prendiamoci una volta tanto i vantaggi visto che negli ultimi anni (e anche nel recente passato) ne abbiamo visti veramente pochi.

Questo l'elenco completo contenuto nel pacchetto Bersani.

Telefoni cellulari. Vietata l'applicazione di costi fissi e contributi per la ricarica di carte prepagate. Abolita la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del credito acquistato.

Poste. Arriva un bonus automatico, che si può spendere subito, come rimborso per il mancato recapito di lettere e pacchi.

Benzina. Obbligo, per i gestori, di fornire informazioni agli automobilisti per favorire concorrenza e trasparenza sui prezzi dei carburanti su strade e autostrade.

Tariffe aeree. Vietate le offerte e i messaggi pubblicitari di voli che riportano l'indicazione al netto di spese, tasse e altri oneri aggiuntivi.

Scadenza alimenti. La data di scadenza e del termine minimo di conservazione devono figurare sulle confezioni dei prodotti in modo visibile, leggibile e indelebile.

Assicurazioni. Addio all'esclusiva per gli agenti. Si interviene anche sulla durata del contratto: nel caso in cui sia poliennale, l'assicurato ha la facoltà di recedere annualmente senza oneri con un preavviso di 60 giorni.

Rc auto. Prevista una maggiore informazione. Sarà il ministero dello Sviluppo a realizzare il servizio, anche tramite il proprio sito, sulla base dei dati Isvap, con l'obiettivo di consentire la comparazione tra le diverse proposte. In caso di nuovo contratto, all'utente dev'essere attribuita la stessa classe di merito risultante dall'ultimo contratto.

Ipoteca. Più facile cancellare un'ipoteca. Il creditore è tenuto a comunicare entro 30 giorni l'avvenuta estinzione del mutuo alla conservatoria che provvede all'immediata cancellazione, senza necessità di un'autentica notarile.

Libero recesso contratti tv, telefonia, internet. Il nuovo decreto stabilisce la libertà di "recedere o trasferire" senza "vincoli temporali o ritardi non giustificati da esigenze tecniche o spese non giustificate da costi degli operatori" i "contratti stipulati per adesione con operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazioni elettronica". Gli attuali contratti dovranno pertanto tenerne conto ed essere adeguati entro 60 giorni.

La "Borsa del gas". Nasce una sorta di Piazza Affari per regolamentare le contrattazioni del combustibile.

Revoca affidamenti lavori Tav. Si prevede la revoca degli affidamenti per i lavori della Tav non ancora iniziati e la messa in gara degli affidamenti revocati. La misura era stata caldeggiata dal ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro.

Mutui. Prevista l'abolizione di penali in caso di estinzione anticipata e consentita la 'portabilita da una banca a un'altra senza costi aggiuntivi.

Nascita impresa. L'interessato presenta al registro delle imprese, in via telematica o mediante la Camera di commercio competente, la comunicazione unica per gli adempimenti che riguardano i fini previdenziali, assistenziali, fiscali e per l'ottenimento del codice fiscale e della partita iva. Il registro delle imprese rilascia la ricevuta che costituisce titolo per l'immediato avvio dell'attività imprenditoriale.

Parrucchieri e facchini. Più facile per parrucchieri ed estetisti aprire un'attività: non saranno più vincolati dalla distanza minima né dal numero di abitanti del comune. Storici dell'arte ed archeologi potranno diventare guide turistiche senza dover sostenere un esame abilitante, a patto che conoscano le lingue straniere. Più libertà per avviare un'impresa di pulizie, disinfezione e facchinaggio: prevista l'abrogazione delle norme che prevedono requisiti professionali, culturali e di esperienza per l'esercizio di tali attività.

Scuola. Addio riforma Moratti. Tornano gli istituti tecnici e gli istituti professionali e nascono i poli tecnico professionali.

Fisco. Nuovi sgravi per favorire la capitalizzazione delle imprese. Prevista una delega al governo per introdurre norme dirette a favorire l'intervento nel capitale di rischio delle società da parte di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari e l'ammissione alla quotazione dei titoli di partecipazione. Per le società di capitali viene introdotta un'aliquota ridotta non inferiore al 20% da applicare alla parte di imponibile riferibile al capitale di nuova formazione.

Conti correnti. Sono nulle le clausole di massimo scoperto previste nei contratti di conto corrente, e tutte le clausole che prevedono una remunerazione accordata alla banca per la messa a disposizione di fondi a favore del correntista indipendentemente dall'effettivo prelevamento della somma.

Trasporti. Piena apertura alle autolinee interregionali che potranno fare concorrenza a chi opera per concessione statale. Si propone ai comuni di incentivare il car sharing, i taxi collettivi e gli autobus a chiamata.

Abolito il Pra. Addio al Pubblico registro automobilistico. Le immatricolazioni e i passaggi di proprietà saranno registrati nell'Archivio nazionale dei veicoli. Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi cessano di essere sottoposti alle disposizioni riguardanti i beni mobili registrati. Multa fino a 1.400 euro e ritiro del libretto di circolazione per chi 'trucca' veicoli.

Giornali. Vendita libera anche fuori dalle edicole, che non possono avere l'esclusiva. La vendita di stampa inoltre non può essere subordinata al rispetto del criterio della distanza minima fra esercizi o di parametri numerici prestabiliti.

Autocertificazione. Si semplifica il rapporto tra pubblica amministrazione e imprese, che potranno sostituire alcuni certificati con l'autocertificazione.

Cinema. Sarà più semplice aprire una sala cinematografica non dovendo rispettare l'obbligo della distanza minima fra più strutture.

Intermediari. Sarà più facile fare intermediazione commerciale e d'affari e saranno soppressi i ruoli o gli elenchi di diverse categorie, a partire dagli agenti immobiliari e dagli spedizionieri. Etichette:

undefinedundefinedBasta poco.. (2)



Soltanto su Internet e un giorno prima della divulgazione della sentenza della cassazione (che però era stata emessa il 9 gennaio..): chi vuole avere il nuovo singolo di Vasco Rossi non vada nei negozi, lo cerchi su Internet.

Vasco lancia la nuova canzone "Basta Poco". E nelle intenzioni dell'autore non diventerà mai un cd e non prelude all'uscita di un album nuovo: la si troverà soltanto in Rete, scaricabile secondo i vari formati. Insomma, un brano interamente virtuale per quanto riguarda l'aspetto commerciale.

Per quanto attiene alla musica, la canzone è invece una sorpresa: "Aveva l’urgenza di farla ascoltare subito" dicono alla Casa discografica. Il singolo viene definito una canzone provocatoria e Vasco la considera un omaggio a Jannacci.

L'ha scritta nello spazio di una notte sceglie di inciderla e di farla arrivare in fretta, veicolandola solo per radio e rendendola scaricabile da Internet. "Sono un po’ stanco di fare album.. dice Vasco.. Vorrei fare una canzone alla volta. Che magari ti scarichi da I-tunes e la inserisci nella tua playlist. Chissà quante playlist hai tu? Da ora in avanti te lo costruisci tu un album…".

Per trovare gli indirizzi dove scaricare il nuovo singolo di vasco basta andare sui siti che hanno il download.

Fonte: www.vascorossi.com , ascolta la canzone. Etichette:

undefinedundefinedLa Cassazione rende l'Italia più libera. (1)

Anche se è solo un primo passo, è sicuramente un momento importante per l'Italia. Condividere e scaricare file coperti da copyright non sarà più reato, a patto che non ci sia scopo di lucro. Bellerofonte nacque all'indomani della chiusura di pantaleoni.com proprio per lo stesso motivo. La strada è ancora lunga ma tutto mi lascia ben sperare, infatti la sentenza si riferisce ad un reato precedente il decreto Urbani, ma credo sia comunque una giornata importante: oggi possiamo dire di essere un po più liberi.

Grazie, grazie, grazie a tutti coloro che oggi pomeriggio mi hanno telefonato dimostrandomi affetto e commozione nell'anticiparmi la notizia.
Vi voglio bene.

Questo che segue l'articolo di repubblica.

Cassazione: lecito scaricare file protetti basta non usarli a scopo di lucro.

Anche se c'è il copyright, si può scaricare lo stesso. Purché non si faccia a fini di lucro. Lo ha stabilito la III sezione penale Cassazione con una sentenza destinata a far discutere (è la numero 149/2007) con cui ha accolto il ricorso presentato da due studenti torinesi, condannati in appello ad una pena detentiva, sostituita da un'ammenda, per avere "duplicato abusivamente e distribuito" programmi illecitamente duplicati, giochi per psx, video cd e film, "immagazzinandoli" su un server del tipo Ftp (File transfer protocol) "dal quale potevano essere scaricati da utenti abilitati all'accesso tramite un codice identificativo e relativa password".
Una sentenza che fa discutere, anche se si riferisce a un caso precedente alla legge del 2004 sul diritto d'autore. La cosiddetta legge Urbani rende invece lo scaricamento di file protetti da copyright un diritto amministrativo e la loro condivisione un reato penale.

Ad uno dei due la sentenza della Corte d'appello del capoluogo piemontese datata 29 marzo 2005 (ora annullata "senza rinvio" dalla Suprema Corte) imputava anche il possesso, presso la propria abitazione, di software destinato "a consentire o facilitare la rimozione dei dispositivi di protezione "facilitare la rimozione dei dispositivi di protezione applicati a programmi per pc. Di fatto, i due studenti, avvalendosi di un computer in funzione presso l'associazione studentesca del Politecnico di Torino, avevano creato, gestito e curato la manutenzione di un archivio on line di dati e programmi, raggiungibile da un normale indirizzo ip, dal quale una "community" di utenti era libera di attingere in cambio, a sua volta, del rilascio di materiale informatico.

I reati contestati ai due ricorrenti erano quelli previsti dagli articoli 171 bis e 171 ter della legge sul diritto d'autore, la numero 633/41, sottoposta a tutta una serie di modifiche in anni recenti: nell'ultima formulazione, il primo prevede "la punibilità da sei mesi a tre anni, di chiunque abusivamente duplica, per trarne profitto, programmi per elaboratore o ai medesimi fini importa, distribuisce, vende, detiene a scopo commerciale o imprenditoriale o concede in locazione programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla Siae"; il secondo punisce con la reclusione da uno a quattro anni chi "riproduce, duplica, trasmette o diffonde abusivamente, vende o pone altrimenti in commercio, cede a qualsiasi titolo o importa abusivamente oltre cinquanta copie o esemplari di opere tutelate dal diritto d'autore e da diritti connessi".

Ebbene, per la Cassazione in primo luogo è da escludere per i due studenti la configurabilità del reato di duplicazione abusiva, attribuibile non a chi in origine aveva effettuato il download, ma a chi semmai si era salvato il programma dal server per poi farne delle copie. Ma soprattutto "deve essere escluso, nel caso in esame, che la condotta degli autori della violazione sia stata determinata da fini di lucro, emergendo dall'accertamento di merito che gli imputati non avevano tratto alcun vantaggio economico dalla predisposizione del server Ftp".

Per "fine di lucro", infatti, "deve intendersi un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell'autore del fatto, che non può identificarsi con un qualsiasi vantaggio di genere; nè l'incremento patrimoniale può identificarsi con il mero risparmio di spesa derivante dall'uso di copie non autorizzate di programmi o altre opere dell'ingegno, al di fuori dello svolgimento di un'attività economica da parte dell'autore del fatto, anche se di diversa natura, che connoti l'abuso".

Anche con riferimento alla detenzione di un programma destinato a rimuovere o ad aggirare dispositivi di protezione "non emerge - avvertono i giudici - dall'accertamento di merito la finalità lucrativa cui sarebbe stata destinata la detenzione e, tanto meno, un eventuale fine di commercio della stessa".

fonte: Repubblica.it Etichette:

undefinedundefinedUsa in Vendita (0)



L'impennata degli espropri registrata a novembre negli USA è indice di un rapido aggravamento del mercato della casa, con i mutuatari che non sono più in grado di far fronte alle scadenze dei pagamenti.

Contemporaneamente stanno crollando i prezzi degli immobili, tanto che molti proprietari finiscono per ritirare le proprietà dal mercato perché il ricavato della vendita non sarebbe neanche sufficiente a coprire il restante del mutuo contratto per acquistarle!

A fine novembre gli espropri del 2006 hanno raggiunto gli 1,2 milioni. Di questi 120,334 solo a novembre, con un aumento del 4% rispetto ad ottobre e del 68% rispetto al novembre 2005, secondo i dati di RealtyTrac Inc.

Nella Loudoun County in Virginia, vicino a Washington, per vendere abitazioni nuove rimaste invendute, che mesi addietro erano state messe sul mercato a prezzi tra i 650 e 750 mila dollari, gli immobiliaristi sono costretti a fare sconti che vanno dal 20 al 30 per cento.

Mentre vanno in mora molte ipoteche ad alto rischio, aumenta anche il pericolo di una crisi finanziaria. Così hanno dichiarato funzionari bancari e di governo al National Housing Forum, l'incontro nazionale sul mercato immobiliare che si è tenuto l'11 dicembre negli Stati Uniti.

Il guru di Wall Street Lewis Ranieri, che ha inventato il mercato dei titoli sostenuti da ipoteche (MBS) negli anni Novanta, afferma ora che le banche potrebbero incorrere in una grave crisi finanziaria in caso di mora delle ipoteche, una crisi finanziaria troppo grande perché riesca a controllarla la Federal Reserve.

Il rischio aumenta quando i broker riconfenzionano le ipoteche sotto mentite spoglie, per rivenderle ai piccoli investitori o a investitori stranieri ignari dei rischi in cui incorrono.

Anche in Italia la situazione non è positiva. Il mercato degli immobili nel 2006 secondo la Confcommercio è stato dinamico ma ha rallentato. Gli immobiliaristi hanno iniziato a rivedere le metrature riducendo gli spazi, cosi da poter offrire al mercato tagli ed investimenti più piccoli. La crisi che sta attraversando gli Stati Uniti è destianata ad aumentare e L'Europa, come sempre, la seguirà a distanza di pochi anni.

Sarebbe il caso di invernire subito, magari riducendo l'erogazione di finanziamenti o diminuendo i prezzi del mattone. In entrambi i casi il campanello di allarme è già scattato. Etichette:

undefinedundefinedL'economia nel 2007 (0)

Leggo e volentieri pubblico il rapporto sull'economia mondiale che Joseph Stiglitz ha pubblicato la vigilia di Natale per The Guardian.

Il mondo è sopravvissuto al 2006 senza un'importante catastrofe economica,malgrado i prezzi del petrolio schizzati alle stelle ed il Medio Oriente che se ne va vertiginosamente fuori controllo. Ma l'anno ha prodotto abbondanti lezioni per l'economia globale, così come segnali di pericolo sulle sue future performances.


Non sorprende che il 2006 abbia portato un altro rifiuto clamoroso delle politiche fondamentaliste neo-liberali, questa volta da parte degli elettori in Nicaragua ed Equador. Nel frattempo, nel vicino Venezuela, Hugo Chávez ha vinto le elezioni in modo schiacciante: almeno lui aveva portato una certa educazione e delle cure sanitarie ai poveri barrios, che precedentemente avevano ricevuto ben pochi benefici dall'enorme ricchezza di petrolio del paese.

Forse la cosa più importante per il mondo, gli elettori negli Stati Uniti hanno dato un voto di nessuna fiducia al presidente George W Bush, che ora sarà tenuto sotto controllo da un congresso democratico. Quando Bush assunse la presidenza nel 2001, molti sperarono che governasse con abilità dal centro. Critici più pessimistici si consolarono chiedendosi quanto danno un presidente avrebbe potuto fare in pochi anni. Ora conosciamo la risposta: molto.

L'America non è mai stata così in basso agli occhi del mondo. Valori di base che gli Americani consideravano parte centrale della loro identità sono stati sovvertiti. L'impensabile è accaduto: un presidente americano che difende l'uso della tortura, usando tecnicismi nell'interpretazione della Convenzione di Ginevra ed ignorando la Convenzione sulla Tortura, che la proibisce in qualsiasi circostanza. Inoltre, mentre Bush venne acclamato come il primo "presidente MBA" (Master degree in Business Administration, ndt), la corruzione e l'incompetenza hanno regnato sotto la sua gestione, dalla pasticciata risposta all'uragano Katrina alla sua condotta nelle guerre in Afghanistan e Irak.

Infatti, dovremmo fare attenzione a non leggere troppo nel voto 2006: gli Americani non amano essere dal lato perdente di alcuna guerra. E' stato questo fallimento, ed il pantano in cui l'America ancora una volta è entrata con tanta fiducia, che ha condotto gli elettori a rifiutare Bush. Ma il caos del Medio Oriente modellato dagli anni di Bush rappresenta anche un rischio centrale per l'economia globale. Da quando è cominciata la guerra in Irak nel 2003, la produzione di petrolio dal Medio Oriente, il produttore a più basso costo al mondo, non è aumentata come previsto per rispondere alla crescente esigenza del mondo. Anche se la maggior parte delle previsioni suggeriscono che i prezzi del petrolio rimarranno al loro livello attuale o un po' sotto, questo è in gran parte dovuto ad una percepita moderazione della crescita della richiesta, guidata da un'economia degli Stati Uniti che rallenta.

Naturalmente, un'economia Statunitense in fase di rallentamento costituisce un altro enorme rischio globale. Alla radice del problema economico americano ci sono le misure adottate subito durante il primo mandato di Bush. In particolare, l'amministrazione ha fatto approvare una riduzione delle tasse che ha largamente fallito nello stimolare l'economia, perché era progettata per avvantaggiare pricipalmente i contribuenti più ricchi. La difficoltà dello stimolo è stata addossata sulla Federal Reserve Board, che ha abbassato i tassi di interesse a livelli senza precedenti. Mentre soldi poco costosi hanno avuto scarso effetto sull'investimento in affari, hanno ingrossato una bolla sui beni immobili, che ora sta scoppiando, compromettendo le famiglie che hanno chiesto prestiti dando in garanzia i valori delle case in crescita, per sostenere il consumo.

Questa strategia economica non era sostenibile. I risparmi delle famiglie sono diventati negativi per la prima volta dalla grande depressione, con il paese che riceve prestiti per $3 miliardi al giorno dall'estero. Ma le famiglie potevano continuare a ricevere soldi dalle loro case soltanto finchè i prezzi continuavano ad aumentare ed i tassi d'interesse rimanevano bassi. Quindi, tassi di interesse più alti e prezzi delle case in caduta non fanno presagire bene per l'economia americana. Effettivamente, secondo alcune stime, approssimativamente l'80% dell'aumento nell'occupazione e quasi due terzi dell'incremento del P.I.L. negli ultimi anni ha origine direttamente o indirettamente dai beni immobili.

A rendere le cose peggiori, un governo senza controllo che spende ancora più ha sostenuto l'economia durante gli anni di Bush, con un deficit fiscale che ha raggiunto nuove altezze, rendendo difficile adesso per il governo farsi avanti per puntellare la crescita economica mentre le famiglie tagliano i consumi. Effettivamente, molti Democratici, avendo fatto una campagna sulla promessa di tornare ad una sanità fiscale, è probabile che richiedano una riduzione del deficit, che attenuerebbe ancor più lo sviluppo. Nel frattempo, i persistenti squilibri globali continueranno a produrre ansia, particolarmente in quelli le cui vite dipendono dai tassi di cambio. Benchè Bush abbia a lungo cercato di incolpare altri, è chiaro che il consumo a briglia sciolta e l'incapacità dell'America di vivere con i propri mezzi sono la causa principale di questi squilibri. Finchè ciò non cambia, gli squilibri globali continueranno ad essere una fonte di instabilità globale, senza riguardo di ciò che fanno Cina o Europa.

Alla luce di tutte queste incertezze, è un mistero come i premi di rischio possano restare così bassi. Specialmente con la drammatica riduzione nella crescita della liquidità globale dato che la banca centrale ha successivamente alzato i tassi d'interesse, il prospetto di premi di rischio che tornano a livelli più normali è in se stesso uno dei maggiori rischi che il mondo d'oggi deve affrontare.

fonte: Joseph StiglitzFonte (www.guardian.co.uk), link dell'articolo.

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undefinedundefinedBush Senior e l'omicidio Kennedy (0)


Nel 1959 un giovane agente ed impresario del Texas ricevette l’incarico di cooperare nel finanziamento dei nascenti gruppi anticastristi che la CIA aveva deciso di creare, però è solo nel 1960 che gli fu assegnata una missione più specifica e chiara: garantire la sicurezza del processo di reclutamento dei cubani che avrebbero formato la brigata di invasione, aspetto chiave della grande operazione CIA per distruggere la Rivoluzione Cubana.

Il giovane agente era Bush padre.

La storia completa pubblicata da Reinaldo Taladrid e Lázaro Barredo su Rebelion.org (http://www.rebelion.org/noticia.php?id=25451) mette in evidenza la connivenza fra la CIA, la mafia cubana e l'omicidio di JF Kennedy. L'inchiesta, pubblicata lo scorso anno ed ovviamente mai arrivata sui rotocalchi più in voga, ha riportato in evidenza le famose perplessità legate alla Commissione Warren che venne istituita dal Governo per indagare sul caso, ma il rapporto che venne consegnato alla fine risulterà decisamente ambiguo e opinabile.

Per questo l'ex Presidente George H. W. Bush sembra preoccupato che le conclusioni del Rapporto Warren possano essere presto smentite. Wayne Madsen ha scritto sul suo Wayne Madsen Report il dettaglio della connivenza tra Bush e l'assassinio del Presidente John F. Kennedy. Apparentemente, si legge, "Poppy" Bush ha deciso che era importante usare il funerale di stato di Gerald R. Ford per "ripulire l'aria" (o la coscienza di Bush stesso) sull'omicidio di Kennedy. Questo quello che Bush Senior disse il giorno del funerale del Presidente Ford:

"Dopo che un tiratore folle assassinò il Presidente Kennedy, la nostra nazione si rivolse a Ford e scelse un pugno di altri uomini per trovare un senso a tale follia. E i teorici della cospirazione possono dire ciò che vogliono, ma il rapporto della Commissione Warren avra sempre la parola finale e definitiva su quella tragica vicenda. Perchè? Perchè Jerry Ford mise il suo nome su di esso e la parola di Jerry Ford è sempre stata valida".

A differenza del "tiratore folle" Lee Harvey Oswald (un collega nella New Orleans Civil Air Patrol di James R. Bath, amico nella Texas Air National Guard di George W. Bush), che si ricordava di essere nella sala mensa del deposito di libri della Texas School all' "ora zero" del 22 Novembre 1963, Bush senior non riesce proprio a ricordarsi dove fosse quel 22 Novembre 1963. Dopo affermò che era a Tyler, Texas sebbene ci siano prove che egli quel giorno fosse registrato allo Sheraton Hotel di Dallas. Mr Bush: i teorici della cospirazione continueranno a dire ciò che vogliono sino a che lei non dirà la verità sulla Zapata [compagnia petrolifera di Bush n.d.t.] su deMohrenshildt [amico di Oswal e quasi certamente agente CIA n.d.t.], Mongoose [operazione di terrorismo contro Cuba n.d.t.], New Orleans, and JM/WAVE [altra operazione terroristica CIA contro Cuba e Fidel Castro.

Ci sono molte prove che Bush sr., che divenne nel 1976 direttore della CIA fosse, al tempo dell'omicidio Kennedy, uno degli agenti CIA incaricati di gestire le operazioni contro Cuba. Si è poi dimostrato con certezza che a sparare a Kennedy fu un gruppo di fuoco composto da esuli cubani, uomini della mafia e agenti CIA connessi proprio dall'ambiente delle 'black operations' contro Cuba.

Un altra prova documentale, e nel caso specificio visiva, arriva da Tom Flocco, il quale ha motivo di pensare che potrebbe essere Bush senior (ritratto nella foto a destra), l'uomo cerchiato in rosso nella foto a sinistra, presa il giorno dell'omicidio davanti al deposito di libri della Texas School, da cui partirono alcuni dei colpi contro Kennedy.

Ora è naturale pensare alla teoria del complotto come potrebbe essere naturale avere dei dubbi sull'integrità morale di Bush Sr. Quello che mi stupisce e mi preoccupa è che certe inchieste non occupino il posto che meritano nei quotidiani o settimanali a larga tiratura.

fonti: http://www.waynemadsenreport.com, http://www.johnkennedy.it/, http://www.rebelion.org/, http://tomflocco.com. Etichette:

undefinedundefinedIraq Now (0)



Bush ha ammesso finalmente che la situazione in Iraq dopo la morte di Saddam non è affatto migliorata e questa francamente non è una novità. Molti iraqueni pensano da tempo che l’azione della coalizione americana sia stata negativa, secondo un sondaggio fatto dall’ Iraq Centre for Research and Strategic Studies e dal Gulf Research Center il 90 percento di coloro che hanno risposto pensano che la situazione nel loro paese fosse meglio prima dell’invasione guidata dagli USA.

L’azione della coalizione contro il regime di Saddam Hussein è stata lanciata nel Marzo 2003. Almeno 3000 soldati americani sono morti durante le operazioni militari e più di 22500 sono stati feriti in azione [cifre ufficiali, ovviamente false, ndt].

Non c’è stata un’inchiesta ufficiale sul vero numero dei caduti iracheni. Un gruppo di ricercatori volontari britannici e americani, noto come Iraq Body Count (IBC), stima che più di 52.000 civili iracheni siano stati uccisi durante l’intervento militare. [In realtà ricerche mediche ed epidemiologiche, molto più affidabili di quelle basate sulla stampa effettuate da IBC, mostrano che il numero di vittime irachene è attorno alle 650.000 unità. Il numero presentato da IBC e ripreso dalla stampa mondiale è quanto meno sospettosamente troppo basso, ndt]

Nel Dicembre 2005 gli elettori iracheni hanno rinnovato l’Assemblea Nazionale. Nel Maggio 2005,il membro dell’ Alleanza degli Sciiti Iracheni Uniti, Nouri al-Maliki, ha ufficialmente preso la carica di primo ministro.

Il sondaggio è stato condotto nel Novembre 2006, prima della pubblicazione negli Stati Uniti di quanto trovato dall’ Iraq Study Group e dell’esecuzione di Hussein per crimini contro l’umanità. Alla fine dello scorso mese, Al-Maliki ha chiesto ai "seguaci del regime spodestato" di "riconsiderare la loro posizione, dato che la porta per aiutare a ricostruire l’Iraq è ancora aperta a chiunque non abbia sangue innocente sulle proprie mani."


La metodologia è stata intervistare faccia a faccia 2000 Iracheni adulti a Baghdad, Anbar e Najaf. La Domanda: Pensate che la situazione nel paese sia meglio oggi o prima dell’invasione guidata dagli USA? Il risultato: MEGLIO OGGI 5% , MEGLIO PRIMA 90% , NON SO 5%. Il margine di errore, 3.1%.


fonte: Angus Reid Global Monitor (http://www.angus-reid.com/)

(illustrazione di Nabeel Tag) Etichette: